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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 15 SETTEMBRE 2019
TRASPORTO MARITTIMO
ISPEZIONI AI CONTAINER RIVELANO CARICHI DICHIARATI
ERRONEAMENTE E CATTIVO STIVAGGIO
Le ispezioni a contenitori trasportati via mare condotte dallo
NCB (National Cargo Bureau) con sede negli Stati Uniti hanno
scoperto un incredibile numero di container con carichi dichiarati
erroneamente o imballati in modo inappropriato.
Sulla scia di incidenti come nel 2018 l'incendio a bordo della
Maersk Honam, che ha comportato la morte di cinque membri
dell'equipaggio, lo NCB - che normalmente ispeziona i contenitori in
esportazione in uscita dagli Stati Uniti, si è offerta di
effettuare ispezioni a titolo gratuito su un campione di
contenitori, compresi quelli in importazione, per i membri del CINS
(Cargo Incident Notification System).
Il CINS si descrive come "un'iniziativa della navigazione
di linea, varata a settembre del 2011, sviluppata al fine di
incrementare la sicurezza personale nella filiera distributiva,
ridurre il numero degli incidenti al carico a bordo delle navi ed
evidenziare i rischi causati da certe inadempienze relative ai
carichi od agli imballaggi".
Il CINS afferma che i suoi 17 membri controllano oltre il 60%
della capacità di carico containerizzata.
La Maersk e la sua partecipata Hamburg Süd, la Hapag-Lloyd
e la CMA CGM hanno convenuto di partecipare al programma e fra le
quattro compagnie di navigazione sono stati ispezionati in tutto 500
contenitori dallo NCB.
Ian Lennard, presidente dello NCB, ha dichiarato che è
stata esaminata una combinazione di contenitori che trasportavano
merci pericolose e carichi generali, sia in importazione negli Stati
Uniti che in esportazione dagli stessi.
Ognuna delle quattro compagnie di navigazione aveva un metodo
diverso per l'individuazione di quali container volevano che fossero
ispezionati.
Lo NCB è un organismo ispettivo senza fine di lucro che
effettua ispezioni su navi sia rinfusiere che portacontainer.
Essa ispeziona circa 301.000 contenitori di merci pericolose che
escono dai porti statunitensi ogni anno per conto di vettori
containerizzati allo scopo di far sì che la merce caricata
sulle loro navi sia sicura.
Ma lo NCB normalmente non ispeziona i contenitori in arrivo nei
porti degli Stati Uniti.
Lennard ammette di essere sconcertato per quello che le
ispezioni hanno rivelato.
Dei 500 contenitori ispezionati, il 55% ha rivelato una o più
anomalie; il 49% dei container in importazione contenenti merci
pericolose è stato bocciato; infine, il 38% dei container in
esportazione con merci pericolose è stato bocciato.
Dei container in importazione con merci pericolose, il 44% aveva
problemi con il modo in cui il carico era stato messo in sicurezza,
il 39% presentava etichettature improprie e l'8% presentava erronee
dichiarazioni del carico.
Dei contenitori in esportazione con merci pericolose, il 25%
aveva problematiche con la messa in sicurezza, il 15% era
etichettato in modo improprio ed il 5% era dichiarato erroneamente.
(Ad essere onesti, Lennard ha dichiarato che alcune delle
dichiarazioni erronee non presentavano questioni relative alla
sicurezza).
Le anomalie che lo NCB ha riscontrato fra i contenitori non
pericolosi riguardavano il carico messo in sicurezza in modo
inappropriato.
Anche se potrebbero esserci alcune merci pericolose trasportate
come carichi generali, Lennard afferma che trovare quei contenitori
"è come trovare un ago in un pagliaio".
Lennard sottolinea che le ispezioni effettuate dallo NCB sono
state "ispezioni al portellone".
Il contenitore è stato aperto e ci si è guardato
dentro, ma non tutto il carico è stato rimosso dal container.
Il programma ha scoperto un problema molto più grande che
lo NCB riscontra nel normale svolgimento della sua attività.
L'anno scorso solo il 7,4% degli approssimativamente 31.000
contenitori in esportazione contenenti merci pericolose che lo NCB
aveva ispezionato ha comportato la mancata riuscita dell'ispezione.
Molti dei contenitori in importazione presi di mira con problemi
provenivano dall'Estremo Oriente, mentre altri venivamo dal
Sudamerica.
A detta di Lennard l'esempio illustra l'entità del
problema, così come il valore delle ispezioni al carico.
Lennard nota che quando un esportatore statunitense fallisce
l'ispezione, risolvere il problema può essere costoso.
La documentazione può dover essere nuovamente predisposta
ed un container potrebbe dover essere prelevato da un terminal e
reimballato.
Il caricatore "potrebbe sbagliare una volta o due.
Ma alla fine lo farà nel modo corretto perché ci
sono ritardi e certamente questo costa" afferma Lennard.
Le ispezioni saranno discusse la settimana prossima in occasione
della sottocommissione sul trasporto di merce e contenitori
dell'International Maritime Organization dell'ONU quando saranno
presentate nel contesto di un documento dell'ICHCA (International
Cargo Handling Coordination Association).
Un documento presentato all'IMO dall'ICHA, dal World Shipping
Council e da diverse altre organizzazioni il 5 luglio in
preparazione della riunione della settimana prossima sottolinea come
"il crescente numero di perdite inerenti agli incendi di
contenitori negli ultimi anni suggerisca che il problema si sta
aggravando" malgrado le disposizioni del Codice Internazionale
Marittimo per le Merci Pericolose ed altre iniziative dei vettori al
fine di individuare i carichi pericolosi non dichiarati o dichiarati
erroneamente destinati al trasporto.
"Nel 2019, fino al momento della redazione di questo
documento, c'è un allarmante sempre maggiore numero di
incendi su navi portacontainer, che, rispetto agli anni precedenti,
potrebbe indicare una gravità in aumento del problema"
afferma.
La ditta di consulenze marittime con sede a Londra Drewry il
mese scorso ha pubblicato nella sua Container Insight Weekly un
elenco di otto incendi degni di nota dal 3 gennaio al 9 agosto di
quest'anno relativi a navi portacontainer e roro.
Andrew Kinsey, consulente senior per il rischio marittimo presso
l'assicuratore Allianz Global Corporate & Specialty, ha elogiato
il lavoro dello NCB affermando "finalmente possiamo disporre di
qualche dato concreto su una situazione che tutti noi sapevamo che
ci fosse ma che non potevamo quantificare".
Kinsey nota che a partire dalla Maersk Honam gli incendi a bordo
delle navi si sono verificati con allarmante regolarità.
Un certo numero di vettori ha annunciato multe salate per i
carichi pericolosi non dichiarati o dichiarati erroneamente.
"La Hapag-Lloyd, che l'anno scorso ha trasportato quasi
mezzo milione di merci pericolose, a partire dal 15 settembre
multerà i caricatori di 15.000 dollari per carichi pericolosi
non dichiarato o dichiarati scorrettamente" dichiara la Drewry.
INCENDI DEGNI NOTA A BORDO DI NAVI
PORTACONTAINER E CON-RO NEL 2019
Data
Nome della nave
Capacità (TEU)
Operatore (società madre)
Ubicazione dell'incidente
09/08/19
APL Le Havre
10106
APL (CMA CGM)
Al largo della costa indiana
25/05/19
KMTC Hong Kong
1585
KMTC
Porto di Laem Chabang
16/05/19
Grande Europa (1)
716
Grimaldi Lines
Al largo della costa di Maiorca
10/03/19
Grande America (1)
1321
Grimaldi Lines
Al largo della costa atlantica francese
13/02/19
E.R. Kobe
5754
Gold Star Line (Zim)
Al largo della costa cinese
31/01/19
APL Vancouver
9200
APL (CMA CGM)
Al largo della costa vietnamita
29/01/19
Olga Maersk
3267
Hamburg Süd (Maersk Line)
Sulla rotta da Panama a Cartagena
03/01/19
Yantian Express
7179
Hapag-Lloyd
800 miglia al largo della costa orientale canadese
Fonte: Drewry Container Insight Weekly
"La HMM applicherà una multa dello stesso importo,
mentre la Evergreen ha annunciato una sanzione di 35.000 dollari.
La OOCL afferma di stare restringendo la propria accettazione di
carichi pericolosi mediante una ulteriore fase di verifica".
La FIATA (International Federation of Freight Forwarders
Associations) ha espresso preoccupazione riguardo all'entità
delle multe, richiedendo "un dialogo urgente con i principali
vettori".
Kinsey afferma che lo studio dello NCB è una risposta a
tutti coloro che ritengono che quelle multe siano una reazione
eccessiva.
"È una situazione che adesso viene documentata.
Facciamo 5.000 ispezioni, facciamone di più".
Secondo una nota dello scorso luglio della segreteria dell'IMO,
nel 2017 ci sono state 79.780 ispezioni su contenitori riferite
all'IMO e 6.684 - ovvero l'8,38% - di quei container presentavano
irregolarità.
"Non esiste una soluzione miracolosa" afferma Lennard.
"Si tratta di un problema dalle molteplici sfaccettature e
che necessita veramente di un ampio approccio ed occorre che essa
sia una soluzione per il settore".
A causa delle tre grandi alleanze globali di trasporto marittimo
containerizzato - la 2M, la Ocean e la THE Alliance - e di altri
simili accordi per la condivisione di navi in altri traffici, "ogni
compagnia di navigazione sta sulle navi di tutte le altre"
afferma Lennard.
Una compagnia di navigazione può prendere tutte le
precauzioni del mondo al fine di evitare di trasportare carichi
dichiarati erroneamente o fissati in modo inappropriato, ma il
carico dei suoi clienti o le sue navi possono essere in pericolo se
un partner per la condivisione degli spazi non prende le stesse
precauzioni.
Sia Lennard che Kinsey affermano inoltre circa il maggior numero
di ispezioni che occorre un uso più ampio dell'automazione
per fare un lavoro migliore in relazione all'individuazione di quali
contenitori ispezionare.
"Non si possono ispezionare tutti i container.
Sarebbe troppo costoso e porterebbe ad un fermo generale.
Ci sono davvero troppi contenitori che vengono spediti"
afferma Lennard.
"Limitarsi ad aprire contenitori a caso non è
davvero una misura efficiente.
La Guardia Costiera effettua ispezioni sia a caso che mirate e
ci dovrebbe essere qualche componente di ciascuna".
Kinsey ritiene che l'IMO sia l'organizzazione appropriata per
far fronte al problema, affermando che "occorre avere la forza
della legge internazionale".
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