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CENTRO ITALIANO STUDI CONTAINERS | ANNO XX - Numero 7-8/2002 - LUGLIO/AGOSTO 2002 |
Leasing
L'industria mondiale del leasing di contenitori: ripresa o
falsa alba?
L'industria globale del leasing di contenitori ha attraversato
un'altra brutta annata nel corso del 2001, allorquando il rallentamento
della crescita dei traffici mondiali di box ha tagliato la domanda
di equipaggiamento a noleggio e ha comportato una rilevante riconsegna
di unità. Ciò, a sua volta, ha spinto verso il basso
l'utilizzazione dei noleggiatori e molte imprese del settore hanno
dovuto subire un calo più serio di quello sperimentato
nel corso della precedente recessione del 1998-99. Com'era prevedibile,
anche le tariffe di noleggio giornaliere hanno dovuto sottostare
alla nuova pressione ed hanno sofferto una ulteriore erosione
rispetto ai prezzi dei containers.
La situazione era ancora brutta all'inizio del 2002, sebbene
tutti i noleggiatori avessero poi riferito di una significativa
ripresa della domanda dal secondo trimestre in poi. I livelli
di utilizzazione hanno iniziato a migliorare, aumentando di diversi
punti percentuali per alcune società e le cifre relative
all'intero settore sono di nuovo salite oltre l'80%; esse non
erano mai più state a questo livello sin dalla fine del
2000. Anche le ditte di punta GESeaCo e Transamerica Leasing stanno
nuovamente conseguendo tariffe della serie "fine anni '70".
Si è poi verificata qualche ripresa provvisoria delle tariffe
di leasing, almeno per quanto riguarda il nuovo equipaggiamento
noleggiato a lungo termine, dato che i prezzi dei containers hanno
ancora una volta cominciato a crescere. Tuttavia, la maggior parte
delle società di noleggio sono ancora prudenti. Molte temono
infatti che l'ultima ripresa possa rivelarsi transitoria come
quella verificatasi nel 2000.
La situazione nel 2001 era stata resa peggiore anche dall'iniziale
e (col senno di poi) mal riposto ottimismo del 2000, che aveva
indotto noleggiatori e vettori marittimi ad investire notevolmente
in nuove attrezzature containerizzate. Quell'annata detiene il
record per la produzione di containers, con quasi 2 milioni di
TEU costruiti complessivamente. Circa 850.000 TEU erano stati
ordinati dalle ditte di leasing, il che ha rappresentato il loro
maggiore approvvigionamento di sempre. Tuttavia, il mercato ha
subito un declino molto rapido alla fine del 2000 ed il risultato
è stato che un grosso quantitativo di scorte ha finito
per incombere sul 2001. Questo sovrappiù di equipaggiamento
è stato infine smaltito verso la fine del 2001, e ciò
è stato agevolato dalla marcata riduzione degli acquisti
di containers da parte dei noleggiatori nel corso di quell'annata.
Le società di leasing hanno acquisito appena 465.000 TEU
nel corso del 2001, il che rappresenta il punto più basso
da otto anni a questa parte. Anche i vettori marittimi (ed altri
operatori di trasporto) hanno ordinato meno contenitori nel 2001,
rispetto al 2000, ma questo non ha comportato un taglio produttivo
dello stesso ammontare, e la ragione è molto semplice.
I principali vettori marittimi nel corso del 2001 hanno ricevuto
in consegna un considerevole quantitativo di navi ordinate, tanto
è vero che sono arrivati quell'anno 600.000 TEU di spazi-containers
in più. Sebbene il mercato non sia stato granché
in grado di supportare un influsso così rilevante, queste
nuove navi in consegna avevano ancora bisogno di containers per
le loro operazioni. Molti vettori, a causa del rinnovato declino
dei prezzi dei containers e dei tempi bui per la riduzione della
produzione, hanno optato per l'acquisizione in proprio di questo
fabbisogno di contenitori in più, continuando nel contempo
a riconsegnare notevoli quantitativi di equipaggiamento noleggiato.
Gran parte di quest'ultimo era stato contrattato a breve termine
nel contesto di accordi di master leasing nel 2000, quando la
domanda si era rafforzata ed alcuni vettori si erano ritrovati
a corto di forniture. Naturalmente, le linee di navigazione erano
state svelte ad eliminare dalle proprie flotte tali unità
ad alto costo, ma ciò non ha comportato alcun beneficio
per il settore del leasing. La picchiata dell'utilizzazione sofferta
da tutti i noleggiatori nel 2001 ha indotto conseguenze sulle
loro flotte più vecchie a breve termine, in particolar
modo per quanto riguarda il settore dei carichi secchi. La maggior
parte dei soggetti più importanti ha assistito ad un calo
dal 10 al 15 per cento delle proprie percentuali complessive noleggiate
nei 12 mesi che vanno sino alla fine del 2001, con alcune ditte
che hanno riferito di livelli di utilizzazione di quasi il 70%.
Si riconosce che ciò sia prossimo al punto di rottura anche
per le società di noleggio meglio attrezzate.
Nel corso del 2001 e nei primi mesi del 2002, oltre 1,6 milioni
di TEU sono stati messi fuori noleggio dalle flotte operative
dei noleggiatori. Le varie ditte hanno affrontato questa crisi
in modi diversi. Nessun noleggiatore può permettersi di
ignorare un quantitativo sempre più grande di contenitori
fermi, dato che i loro costi "morti" di deposito e movimentazione
finiscono per mangiarsi rapidamente i profitti. Per ironia della
sorte, peraltro, i maggiori oneri di deposito si sono verificati
sempre di più nelle zone di maggiore domanda, quali Hong
Kong, la Corea del Sud e molte località costiere della
Cina.
Questi stessi costi sono in genere più bassi in Nordamerica
ed in certe zone d'Europa, dove il mercato dei containers di seconda
mano è anche meglio sviluppato. Così, i noleggiatori
devono fare una scelta: riposizionare i propri contenitori fermi
in zone più costose ma anche di maggiore domanda come l'Asia,
oppure lasciarli in località meno costose, tipo "cimitero
degli elefanti", anche se la migliore opzione parrebbe essere
quella di vendere del tutto l'unità estromettendola dalla
flotta.
La scelta di riposizionare in zone a domanda elevata è
stata effettuata da tutte le principali società del settore,
tra cui Textainer Group, TAL e GESeaCo. Quest'ultima al momento
sta movimentando oltre 10.000 delle proprie unità vuote
per mezzo di navi a noleggio, al fine di attenuare il crescente
deficit di equipaggiamento in Asia. Anche la Textainer ha espletato
tali nuove dislocazioni per mezzo di navi a noleggio, che sono
costate molti milioni di dollari. Spiega il presidente della Textainer,
John Maccarone: "Volevamo avere i containers nel posto giusto,
nel momento in cui finalmente avvenisse la ripresa". Questa
strategia sembra avere prodotto dividendi, dato che l'utilizzazione
complessiva della flotta della Textainer è migliorata rapidamente
negli ultimi mesi ed ora si è attestata ben oltre l'80%".
TABELLA 1: TARIFFA* GIORNALIERA ANNUALIZZATA
RELATIVA AL LEASING A LUNGO TERMINE DI CONTENITORE
STANDARD DA 20 PIEDI DI NUOVA COSTRUZIONE (IN DOLLARI USA)
|
| Tariffa di noleggio
| Costo di nuova costruzione |
1995 | 1,35 | 2.400
|
1996 | 1,10 | 2.100
|
1997 | 0,95 | 1.850
|
1998 | 0,85 | 1.700
|
1999 | 0,70 | 1.400
|
2000 | 0,75 | 1.500
|
2001 | 0,70 | 1.450
|
2002 ** | 0,60 | 1.300
|
* = durata minima tre anni;
** = previsioni al secondo trimestre.
|
Fonte: Analisi di mercato di Containerisation International
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L'alternativa al riposizionamento è quella della dismissione
di attrezzature in soprannumero; in effetti, anche la rivendita
dei contenitori più vecchi è aumentata lo scorso
anno. La Textainer anche in questo caso è in prima linea
e si è impegnata in un'aggressiva opera di liquidazione
dell'equipaggiamento più obsoleto, tra cui gran parte di
quello acquisito per effetto del rilevamento della Xtra International
e della PrimeSource.
Essa ha già costituito una divisione vendite di seconda
mano allo scopo di movimentare la propria crescente rivendita
di vecchi contenitori, anche per conto di terzi (vettori marittimi).
Infatti, è improbabile che la società consegua alcuna
crescita netta della flotta nel corso del 2002, mentre ci si aspetta
che le dismissioni almeno rispecchino le consegne di unità
di nuova costruzione. L'attuale flotta della Textainer è
attestata a circa 950.000 TEU, sebbene per la verità essa
abbia raggiunto i 970.000 TEU alla fine del 2001.
Tuttavia, è probabile che la prevista dismissione di circa
70.000 TEU ad opera della Textainer nel corso del 2002 finisca
per riguardare numeri più contenuti di pari passo con la
rivendita combinata già portata a termine dalla TAL e dalla
GESeaCo. Quasi 300.000 TEU sono stati eliminati dall'intera flotta
operativa dei noleggiatori nel corso del 2001, e le due ditte
citate hanno rappresentato più della metà del totale.
Allo stesso tempo, i due leaders del mercato hanno convertito
molti vecchi containers in noleggio finanziario, rimovendoli concretamente
dalle proprie flotte operative. Tali containers sono destinati
a passare in proprietà del vettore, una volta concluso
il noleggio a termine. La maggior parte era costituita da unità
del tipo per carichi secchi, di età pari ad almeno sette-otto
anni e provenienti da leasing operativo a lungo termine.
TABELLA 2: APPARTENENZA DELLA FLOTTA
MONDIALE DI CONTENITORI 1997-2002
(IN MIGLIAIA DI TEU)
|
| Fine 1997 | Fine 1998
| Fine 1999 | Fine 2000
| Fine 2001 | Fine 2002*
|
Noleggiatori | 5.375 | 5.840
| 6.405 | 6.890 | 6.885
| 7.045 |
Operatori ** | 6.095 | 6.590
| 7.070 | 7.980 | 8.590
| 9.210 |
Totale globale | 11.470
| 12.430 | 13.475
| 14.870 | 15.475
| 16.255 |
Noleggiatori - quota % | 46,9
| 47,0 | 47,5 |
46,3 | 44,5 | 43,3
|
Operatori ** -
quota %
| 53,1 | 53,0 |
52,5 | 53,7 | 55,5
| 56,7 |
* = previsioni al secondo trimestre;
** = appartenenti a/finanziati da vettori marittimi ed altri operatori di trasporto.
|
Fonte: Analisi di mercato di Containerisation International
|
Esistono grossi incentivi a fare così, dal momento che
ciò riduce l'esposizione dei noleggiatori nei confronti
del leasing a breve termine o master, sospinge l'utilizzazione
e riduce le spese di deposito. Inoltre, tutto ciò viene
conseguito senza "sovraccaricare" il mercato di seconda
mano e rischiare il collasso dei prezzi dei box usati. L'unico
punto sfavorevole sta nel fatto che la società di leasing
perde il diritto di reclamare il valore residuo del container
in un momento successivo, sebbene l'unità poi ingeneri
qualche altro provento mentre resta in noleggio.
Si sa che la GESeaCo ha trasferito oltre 100.000 TEU della propria
flotta di carichi secchi in leasing finanziario nel corso degli
ultimi 18 mesi, mentre la TAL ha convertito un numero ancora maggiore
di unità. Di conseguenza, le vere flotte operative di entrambe
le società hanno subito una riduzione delle dimensioni
e sono attualmente prossime a quelle dichiarate dalla Textainer.
La TAL, ad esempio, dichiara una flotta di circa 1,1 milioni di
TEU per la propria divisione operativa, ma qualcosa di più
del 15% di essi per certi versi sono stati convertiti in leasing
finanziario. Se le "conversioni" effettuate in relazione
alla flotta della GESeaCo venissero allo stesso modo trasferite
sul suo totale operativo, le cifre inerenti alla sua flotta crescerebbero
a più di 1,05 milioni di TEU.
La maggior parte dell'equipaggiamento trasferito dalla GESeaCo
apparteneva in origine alla flotta della Genstar ed è stata
collocata nell'ambito della distinta divisione finanziamento contenitori
della GE Capital. Quest'ultima ha recentemente posto fine a nuove
attività, pur continuando ad effettuare servizi per i clienti
già esistenti. Anche la TAL dispone della propria branca
di finanziamento containers, che opera separatamente rispetto
alla divisione noleggio contenitori della società, nonché
di una divisione rivendita box, la Trader, che si occupa della
ricommercializzazione della propria flotta e per conto terzi.
Sia la TAL che la GESeaCo indicano che le proprie strategie di
"conversione" risultano paganti. La Sea Containers,
che possiede il 35% circa delle attrezzature containerizzate attualmente
gestite dalla GESeaCo, ha già visto un miglioramento dei
propri guadagni, rispetto ad un calo del giro d'affari. Complessivamente,
le operazioni di noleggio containers della società hanno
ingenerato un calo di proventi pari al 15% nel 2001, rispetto
a quelli del 2000, sebbene i propri introiti (al lordo dei costi
finanziari) siano cresciuti del 30%.
Le suddette iniziative potrebbero essere la risultanza di una
qual certa arrendevolezza, ma sono state anche la causa della
stagnazione della crescita complessiva delle dimensioni delle
flotte dei noleggiatori nel suo insieme. Il numero di TEU in noleggio
operativo è cambiato in modo irrilevante nel corso degli
ultimi 18 mesi, il che rappresenta il primo caso nella storia
di 35 anni del settore e gli ha procurato una perdita di alcune
quote in termini di proprietà. Anche tenendo conto di acquisizioni
leggermente maggiori sino a questo momento del 2002, la flotta
noleggiata resta appena al di sotto dei 7 milioni di TEU e non
si prevede un incremento molto oltre tale cifra per la fine del
corrente anno.
TABELLA 3: APPARTENENZA DELLE ACQUISIZIONI
DI CONTENITORI DI NUOVA COSTRUZIONE 1997-2002
(IN MIGLIAIA DI TEU)
|
| 1997 | 1998
| 1999 | 2000 |
2001 | 2002* |
Noleggiatori | 765 | 730
| 805 | 850 | 465
| 550 |
Operatori ** | 685 | 750
| 735 | 1.080 | 785
| 875 |
Totale globale | 1.450
| 1.480 | 1.540 |
1.930 | 1.250 | 1.425
|
Noleggiatori - quota % | 52,8
| 49,3 | 52,3 |
44,0 | 37,2 | 38,6
|
Operatori ** -
quota %
| 47,2 | 50,7 |
47,7 | 56,0 | 62,8
| 61,4 |
* = previsioni al secondo trimestre;
** = acquisiti/finanziati da vettori marittimi ed altri operatori di trasporto.
|
Fonte: Analisi di mercato di Containerisation International
|
Tale flotta era attestata a quasi 6,9 milioni di TEU alla fine
del 2001 ed era appena poche migliaia di TEU più consistente
(anche se sempre al di sotto dei 6,9 milioni di TEU) l'anno precedente,
alla fine del 2000. In breve, il recente aumento delle dismissioni
dei box con trasferimento in proprietà ai vettori ha superato
con un margine notevole le consegne ai noleggiatori di nuove costruzioni.
Ciò ha ridotto la quota dei TEU appartenenti ai noleggiatori
di diversi punti percentuali, dal culmine del 47,5% riscontrato
nel 1999 ad appena oltre il 43% di oggi. I vettori marittimi (ed
altri operatori di trasporto) perciò possiedono quasi il
57% di tutto l'equipaggiamento containerizzato, che rappresenta
il loro risultato percentuale maggiore da molti anni a questa
parte. Questi possessori ora controllano una flotta prossima ai
9 milioni di TEU, avendola incrementata rispetto agli 8 milioni
di TEU alla fine del 2000.
La situazione dei noleggiatori è stata peggiorata altresì
dal già menzionato calo degli investimenti in nuove costruzioni,
dato che ciò fornisce un'altra soluzione ai noleggiatori
che cercano di ridimensionare la propria esposizione nei confronti
del mercato. Quasi tutte le società nel 2001 hanno ridotto
gli ordinativi inerenti a contenitori e molti non hanno in programma
una ripresa degli acquisti quest'anno, malgrado il rilancio del
mercato. Tuttavia, qualsiasi taglio a lungo termine degli investimenti
può comportare seri problemi strutturali, dato che i noleggiatori
con flotte vecchie od obsolete vengono invariabilmente svantaggiati.
Alcuni noleggiatori sono alquanto evasivi nel rivelare in dettaglio
i loro piani per il 2002, ma i loro acquisti nel complesso dovrebbero
essere maggiori rispetto a quelli dell'ultimo anno. Infatti, l'incentivo
a riprendere gli investimenti saranno prevalenti per molte imprese.
L'attuale mercato, sebbene sia simile a quello dei primi mesi
del 2000, è relativamente in rialzo e ci sono di nuovo
tutti i necessari presupposti per incoraggiare i vettori marittimi
a noleggiare in grande quantità.
I prezzi dei contenitori nuovi stanno di nuovo aumentando rapidamente,
dopo essere calati sino ad un altro punto minimo all'inizio del
2002. Essi sono andati su di almeno il 15% nei due mesi che hanno
preceduto giugno ed in vista vi sono ancora altri incrementi,
dato che i produttori devono adeguarsi ad ulteriori aumenti del
costo dell'acciaio, delle pavimentazioni in legno e delle altre
materie prime. Aumenti simili nelle tariffe giornaliere si stanno
verificando in ordine ai nuovi contenitori noleggiati a lungo
termine. Anche le fabbriche di containers riferiscono di un crescente
arretrato di ordinazioni, aggravato dalla carenza di materiali
e dal fatto che molti impianti ancora lavorano su un solo turno.
Allo stesso tempo, la domanda si è intensificata proprio
quando la disponibilità dei quantitativi di containers
è calata al minimo presso località-chiave della
Cina ed altrove in Asia. Ciò ha naturalmente contribuito
al miglioramento del mercato del noleggio a breve termine. Queste
crescenti carenze sono ulteriormente alimentate dalla minaccia
di sciopero a luglio dei portuali della Costa Occidentale statunitense,
che ha spinto i dettaglianti del Nord America ad anticipare le
importazioni di merci dall'Asia per le festività natalizie
prima del terzo trimestre.
Allorquando i vettori marittimi hanno dovuto affrontare in precedenza
una combinazione di domanda rafforzata, prezzi dei containers
in salita, allungamento dei tempi di consegna e carenza dei quantitativi
immediatamente disponibili, la loro reazione è stata tendenzialmente
quella di rivolgersi al noleggio in maggiori quantitativi. Il
mercato attuale non si sta mostrando diverso. Un certo numero
di grossi vettori, tra cui la Evergreen Line e la Hanjin Shipping,
hanno già scelto di prendere a noleggio a lungo termine
un consistente numero di nuovi contenitori piuttosto che di finanziarli
del tutto, e da ciò ha tratto vantaggio un'ampia fascia
di noleggiatori, tra cui la Textainer, la Triton Container, la
Florens, la Interpool, la CAI, la GESeaCo, la TAL e la Capital
Lease. Tali noleggiatori hanno complessivamente piazzato ordinazioni
per almeno 300.000 TEU nel corso del secondo trimestre, con consegna
nel 2002.
Si prevede attualmente che il settore del leasing stia per ricevere
complessivamente 550.000 TEU quest'anno. Ciò costituirebbe
un incremento del 20% circa rispetto ai suoi acquisti molto ridotti
del 2001, ma si parte dal presupposto che vengano esercitate gran
parte delle opzioni in ordine alla produzione straordinaria in
programma per il quarto trimestre. Tutto il nuovo equipaggiamento
sarà certamente piazzato in leasing a lungo termine ed
a tariffe sempre migliori rispetto quelle ottenute nel momento
di minima nel 2001. C'è una speranza sempre maggiore che
anche le tariffe a breve termine e di leasing master possano finalmente
rafforzarsi nuovamente.
Inoltre, malgrado le recenti scarse prestazioni del mercato e
le prospettive di prezzi più elevati per i box, il finanziamento
a basso costo è ancora disponibile per la maggioranza dei
noleggiatori. Ci si aspetta che anche l'ammontare di equipaggiamento
ricollocato nella flotta dei noleggiatori sia consistente nel
2002, mentre ci sarà qualche ulteriore (ma più limitata)
conversione di containers in leasing finanziario. Ci si aspetta
che le ditte di leasing vendano altri 300.000 TEU sul mercato
di seconda mano nel corso del 2002 e che possano arrivare a trasferire
sino a 100.000 TEU in leasing finanziario. Appena 160.000 TEU
andranno ad aggiungersi alle dimensioni della flotta esistente.
Com'è accaduto negli ultimi anni, la maggior parte dei
nuovi acquisti concernerà unità standard high-cube
da 40 piedi, mentre i containers per carichi secchi da 20 e 40
piedi (8 piedi e 6 pollici) verranno acquistati in numero minore
per il rimpiazzo. Ci si aspetta che relativamente pochi investimenti
vengano effettuati in unità speciali, fatta eccezione per
i refrigerati high-cube da 40 piedi.
TABELLA 4: PRINCIPALI NOLEGGIATORI DI CONTAINERS
PER FLOTTA OPERATIVA* ED ACQUISIZIONI
DI NUOVE COSTRUZIONI** (IN MIGLIAIA DI TEU)
|
| Flotta fine 2001 |
Flotta fine 2002 |
| Dimensioni | Acquisizioni**
|
Textainer Group | 965 | 65
|
GESeaCo | 960 | 50
|
Transamerica Leasing | 920 |
50 |
Triton Container Intl | 910
| 60 |
Interpool Group | 700 | 95
|
CAI-Cont Applications Inc | 430
| 52 |
Florens-Cosco | 325 | 30
|
Florens-International | 250
| 30 |
Cronos Group | 375 | 5
|
Gateway Container Intl | 270
| 10 |
Capital Lease | 240 | 72
|
Gold Container | 195 | 26
|
Altri | 670 | 35
|
Totale complessivo | 7.210
| 580 |
Totale - leasing operativo | 6.885
| 550 |
* = non comprende tutti i containers in leasing finanziario (fatta eccezione per la Interpool); ** = previsioni al secondo trimestre.
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Fonte: Analisi di mercato di Containerisation International
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Malgrado le voci circa la recente propensione a favore del noleggio,
i vettori marittimi effettueranno altresì notevoli investimenti
in attrezzature per le loro flotte di proprietà nel 2002
e sono quindi certi di riceverne in misura maggiore rispetto al
2001. E' probabile che le dismissioni dalla flotta di box appartenenti
ai vettori saranno modeste. L'attuale linea di tendenza indica
una consegna di almeno 875.000 TEU alle linee di navigazione e
ad altri operatori di trasporto, tra cui oltre 250.000 TEU destinati
alle sostituzioni. I vettori marittimi richiederanno un quantitativo
notevole di containers in più sia per far fronte alla crescita
dei traffici prevista in aumento per il 2002, sia perché
essi stanno continuando ad ordinare un gran numero di nuove portacontainers.
Può anche darsi che il settore del noleggio stia acquistando/aggiungendo
molti containers in meno rispetto ai vettori marittimi, ma alcuni
noleggiatori sono al momento più attivi degli altri. E'
probabile che uno dei principali acquirenti nel 2002 sia la Capital
Lease, che è riuscita ad ottenere dai suoi finanziatori
all'inizio di quest'anno la somma record di 120 milioni di dollari
e da allora ha effettuato ordinazioni per 72.000 TEU (oltre ad
opzioni per altri 13.000 TEU). Le attuali dimensioni della flotta
della Capital sono di circa 260.000 TEU e sono pronte ad oltrepassare
i 300.000 TEU entro la fine dell'anno.
Il presidente della Capital, Ian Karan, ha dichiarato che la
consegna dell'equipaggiamento sinora "è andata a rilento",
dal momento che molte fabbriche non si sono adeguate alla produzione,
lavorando a tempo parziale o avendo chiuso alla fine del 2001.
Egli ha altresì commentato che la carenza di materie prime
ha ostacolato la produzione, mentre alcuni fornitori hanno cercato
di rinegoziare i prezzi rispetto al livello originario concordato
a gennaio.
Karan è uno dei massimi dirigenti del settore che hanno
espresso una qual certa cautela circa il fragile stato del mercato
del noleggio, alludendo al fatto che "l'attuale ripresa potrebbe
molto rapidamente esaurirsi di nuovo, persino prima del quarto
trimestre". La sua decisione di investire pesantemente nel
2002 è stata presa per lo più al fine di incrementare
la quota di mercato e di migliorare le economie operative, traendo
nel contempo vantaggio dai costi molto bassi dell'equipaggiamento
offerti nella prima parte dell'anno.
TABELLA 5: FLOTTA MONDIALE DEI CONTENITORI
IN LEASING OPERATIVO SUDDIVISA PER TIPO (IN MIGLIAIA DI TEU)
|
| Fine 2001 | Acquisti 2002 *
|
Carichi secchi - standard | 4.390
| 200 |
Carichi secchi - high cube | 1.635
| 305 |
Carichi secchi - speciali ** | 309
| 8 |
Refrigerati | 293 | 28
|
Cisterne | 81 | 3
|
Locali | 177 | 6
|
Totale - leasing operativo | 6.885
| 550 |
* = previsioni al secondo trimestre;
** = comprende open-top, flatrack, pallet-wide cellulari, ventilati ed altri.
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Fonte: Analisi di mercato di Containerisation International
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