
Stamane nel porto di Livorno è stato inaugurato il nuovo
Posto di Controllo Frontaliero situato sulla sponda ovest della
Darsena Toscana. Estesa su 2.100 metri quadrati di superficie, la
struttura che ospita il PCF è stata realizzata in circa due
anni con un investimento di 15 milioni di euro.
L'edificio è articolato su due livelli. Al piano terra
sarà presto attivo il posto di ispezione frontaliera,
deputato ai controlli delle partite di animali, di alimenti di
origine animale o di prodotti di origine non animale ma destinati
all'alimentazione animale, in entrata da Paesi terzi e destinati al
territorio nazionale o a quello di uno qualsiasi degli altri Stati
membri dell'UE. Saranno inoltre presenti dei Punti Designati per
l'Entrata e importazione dei prodotti di interesse sanitario, quali
alimenti di origine non animale destinati al consumo umano e
provenienti da paesi extra-europei, che devono essere sottoposti ad
un controllo sanitario da parte dell'USMAF (Ufficio di Sanità
Marittima, Aerea e di Frontiera). Troveranno poi posto i punti di
entrata del servizio fitosanitario regionale deputato ai controlli
sull'importazione di vegetali provenienti dai Paesi terzi e
all'attivazione delle eventuali misure di protezione contro
l'introduzione e la diffusione nella Comunità di organismi
nocivi ai vegetali o ai prodotti vegetali.
Al primo piano troveranno ospitalità anche gli uffici
dell'Agencontrol, l'agenzia pubblica per i controlli e le azioni
comunitarie che, per conto del Ministero delle Politiche Agricole
Alimentari e Forestali e dell'Agenzia per le Erogazioni in
Agricoltura, effettua controlli di qualità su prodotti
ortofrutticoli freschi oltre che verifiche istruttorie, contabili e
tecniche nell'agroalimentare, nei comparti interessati dagli aiuti
comunitari. Nello stesso piano saranno riallocati parzialmente gli
uffici della società terminalista Terminal Darsena Toscana.
«L'attivazione del PCF - ha spiegato il commissario
straordinario dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar
Tirreno Settentrionale, Luciano Guerrieri - permette al porto di
concentrare in un unico fabbricato attività che ad oggi
trovano attuazione precaria in varie zone dello scalo portuale. In
questo modo siamo in grado di adeguare tutte le strutture esistenti,
destinate ai controlli sanitari sui prodotti alimentari provenienti
da Paesi terzi, alle prescrizioni autorizzative e normative vigenti
italiane e comunitarie. Con questo intervento contribuiamo a rendere
il porto più efficiente e più sicuro».