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CENTRO INTERNAZIONALE STUDI CONTAINERS
ANNO XXXVII - Numero 31 GENNAIO 2019
TRASPORTO STRADALE
IMPRESE CECHE DI TRASPORTO A RISCHIO A CAUSA DI MIGLIORI
SALARI PER GLI AUTISTI
Secondo le nuove regole dell'Unione Europea, i camionisti
dovrebbero guadagnare gli stessi salari dei loro colleghi di altre
nazionalità mentre lavorano all'estero.
Ma la concorrenza dei non appartenenti all'Unione Europea e gli
autotrasportatori scontenti complicano ulteriormente la questione.
La revisione della Direttiva sui Lavoratori in Distacco
introduce il principio della "stessa paga per lo stesso lavoro
nello stesso posto" e deve essere recepita nelle normative
nazionali entro luglio del 2020.
Le imprese di trasporto sperano ancora che i propri servizi
vengano esclusi dalle nuove regole, dal momento che l'autotrasporto
di merci dovrebbe essere compreso nel cosiddetto Pacchetto sulla
Mobilità.
Tuttavia, il tempo è quasi scaduto ed il nuovo complesso
di regole non è stato ancora approvato.
Anche se gli stati membri hanno già raggiunto un
compromesso, il Parlamento Europeo non è riuscito ad
approvarlo a luglio dell'anno scorso e la normativa è tornata
alla Commissione Trasporti e Turismo del Parlamento Europeo per una
nuova stesura.
Sebbene la nuova versione avrebbe dovuto essere adottata il 10
gennaio scorso, la Commissione è riuscita ad approvare solo
le nuove regole sul cabotaggio, mentre la questione dei salari dei
camionisti è rimasta irrisolta.
"I parlamentari europei in effetti hanno seppellito il
Pacchetto sulla Mobilità" afferma Jan Nemec della CESMAD
(associazione degli operatori di autotrasporto della Boemia) che si
oppone alla Direttiva sui Lavoratori in Distacco.
"Il rifiuto di pervenire ad un compromesso significa che le
regole si applicheranno anche al trasporto su strada internazionale"
ha dichiarato la parlamentare europea Martina Dlabajová (dei
partiti ANO e ALDE).
I salari tedeschi sono allettanti, ma...
Le imprese ceche hanno rifiutato la Direttiva sui Lavoratori in
Distacco fin dall'inizio.
Anche la Confederazione dell'Industria e del Trasporto della
Repubblica Ceca e la Camera di Commercio Ceca sono contrarie a tali
regole.
La questione non attiene solo l'aumento salariale per i
lavoratori in distacco, ma anche gli oneri amministrativi aggiuntivi
correlati ai calcoli per i salari.
Il compito delle imprese di trasporto diventerebbe ancor più
complicato, poiché gli autisti spesso viaggiano attraverso
vari paesi europei durante il giorno.
"Io vado all'estero circa tre volte alla settimana.
Spesso mi capita di partire di lunedì e poi tornare di
venerdì.
Talvolta torno indietro subito" afferma l'autista ceco
Martin Tecl, descrivendo le sue abitudini lavorative.
Egli spesso deve trasportare merci in città come Dresda,
Lipsia, Berlino o Amburgo, di modo che trascorre decine di ore di
lavoro alla settimana in Germania.
"Sarei un pazzo se non volessi guadagnare lo stesso
stipendio dei camionisti tedeschi.
D'altro canto, sono consapevole del fatto che molte imprese
ceche dovrebbero lottare per restare in attività e che le
imprese ucraine prenderebbero il loro posto" dichiara Tecl.
Egli teme inoltre che invece di aumentare lo stipendio agli
autisti le imprese troverebbero un modo per aggirare la legge.
"Se qualcuno volesse un salario tedesco, dovrebbe farsi
assumere da una ditta tedesca.
L'unico problema sarebbe quello di dover fare il pendolare per
lavorare" aggiunge Tecl, che si dichiara soddisfatto del
proprio salario ceco.
Carenza di spazi di parcheggio
Esistono altre questioni che i camionisti devono affrontare,
alle quali secondo Tecl bisognerebbe provvedere.
Quando sono per strada nella Repubblica Ceca, spesso devono
lottare per trovare uno spazio per parcheggiare allo scopo di fruire
della pausa di riposo obbligatoria.
"La situazione in Germania è molto migliore, ma
nella Repubblica Ceca perdiamo un sacco di tempo a cercare un
parcheggio.
Quello è il problema principale" afferma Tecl.
Anche le pause di riposo obbligatorie per gli autisti fanno
parte del Pacchetto sulla Mobilità.
A causa delle imminenti elezioni europee, le imprese di
trasporto dovranno attendere l'insediamento del nuovo Parlamento
Europeo affinché finalmente venga presa una decisione.
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