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Il Consiglio di Stato della Grecia blocca l'ampliamento del porto passeggeri del Pireo
Manca la valutazione ambientale strategica del nuovo progetto
16 marzo 2022
Con la delibera 547/2022, lunedì la sessione plenaria del Consiglio di Stato della Grecia ha annullato gli atti del Comitato per la programmazione e lo sviluppo portuale del porto del Pireo con cui erano stati approvati, nell'ambito dell'approvazione del master plan della Pireus Port Authority (PPA), gli investimenti obbligatori previsti dalla convenzione di concessione tra lo Stato e la PPA, convenzione di concessione che era stata ratificata con la legge n. 4404 del 2016, e gli ulteriori investimenti previsti nel porto del Pireo da parte di PPA che - ricordiamo - è la società che gestisce il porto greco, è quotata alla Borsa di Atene ed è controllata dal gruppo armatoriale cinese COSCO Shipping che ne detiene il 67% del capitale ( dell'11 agosto 2016).
Il Consiglio di Stato ha reso noto di aver ritenuto illegittimi tali atti in quanto non preceduti dalla valutazione ambientale strategica del nuovo progetto del porto del Pireo, in violazione della direttiva europea 2001/42/CE e del decreto ministeriale congiunto dei ministeri dell'Ambiente, della Pianificazione territoriale e dei Lavori pubblici n. 107017 del 2006. Progetto che includeva, tra l'altro, l'estensione meridionale del porto passeggeri, la realizzazione di una nuova stazione marittima, di quattro nuovi complessi alberghieri, l'ampliamento dei collegamenti viari e dei parcheggi nel porto di Heraklion e la realizzazione di nuovi magazzini.
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