ASSEMBLEA DEI SOCI
Roma 16 giugno 1998
Relazione del Consiglio all'Assemblea dei Soci per l'anno 1997
CAPITOLO SESTO
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Sommario
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Il sistema portuale e lo sviluppo dei traffici mediterranei
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Sviluppo dei traffici nel Mediterraneo
Gli effetti dei processi di mondializzazione del commercio e delle
relazioni internazionali tendono a spostare verso sud le dinamiche
di scambio del nostro continente e questo ha riflessi diretti
sull'evoluzione dell'attività portuale.
L'Italia in particolare nell'ultimo decennio ha guardato al Mediterraneo
con crescente interesse, sia curandolo come mercato di destinazione
dei propri prodotti sia accogliendo un'offerta crescente di beni
provenienti dai paesi nord africani e medio-orientali. Tra il
1987 ed 1996 nell'interscambio con questi paesi le importazioni
italiane sono cresciute di circa il 38% e le esportazioni dell'81%.
Per dare una misura dell'impegno dell'Italia verso il Mediterraneo
la Fondazione Censis ha elaborato alcuni indicatori di integrazione
commerciale, i quali dimostrano come, fatto 100 il livello degli
scambi di quest'area con l'Unione Europea, il livello che si riscontra
negli scambi con l'Italia risulta molto più elevato: 227
per le esportazioni, 249 per le importazioni e 235 per l'interscambio
complessivo.
Non mancano quindi le condizioni che possano permettere all'Italia
e al suo sistema portuale un ruolo di maggior peso nelle dinamiche
di integrazione del Mediterraneo nei traffici mondiali, favorito
anche dal crescente rilievo del "transhipment".
In questo contesto si inserisce la forte crescita del traffico
container che si riscontra nel 1997 nei porti del Sud Europa,
con un incremento rispetto al 1995 pari al 42%, contro un incremento
nell'area Nord Europea del 15%.
In Italia l'incremento è risultato ancora superiore, raggiungendo
in media il 69%, con punte particolarmente significative come
quelle di Gioia Tauro, passato in due anni a circa 1,5 milioni
di teu, e di Genova cresciuta nello stesso periodo del 92%.
Tuttavia la quota di traffici containerizzati che scalano i porti
del Nord Europa resta di gran lunga prevalente, pari al 63% del
totale continentale.
Un altro segnale positivo è arrivato dall'interessamento
manifestato verso i porti italiani dai grandi gruppi mondiali
del trasporto marittimo e della logistica come P.S.A. (Port Authority
of Singapore), P&O, ECT, Evergreen, Eurokai che hanno trovato
conveniente l'acquisizione o la partecipazione azionaria in numerosi
terminali situati nei porti nazionali.
Container movimentati nei principali porti italiani dal 1993
al 1997
(Dati in TEU)
Fonte: Ministero dei Trasporti e della Navigazione
| | | | | | Variazioni | Variazioni |
| 1993 | 1994 | 1995 | 1996 | 1997 | 1993/1997 | 1996/1997 |
Gioia Tauro | | | 16.048 | 571.951 | 1.448.531 | 100,00% | 153,30% |
Genova | 343.479 | 512.098 | 615.242 | 825.752 | 1.179.955 | 243,53% | 42,90% |
La Spezia | 747.997 | 846.000 | 965.483 | 871.100 | 615.604 | -17,70% | -29,33% |
Livorno | 360.961 | 371.173 | 423.729 | 416.622 | 510.546 | 41,44% | 22,50% |
Napoli | 181.284 | 200.035 | 206.694 | 246.206 | 304.000 | 67,69% | 23,50% |
Venezia | 117.581 | 114.656 | 127.878 | 166.947 | 211.993 | 80,30% | 27,00% |
Trieste | 150.445 | 143.168 | 151.660 | 176.939 | 204.318 | 35,81% | 15,50% |
Salerno | 134.626 | 162.313 | 192.449 | 208.818 | 202.245 | 50,23% | -3,10% |
Ravenna | 225.000 | 181.000 | 193.000 | 160.000 | 191.000 | -18,00% | 19,40% |
Ancona | 40.591 | 31.262 | 34.208 | 44.722 | 69.177 | 70,42% | 54,70% |
Totale | 2.301.964 | 2.561.705 | 2.926.391 | 3.689.057 | 4.937.369 | 53,00% | 33,80% |
Attività nei porti continentali dell'Unione Europea
Fonte: Ministero dei Trasporti e della Navigazione
Porti | movimento container (TEU) | variazione |
| 1995 | 1997 | 1995/1997 |
Rotterdam | 4.786.896 | 5.340.000 | 11,6% |
Amburgo | 2.890.200 | 3.300.000 | 14,2% |
Anversa | 2.329.135 | 2.950.000 | 26,7% |
Brema | 1.528.510 | 1.700.000 | 11,2% |
Gioia Tauro | 16.048 | 1.448.531 | 895,0% |
Algesiras | 1.154.714 | 1.400.000 | 21,2% |
Genova | 615.242 | 1.179.955 | 91,8% |
Le Havre | 970.426 | 1.100.000 | 13,4% |
Barcellona | 689.324 | 950.000 | 37,8% |
Valencia | 671.827 | 790.000 | 17,6% |
Zeebrugge | 528.472 | 640.000 | 21,1% |
Marsiglia | 499.565 | 619.560 | 24,0% |
La Spezia | 965.483 | 615.604 | -36,3% |
Pireo | 600.137 | 600.000 | 0 |
Livorno | 423.729 | 510.546 | 20,5% |
Goteborg | 458.413 | 510.000 | 11,3% |
Helsinki | 295.649 | 350.000 | 18,4% |
Napoli | 206.694 | 304.000 | 29,5% |
Venezia | 127.878 | 211.993 | 65,8% |
Trieste | 151.660 | 204.318 | 36,3% |
Salerno | 192.449 | 202.245 | 16,3% |
Ravenna | 193.000 | 191.000 | -1,2% |
Copenhagen | 178.324 | 160.074 | -10,2% |
Ancona | 34.208 | 69.177 | 154,0% |
Totale | 20.509.978 | 25.349.000 | 24,0% |
di cui: | | | |
Nord Europa | 13.968.020 (68%) | 16.052.071 (63%) | + 15% |
Sud Europa | 6.541.958 (32%) | 9.296.929 (37%) | + 42% |
Italia | 2.926.391 (14%) | 4.937.639 (20%) | + 69% |
Altri | 3.615.567 (18%) | 4.359.290 (17%) | + 21% |
Legislazione portuale
Il quadro positivo sopra delineato non deve però far dimenticare
l'importanza di condurre a termine il processo di liberalizzazione
delle attività portuali, in quanto ormai produttività,
competitività tariffaria, flessibilità e affidabilità
del lavoro portuale rappresentano elementi indispensabili perchè
un investimento privato nel settore possa realizzarsi e consolidarsi
nel tempo.
E' quindi importante prestare la massima attenzione all'evolversi
della legislazione del lavoro portuale, poiché essa può
fortemente condizionare la competitività del nostro sistema
portuale e di conseguenza influire sulla dinamica dei traffici.
In proposito, il 1997 è stato caratterizzato dal clima
di incertezza conseguente all'emanazione della legge n. 647 del
1996, modificativa della disciplina del lavoro portuale temporaneo
contenuta nell'art.17 della legge di riforma n. 84 del 1994. Tali
modifiche sono state oggetto di reclamo da parte del Comitato
Nazionale degli utenti e operatori portuali innanzi alla Commissione
Europea, la quale ha aperto una procedura di infrazione nei confronti
del Governo Italiano culminata nella decisione emessa nel mese
di ottobre, con la quale le norme contestate sono state riconosciute
incompatibili con i trattati istitutivi, in quanto tendenti e
realizzare un potenziale abuso di posizione dominante da parte
delle imprese già compagnie portuali.
Nel corso del 1997 si è concluso il processo di ristrutturazione
delle Compagnie portuali che attualmente registrano circa 4.300
lavoratori in forza; è stato inoltre previsto con la legge
n. 30/98 l'ultimo prepensionamento di 500 unità dei dipendenti
in eccedenza presso le Autorità portuali di Napoli, Genova,
Venezia e Trieste.
Ridimensionamento degli organici delle compagnie portuali
Anno (inizio) | Lavoratori in forza | Dotazioni organiche | Eccedenze | Esodi (nel corso dell'anno) |
1990 | 11.674 | 7.389 | 4.285 | 1.035 |
1991 | 10.639 | 4.796 | 5.843 | 2.118 |
1992 | 8.521 | 4.173 | 4.348 | 939 |
1993 | 7.582 | 3.731 | 3.851 | 361 |
1994 | 7.221 | 4.212 | 3.009 | 1.062 |
1995 | 6.159 | 3.729 | 2.430 | 768 |
1996 | 5.421 | 2.959 | 2.462 | 900 |
1997 | 4.335 | -- | -- | 1.086 |
Libro Verde della Commissione europea
Alla fine del 1997 la Commissione Europea ha presentato il Libro
Verde sui porti e le infrastrutture marittime, che costituisce
un importante contributo per la formazione di un futuro "diritto
portuale comunitario".
Nel documento la Commissione sottolinea l'importanza di realizzare
nei porti europei una maggiore competitività sia nelle
infrastrutture che nel campo dei servizi portuali, evitando per
quanto possibile che i finanziamenti statali creino condizioni
di concorrenza sleale tra i vari Stati membri dell'Unione ed in
generale un eccesso di capacità produttiva.
Le proposte avanzate nel Libro Verde, specie per quanto attiene
al finanziamento delle infrastrutture portuali, hanno suscitato
forti critiche da parte degli Stati membri che si affacciano sul
Mediterraneo, in quanto si è ritenuto che la rigida applicazione
del principio "user pays" ai nuovi investimenti finirebbe
per penalizzare le realtà portuali che maggiormente necessitano
di ammodernamenti: in altre parole si accentuerebbe lo squilibrio
già esistente tra i porti nord-europei e quelli mediterranei.
Resta comunque il dato positivo che, per la prima volta, la Commissione
Europea pone in evidenza come fattore strategico l'integrazione
del sistema dei porti marittimi nella rete multimodale di trasporto
transeuropea.
SOMMARIO
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CAPITOLO PRIMO
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La marina mercantile italiana nel 1997
Riforma della navigazione internazionale
Dimensione e composizione della flotta
Investimenti e rinnovamento del naviglio
Occupazione marittima
Bilancia dei noli marittimi
Impatto socioeconomico della navigazione mercatile
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CAPITOLO SECONDO
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I mercati marittimi
Commercio mondiale e traffici marittimi
Flotta mondiale
Andamento dei noli
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CAPITOLO TERZO
|
La navigazione europea e la politica marittima dell'unione
Traffici e flotta dell'Unione Europea
Orientamenti in materia di aiuti di stato e trasporti marittimi
Liberalizzazione del cabotaggio negli Stati membri
Verso una nuova politica della costruzione navale
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CAPITOLO QUARTO
|
La tutela dell'ambiente marino e la sicurezza della navigazione
Tutela ambientale
Sicurezza della navigazione
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|
CAPITOLO QUINTO
|
Il lavoro a bordo e la formazione e certificazione degli equipaggi
Relazioni industriali
Riforma dell'istruzione pubblica
Collaborazione scuola - imprese
Sostegno alla formazione professionale
Convenzione STCW e adeguamento della certificazione
|
CAPITOLO SESTO
|
Il sistema portuale e lo sviluppo dei traffici mediterranei
Sviluppo dei traffici nel Mediterraneo
Legislazione portuale
Libro Verde della Commissione Europea
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CAPITOLO SETTIMO
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L'organizzazione di Confitarma
La struttura della Confitarma
Cariche confederali 1997-1998
Commissioni
Giovani Armatori
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