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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XX - Numero 7-8/2002 - LUGLIO/AGOSTO 2002 |
Trasporto intermodale
Il mercato intermodale tedesco
Il mercato intermodale tedesco è il luogo dove tutto avviene:
o, almeno, dove avviene gran parte di ciò che succede nel
settore. Dopo anni di dominio del mercato da parte di un piccolo
numero di grandi vettori intermodali di estrazione ferroviaria,
adesso nuovi arrivati stanno portando la sfida alla vecchia guardia.
Allo stesso tempo, ci si aspettano iniziative di partecipazioni
incrociate al fine di consolidare due degli operatori tradizionali
da tempo sulla piazza, il che consentirebbe loro di espandersi.
La Commissione Europea ha dato il via libera all'ingresso nel
mercato dei fornitori di servizi intermodali minori appartenenti
a privati e c'è la proposta di una completa liberalizzazione
del trasporto merci ferroviario nell'ambito dell'Unione Europea
per il 2006-2008. Infine, il concetto del trasporto di contenitori
sulle lunghe distanze per ferrovia in luogo della strada, sia
all'interno della Germania che attraverso i suoi confini, sta
conquistando sempre maggior favore presso gli spedizionieri e
le imprese multinazionali con esigenze di logistica della catena
delle forniture.
La proposta relativa agli oneri previsti per il trasporto stradale
(nota come MAUT) potrebbe conferire ulteriore forza all'intermodalismo
ferroviario in Germania. Si tratta di un provvedimento mirato
ad introdurre oneri sull'autotrasporto a seconda delle distanze
percorse sulle autostrade. Andrea Schmidt, direttore della Hoyer
Railserv (la divisione ferroviaria intermodale del gruppo Hoyer,
specialista in logistica e containers cisterna), dichiara: "Molti
autotrasportatori tedeschi stanno adesso cercando di convertire
l'uso dei propri mezzi ai traffici su corta distanza, utilizzando
la ferrovia per quelli a lunga distanza. Ciò darà
impulso al trasporto intermodale". Se dovesse cambiare il
governo federale a settembre di quest'anno, il MAUT potrebbe essere
abbandonato. Altrimenti, esso dovrebbe entrare in vigore nel corso
del 2003.
La Hoyer Railserv non è esattamente un nuovo arrivato,
avendo sviluppato il proprio coinvolgimento nel settore ferroviario
sin dal 1999, quando diede inizio ad un servizio di navetta per
il trasporto di contenitori da Amburgo alla vicina Brunsbuttel,
successivamente esteso fino a Colonia ed a Lubecca. Confida Schmidt:
"Abbiamo varie iniziative in corso, e presto sarò
in grado di rivelarne i particolari. Il mercato ferroviario intermodale
adesso è in una fase di apertura, e ci sono maggiori opportunità
per un coinvolgimento delle società private come noi".
Una delle partecipazioni della Hoyer Railserv è quella
alla Rail4chem, una joint venture tra BASF, Bertschi e VTH Lehnkering.
Essa riguarda la collaborazione in ordine ad un collegamento della
Rail4chem dai porti belgi ad un impianto per prodotti chimici
della BASF a Schwarzeide, nella Germania orientale.
Mateus Reich, direttore generale della Rail4chem, commenta: "Per
la maggior parte dei nostri servizi, il 70% circa della capacità
è dedicata al trasporto di carri cisterna, mentre più
o meno il 30% attiene a containers e swapbodies. Ma il servizio
dai porti belgi alla Germania orientale è dedicato al 100%
al trasporto di containers ISO".
Riferisce Reich: "Le società ferroviarie private
attualmente hanno il 5,5% del mercato, ma il mercato per loro
è in crescita". Spiega poi: "C'è un mutamento
di atteggiamento nell'industria tedesca. Adesso si è compreso
che le società private che forniscono distribuzione ferroviaria
possono essere più competitive sui prezzi e sulla qualità
di servizio rispetto ai grossi operatori. Tuttavia, la DB Cargo
di proprietà statale è ancora potente. Un fattore
a suo vantaggio è che la DB Cargo può fornire treni-blocco
completi e capacità consistente in un singolo carro, laddove
noi finora possiamo fornire solamente capacità consistente
in treni-blocco, il che ci rende difficile essere competitivi.
Ora, tuttavia, stiamo cominciando a fornire capacità su
carro singolo per movimentare anche containers e swapbodies".
Anche la Eurogate Intermodal, una divisione del gruppo terminale
trasporto della Eurogate, sta espandendo le proprie capacità.
La società mantiene una piattaforma di servizi che collegano
Amburgo e Bremerhaven con la Germania meridionale, l'Italia e
l'Europa orientale. Il direttore generale Lars Hedderich riferisce
che la sua dirigenza si attende molto dal BoxXpress, il servizio-navetta
effettuato congiuntamente con la European Rail Shuttle e la Netlog
dai due principali scali marittimi tedeschi alla Germania meridionale.
Continua Hedderich: "Il 1° ottobre 2001 abbiamo ampliato
la capacità del BoxXpress del 50% sino ad una capacità
annua complessiva di 136.000 TEU ogni anno. Il livello di utilizzazione
è estremamente alto". Il servizio è dedicato
esclusivamente al trasporto di traffico portuale marittimo, giornalmente
dal lunedì al venerdì, e si basa sugli hub intermodali
di Monaco, Norimberga e Stoccarda/Korn Westheim nella Germania
meridionale. Le consegne da porta a porta sono offerte sia in
direzione sud che in direzione nord.
La Eurogate Intermodal ha incrementato i propri trasporti nazionali
tedeschi del 15% nel 2001, sebbene si sia verificato un qual certo
calo nel traffico internazionale transfrontaliero. Asserisce Hedderich:
"Nel primo trimestre del 2002, abbiamo generato una crescita
del 23% nel traffico internazionale transfrontaliero, dovuto per
lo più a sostenute importazioni dall'Ungheria instradate
attraverso i porti tedeschi". Egli riferisce altresì
di un calo del 9% dei traffici tedeschi nei primi tre mesi dell'anno,
ma non gli dà eccessiva importanza: "Prevediamo una
forte ripresa dei traffici nazionali tedeschi nella seconda metà
del 2002. Siamo assai ottimisti al momento attuale, perché
l'intermodalismo in tutta l'Europa adesso sta fornendo buone prestazioni".
Ci sono altri interessi privati inerenti ad operazioni ferroviarie
che cercano di raggranellare qualcosa nel mercato tedesco. Un
nuovo operatore, la Dillen & LeJeune Cargo, ha stipulato un
contratto per trasportare i carichi della BMW da Wackersdorf,
in Germania, ad Anversa per conto della Mediterranean Shipping
Co, traffico quest'ultimo che in precedenza era trasportato da
un certo numero di operatori, tra cui la Transfracht. La Trailstar,
vettore di trasporto combinato con sede nei Paesi Bassi, ha inaugurato
un nuovo servizio di navette ferroviarie da Rotterdam al porto
fluviale tedesco di Duisburg.
Ciononostante, il dominio del mercato ad opera della DB Cargo,
della Transfracht International e della Kombiverkehr sembra in
procinto di essere rafforzato da due importanti acquisizioni e
da operazioni di collaborazione transfrontaliera.
L'impatto comportato dal rilevamento di una quota del 50% della
Kombiverkehr da parte della DB Cargo nel 2001 non è ancora
chiaro, sebbene fosse probabile che il dott. Werner Maywald, direttore
generarle della Kombiverkehr, ne parlasse in occasione di una
presentazione al pubblico che era prevista per lo scorso mese
di giugno. Nel frattempo, il portavoce dott. Pia-Susan Berger-Bugel
ha rivelato che i volumi di traffico complessivi della Kombiverkehr
nel 2001 sono aumentati solamente dello 0,2% rispetto all'anno
precedente, per un totale di 618.618 consegne, traffico di rollende
landstrasse (autostrada viaggiante) escluso.
La Berger-Bugel ha attribuito la quasi mancata crescita dello
scorso anno agli attacchi terroristici negli Stati Uniti dell'11
settembre 2001, nonché alle "cattive condizioni dell'economia".
Ha poi fatto notare che il 2000 era stata un'annata estremamente
buona. L'Italia resta il maggior mercato transfrontaliero da e
per la Germania della Kombiverkehr.
Subito dopo l'acquisizione azionaria da parte della DB Cargo
nella Kombiverkehr, nel settore erano sorte alcune voci circa
il futuro ruolo della Transfracht, che in quel momento era una
consociata interamente partecipata dalla DB Cargo. Infatti, ci
si è domandato come potesse mutare il livello d'impegno
della DB Cargo nella Transfracht. Tuttavia, è da tempo
generalmente riconosciuto che la Kombiverkehr non è aperta
al fondamentale mercato delle spedizioni e dell'autotrasporto,
dato che prima che la DB Cargo ne acquistasse il 50%, la Kombiverkehr
apparteneva interamente ad imprese private di spedizioni e trasporti.
L'annuncio a maggio di quest'anno che la HHLA aveva rilevato
una partecipazione del 50% nella Transfracht (salvo approvazione
dell'autorità tedesca per la concorrenza) rafforzerà
la principale funzione della Transfracht quale trasportatore ferroviario
di containers marittimi ISO dai porti tedeschi (e, in misura molto
minore, da altri porti quali Rotterdam ed Anversa) all'hinterland
europeo (specialmente tedesco).
Il direttore generale della Transfracht, Klaus Niemohlmann, ed
il direttore marketing dott. Marcus Hoffmann, hanno rivelato che
i trasporti della Transfracht nel 2001 hanno totalizzato 740.000
TEU, ai quali l'AlbatrosExpress, il servizio principale dell'operatore
per il trasporto notturno di containers da Amburgo/Bremerhaven
e l'hinterland tedesco, ha contribuito con 359.000 TEU. Le vendite
della Transfracht nel 2001 sono ammontate a 208 milioni di euro
(229 milioni di dollari), rispetto ai 404 milioni di marchi (184
milioni di dollari) nel 2000. La differenza, in termini di dollari
USA, può essere in parte spiegata dalle variazioni del
tasso di cambio.
La HULA è impegnata da qualche tempo nei servizi ferroviari
intermodali dai due principali porti tedeschi all'hinterland europeo
attraverso la sua partecipazione alla Polzug, alla Metrans ed
alla Hansa-Hungaria-Container-Express, cui adesso si è
aggregata la Transfracht. Il portavoce della HHLA, Olaf Mager,
sottolinea: "L'accordo finalizzato ad acquisire il 50% della
Transfracht è estremamente importante per noi, poiché
tutti i vettori intermodali in cui siamo stati coinvolti finora
servono i mercati del Baltico e dell'Europa orientale. L'accordo
concernente la Transfracht ci fornisce l'accesso ai mercati tedesco
ed austriaco, di modo che esso è andato a riempire un importante
segmento di mercato".
"Riteniamo che i mercati tedesco ed austriaco diventeranno
ancora più importanti di quanto già non lo siano,
in particolar modo alla luce del MAUT. Siamo certi che il trasporto
ferroviario intermodale in questo momento in Germania sia visto
sempre più di buon occhio. Si comprende sempre più
che è razionale dal punto di vista dei costi sulle lunghe
distanze, nonché più veloce". Conferma poi:
"In generale, il nostro obiettivo è quello di fornire
interconnessioni di servizio complete tra le operazioni del nostro
terminal di Amburgo ed i porti di Amburgo e Bremerhaven nonché
con l'hinterland europeo".
Il mercato marittimo è una delle forze-guida che stanno
dietro alla rinnovata fiducia degli operatori intermodali tedeschi.
Un portavoce del porto di Amburgo ha dichiarato che sino ad 1
milione di TEU all'anno, ovvero circa il 20% dei risultati complessivi
del porto, vengono movimentati da e per il sistema ferroviario
interno dello scalo. Inoltre, alcuni containers vengono consegnati
per ferrovia da spedizionieri situati all'esterno del perimetro
del porto. Un portavoce della Eurogate, a Bremerhaven, ha stimato
che il 31% dei containers consegnati da e per il porto vengono
adesso movimentati per ferrovia.
I crescenti risultati dei due principali scali marittimi tedeschi
stanno di conseguenza attirando gli operatori intermodali. Hedderich
ha notato che gran parte del numero in aumento di contenitori
movimentati da Amburgo consiste di forti importazioni dall'Asia.
La Kombiverkehr, che fino a pochi anni fa era principalmente un
vettore infra-europeo, ora si concentra anche sul mercato marittimo
portuale ed effettua una serie di servizi da Amburgo e Bremerhaven.
E' poi socio del porto di Lubecca nella Baltic Rail Gate, che
sta sviluppando un nuovo terminal intermodale a Lubecca. Da qui,
saranno effettuati servizi ferroviari intermodali alla volta della
Germania interna, della Svizzera, dell'Italia e della Spagna.
Un servizio ferroviario è già stato inaugurato,
in collaborazione con la norvegese CargoNet, da Travemunde ad
Oslo.
Nuovi arrivati potrebbero penetrare nel mercato del trasporto
combinato tedesco, ma la DB Cargo, la Transfracht e la Kombiverkehr
resteranno gli operatori più in vista. Tuttavia, il graduale
sblocco degli interessi a partecipazione statale diventerà
sempre più significativo. L'acquisizione da parte della
DB Cargo di metà della Kombiverkehr rappresenta un matrimonio
tra interessi statali e privati (e, in ogni caso, alla fine anche
la DB Cargo potrebbe essere privatizzata).
Il salto della HHLA nel letto della Transfracht potrebbe essere
considerato della medesima specie: come si sa, la HHLA appartiene
al Comune di Amburgo, ma alla fine potrebbe essere privatizzata,
mentre se la DB dovesse diventare privata, presumibilmente si
porterebbe dietro anche la Transfracht. Il gioco delle sedie è
cominciato.
(da: Containerisation International, luglio 2002)
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