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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXIX - Numero 11/2011 - NOVEMBRE 2011
Porti
Tanger-Med nella bufera
Mesi di interruzione delle attività alla fine hanno
preteso il proprio tributo dal complesso portuale del Tanger-Med in
Marocco, dal momento che praticamente tutti i carichi di trasbordo
sono stati dirottati dallo scalo in questione.
Effettivamente, ciò significa che oltre il 90% della sua
attività containerizzata è andato perduto nel corso
dell'ultimo mese o giù di lì.
Nel caso della Maersk Line e della Safmarine, che instradavano
la maggior parte dei propri carichi di raccordo dell'Africa
Occidentale attraverso l'infrastruttura T1 gestita dalla APM
Terminals, tale attività è stata dirottata verso i
porti spagnoli di Algeciras e Malaga.
Anche se non si è potuto stabilire quale sia esattamente
la situazione presso il T2, le cui operazioni sono effettuate da un
consorzio costituito fra la Eurogate, la CMA CGM con sede a
Marsiglia e la MSC, si è capito da fonti vicine
all'infrastruttura che il gruppo francese di navigazione ha fermato
le offerte di servizio da e per il porto e che il T2 è stato
chiuso.
“Si è verificata una continua interruzione del
lavoro da parte del personale negli ultimi 10 mesi” dichiara
Dennis Lenthe Olesen, dirigente operativo in capo della APM
Terminals nella regione europea.
“I tassi di produttività sono scivolati dai 30
container per ora/gru prima di questa situazione a sole 10
movimentazioni all'ora nel momento peggiore delle agitazioni.
Quando il terminal funziona, adesso siamo tornati a 20-25
movimentazioni per gru all'ora ma stiamo movimentando volumi di
carico assai minori ed i nostri clienti hanno deciso di spostarsi
altrove, poiché la piattaforma non è abbastanza
stabile da realizzare servizi di raccordo o primari affidabili”.
Con un avviso alla clientela, la Safmarine ha dichiarato: “A
causa degli insoddisfacenti livelli di servizio, stiamo cessando il
nostro servizio diretto alla volta di Port Tangiers.
La combinazione di ripetute interruzioni del lavoro e della
mancanza di qualsiasi garanzia di miglioramento nel prossimo futuro
ha portato a questa decisione.
Stiamo rilocalizzando le attività presso le
infrastrutture della APM T e della Hanjin ad Algeciras e presso il
porto di Malaga”.
Il vice presidente del dipartimento centrale operazioni della
Maersk Line, Soren Toft, ha espresso opinioni simili.
Afferma infatti: “Abbiamo sperimentato un calo della
produttività del 30% rispetto ai livelli del passato e, anche
se non abbiamo avuto nessuna nave in attesa, una produttività
così scarsa ed i fermi del lavoro ad hoc ci hanno indotto ad
intraprendere iniziative finalizzate a mettere in sicurezza la
nostra rete e le promesse fatte ai nostri clienti”.
Toft ha suggerito che il dirottamento verso i porti spagnoli ha
coinvolto l'equivalente di circa un milione di movimentazioni
all'anno.
A detta di Toft, i carichi locali saranno ancora trasportati
dalle unità di raccordo al Tanger Med e che, se i livelli di
produttività dovessero tornare quelli precedenti alle
agitazioni su una base stabile e consistente, allora si potrebbe
prendere in considerazione un ritorno allo scalo marocchino.
Nei risultati pubblicati dall'Autorità Portuale di
Tanger-Med in relazione ai primi nove mesi del 2009 non si accennava
ad alcun problema nel complesso, con un record di 1,8 milioni di TEU
movimentati.
Rispetto a questo totale, solo 130.612 TEU riguardavano traffico
di porta d'accesso (importazioni ed esportazioni locali). (da:
ci-online.co.uk, 07.11.2011)
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