Il mercato crocieristico mondiale è in forte espansione:
nel 1996 ha raggiunto 6.280.000 passeggeri, a fronte dei 5.500.000
passeggeri dell'anno precedente, con un trend in forte crescita
previsto per i prossimi anni. In effetti dopo una pausa di riflessione,
tra il '94 ed il '95, il mercato mondiale delle crociere sembra
aver riacquistato in tutto e per tutto la spinta iniziale, registrando
un trend di crescita costante superiore all'8,5% su base annua
e beneficiando, nel secondo semestre del 1996, di un'impennata
dell'11,3%.

IL MERCATO CROCIERISTICO NEL MONDO
(milioni di passeggeri)
Fonte: CLIA - Ocean Shipping Consultants
I dati 1995 relativi alla provenienza dei passeggeri evidenziano
la continua prevalenza Nord Americana (78%), anche se si riscontra
la tendenza ad una lieve contrazione (-2,2% sul 1994). E' comunque
da rilevare il fatto che il mercato Nord Americano ha registrato
dal 1980 al 1993 un tasso di crescita medio annuo pari al 7,6%.
Gli altri mercati nel 1995 hanno invece presentato una tendenza
espansiva (+11,8%).

IL MERCATO CROCIERISTICO - PAESI DI PROVENIENZA
PASSEGGERI
Fonte: Costa Crociere
Con riferimento alle aree di destinazione vediamo che i Caraibi
guidano con l'assorbimento del 57,3% del mercato, seguono l'Alaska
con il 9,5% ed il Mediterraneo con il 9,3%, altre destinazioni
23,9%.

IL MERCATO CROCIERISTICO - PRINCIPALI AREE
DI DESTINAZIONE
Fonte: CLIA - 1996
Per quanto riguarda la tendenza futura, nel Nord America le aspettative
relative alla domanda complessiva per i prossimi 3-4 anni anticipano
un incremento dell'ordine del 5%-7% annuo del numero dei croceristi;
per l'Europa si prevede un'espansione del mercato dell'8% - 10%.
Nel 1997 complessivamente Europa e Mediterraneo conquisteranno
stabilmente il ruolo di secondo grande mercato crocieristico del
mondo, superando l'Alaska e la costa occidentale degli Stati Uniti.
L'evoluzione dell'offerta in questo settore sta seguendo un ritmo
molto elevato: l'attuale offerta mondiale pari a circa 130.000
posti letto, a seguito dell'introduzione delle 26 nuove navi con
ordine già confermato da qui al 2.000 vedrà un incremento
di 46.784 posti (35% di aumento dell'offerta).
| 1999 (prev.)
| 1997
| Var %
|
1 Carnival Cruise Corporation
| 38.654 | 31.755
| + 21,7%
|
2 Royal Caribbean Cruise Line
| 24.724 | 18.774
| + 31,7%
|
3 Princess Cruise / P&O
| 22.002 | 15.502
| + 41,9%
|
4 Kloster Cruise |
10.805 | 9.765
| + 10,6%
|
5 Costa Crociere |
8.190 | 9.590
| - 14,5%
|
5 Celebrity Cruise |
9.972 | 6.232
| + 60,0%
|
7 Cunard Line | 5.624
| 5.624 | - -
|
8 Regency Cruises |
4.385 | 4.385
| - - |
9 Louis Cruise Line |
3.007 | 3.007
| - - |
10 Premier Cruises Lines
| 2.194 | 2.194
| - - |
LE PRINCIPALI SOCIETA' ARMATORIALI - CROCIERE
(numero di posti letto disponibili)
Fonte: Il Sole 24 Ore / Costa Crociere
Anche in questo settore lo scenario delle società armatoriali
è in continua mutazione: la Carnival Corporation, già
leader del settore, ha recentemente acquisito la Costa Crociere
ed avviato trattative, che poi però sono arrivate ad una
rottura, con la Hyundai per l'ingresso nel mercato asiatico; con
queste operazioni ha aumentato ulteriormente la propria quota
di mercato e conquistato la leadership su pressoché tutti
i mercati. Anche i contendenti diretti però non sono rimasti
a guardare, è notizia recente l'acquisizione della Celebrity
Cruise - Chandris dal parte della Royal Caribbean, mentre la Princess
Cruise ha messo sul piatto della bilancia un massiccio programma
di potenziamento della flotta. Inoltre nel prossimo futuro nuovi
operatori si presenteranno sul mercato, quali ad esempio la Disney
Cruise Line del colosso Disney, segno di ulteriori interessamenti
in questo mercato.
Nel mercato caraibico, mercato principale in termini di numero
di passeggeri, la società leader è la Carnival Cruise
Corporation, nel Nord Europa la Princess Cruise e nel Mediterraneo
e nel Sud America la Costa Crociere.
I gruppi crocieristici mondiali stanno investendo qualcosa come
17 mila miliardi di lire in nuove navi, con l'80% di questo portafoglio
ordini destinato a confluire nelle flotte dei quattro market leader.
La necessità di implementare economie di scala sempre
più accentuate, che si formalizza sulla standardizzazione
del prodotto e sull'abbattimento dei prezzi, sta modificando profondamente
lo scenario, provocando una polarizzazione attorno a pochi gruppi
in grado di operare rispettando queste regole.
Anche in questo settore, come già visto per i contenitori,
si assiste ad una corsa al gigantismo, in modo da poter beneficiare
dellegià citate economie di scala: delle 26 navi attualmente
in ordine od in costruzione 13 superano le 70.000 tsl e 5 sono
superiori alle 100.000 tonnellate di stazza lorda. Al momento
esiste in circolazione una sola nave di queste dimensioni, varata
alla fine del 1996; la più grande nave in ordine raggiunge
le 130 mila tonnellate ed i 4.000 passeggeri di capacità,
valori fino a qualche anno fa impensabili.
Se si analizza invece il valore del business, si scopre che il
bacino del Mediterraneo è un mercato particolarmente ricco:
le stime parlano di un mercato intorno ai 1.240 milioni di dollari,
al pari dell'Alaska ed a fronte dei 3.100 milioni di dollari dei
Caraibi.
Sicuramente questi dati porteranno ad un ulteriore aumento del
mercato mediterraneo, per una politica di diversificazione e per
la globalizzazione del mercato da parte delle società leader
ed a parziale assorbimento della nuova capacità di posti
letto. Segnali di questa tendenza si sono già avuti con
l'acquisizione della Costa Crociere, leader del mercato mediterraneo,
da parte della Carnival Corporation e con l'aumento da parte della
concorrente Royal Caribbean del numero di navi utilizzate nell'area
mediterranea. Inoltre si iniziano a notare presenze di navi da
crociera in mercati fino a dove pochi anni fa non erano presenti,
ad esempio il mercato asiatico ed australiano ma anche l'Antartide
ed altre destinazioni fuori dall'ordinario, alla ricerca di sempre
nuove destinazioni da poter proporre ai propri clienti.
Già oggi i dati parlano da soli: nel 1997 le compagnie
crocieristiche hanno offerto 299 partenze in Nord Europa e 757
nel Mediterraneo, contro le 135 e 689, rispettivamente, del 1996.
Il tasso di crescita della domanda in Europa è largamente
superiore, con punte del 17/20% di crescita annua, rispetto alla
sostanziale stazionarità dei Caraibi.
Nonostante percentualmente il Mediterraneo non sia il mercato
maggiore è in continua espansione, oltre che per le ragioni
economiche sopra esposte, anche per altri motivi: i punti di interesse
turistico, la sua localizzazione geografica ed il clima.
La forza principale del mercato Mediterraneo è la grande
varietà di destinazioni e conseguenti escursioni che le
compagnie di navigazione hanno a disposizione: aspetti paesaggistici,
storici, ludici si fondono in un'offerta a tutto campo, e tutte
queste destinazioni non sono mai a più di 12 ore di navigazione
l'una dall'altra rendendo così possibile studiare itinerari
con la navigazione nelle ore notturne ed il giorno destinato alle
escursioni. Inoltre altro punto di forza è il clima, infatti
oggi anche le più grandi flotte del mondo stanno iniziando
a dislocare nei mesi estivi le loro navi nel Mediterraneo, navi
che fino ad oggi erano tenute stanziali nei Caraibi.
Per la sua estensione in lunghezza il Mediterraneo viene normalmente
suddiviso in due settori (East e West), e l'Italia viene spesso
scelta per la sua naturale posizione geografica centrale come
punto di partenza o interscambio delle crociere verso le due aree.
Il profilo della crociera, anche in conseguenza delle rivoluzioni
sopra delineate, sta cambiando: da vacanza lussuosa e d'élite
si sta evolvendo verso prodotto di massa (concetto portato avanti
in particolar modo da Carnival, compagnia n°1 al mondo),
con un conseguente incremento dei passeggeri più giovani
con livello di reddito medio piuttosto che alto. Non sono comunque
da trascurare anche le crociere di nicchia su navi piccole e particolarmente
lussuose, significative in particolare per alcune situazioni di
mercato italiane quali ad esempio Portofino, Capri, Portovenere
ed altre località.
L'evoluzione del mercato crocieristico va inoltre verso una diminuzione
della durate delle crociere, principalmente dovuta alla maggior
incidenza in termini di volumi del mercato Americano, dove la
quantità di vacanza standard a disposizione dei lavoratori
è di 14 giorni all'anno (valore inferiore alla media Europea
e di altri paesi), fatto che necessariamente porta questi clienti
ad essere maggiormente attratti da forme di vacanza più
brevi.
Un importante aspetto del mercato crocieristico è che esso
realizza un effetto trainante sul turismo delle zone da esso toccate,
e quindi ha effetti benefici per lo sviluppo delle economie locali.
Dal punto di vista delle possibilità che questo mercato
offre ai porti, bisogna innanzitutto distinguere tra porti di
destinazione e porti terminali. Un conto per un porto è
cercare di diventare porto di destinazione, per cui è necessario
avere peculiarità turistiche tali da poter giustificare
l'interesse in uno scalo ed adeguate strutture ricettive a disposizione
dei passeggeri; per questa tipologia di scali non sono fattori
determinanti le infrastrutture portuali (basti pensare al numero
di passeggeri che ogni anno sbarcano a Portofino dove le navi
restano in rada). Altra cosa è ambire a diventare porto
terminale per una compagnia o per una serie di crociere, infatti
per candidarsi a queste posizioni è invece fondamentale
avere ottimi collegamenti con i sistemi di trasporto internazionali:
aeroporto efficiente e soprattutto servito con voli di linea per
le principali destinazioni del mondo, buoni collegamenti stradali
e ferroviari ed inoltre infrastrutture portuali (terminal passeggeri,
parcheggi, servizi di approvvigionamento nave) efficienti, all'avanguardia
sul mercato e convenienti in termini economici.