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29 ottobre 2021
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- Innalzate le quote di pescaggio utile per le navi in arrivo e
partenza dai porti di Venezia e Chioggia
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- Di Blasio: l'accessibilità nautica è elemento
essenziale per lo sviluppo della portualità
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La Capitaneria di Porto di Venezia, con l'ordinanza n. 99 dello
scorso 15 ottobre, ha innalzato le quote di pescaggio utile per le
navi in arrivo e partenza dal porto lagunare e così ha
provveduto alla stessa data per lo scalo clodiense anche la
Capitaneria di Porto di Chioggia con l'ordinanza n. 61. In
particolare, l'ordinanza n. 99 che stabilisce il pescaggio massimo
delle navi in navigazione nel Canale Malamocco-Marghera eleva i
pescaggi a 11,50 metri rispetto ai 10,50 metri fissati nel 2018 per
navi di lunghezza massima pari a 230 metri (per navi tra i 301 metri
e i 335 metri il pescaggio massimo è stato fissato a 10,50
metri). Con l'ordinanza n° 61 della Capitaneria di Porto di
Chioggia i nuovi pescaggi sono stati portati, per gli accosti dello
scalo “Val da Rio”, fra i 6,5 metri e i sette metri
mentre, per gli accosti dello scalo “Saloni”- canal
Lombardo esterno (C1-C6), i pescaggi massimi consentiti sono pari ai
sette metri.-
- L'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico
Settentrionale ha specificato che l'aumento dei pescaggi è
stato reso possibile a seguito di un progressivo lavoro di
manutenzione dei canali portuali volti a migliorare l'accessibilità
nautica. Gli interventi sul Canale Malamocco-Marghera, effettuati a
partire dal 2019 e in parte tutt'ora in esecuzione, hanno infatti
permesso di rimuovere circa un milione di di metri cubi di sedimenti
(di cui, sulla base del Protocollo Fanghi del 1993, circa 150mila
metri cubi classificati come “A” e utilizzati per
interventi di ripristino morfologico mediante refluimento in barena,
mentre i restanti, classificati come “B” sono stati
conferiti presso l'Isola delle Tresse) nel tratto che va dal Bacino
di evoluzione n°3 a Fusina e fino al “curvone” di
San Leonardo per un investimento complessivo di circa 18,4 milioni
di euro. Per quel che riguarda lo scalo di Chioggia invece, gli
escavi manutentivi hanno permesso di rimuovere complessivamente
circa 45mila metri cubi di sedimenti (tutti classificati come “B”
sulla base del Protocollo Fanghi del 1993 e quindi conferiti presso
l'Isola delle Tresse) per un investimento complessivo
dell'intervento di circa 990mila euro.
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- Il presidente dell'AdSP, Fulvio Lino Di Blasio, ha ringraziato
le Capitanerie di Porto di Venezia e di Chioggia per le nuove
ordinanze, «che - ha rilevato - valorizzano, in sicurezza, il
lavoro manutentivo svolto negli ultimi anni. L'accessibilità
nautica infatti - ha sottolineato Di Blasio - è elemento
essenziale per lo sviluppo della portualità in genere e lo è
ancora di più per il sistema portuale veneto che presenta
peculiarità tali, sia sotto un profilo marittimo-operativo,
sia sotto un profilo ambientale, da rendere necessaria una forte
spinta all'innovazione».
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