- Il porto di Ravenna si appresta a chiudere il primo semestre
di quest'anno con un traffico record
-
- A maggio sono state movimentate quasi 2,8 milioni di
tonnellate di carichi (+15,5%). L'argilla, prima proveniente
dall'Ucraina, ora arriva da altre nazioni europee, ma anche
dall'Asia
-
A maggio 2022 il porto di Ravenna ha movimentato un traffico
delle merci di 2,78 milioni di tonnellate, volume che rappresenta un
incremento del +15,5% sullo stesso mese dello scorso anno e che, con
ogni probabilità, consentirà allo scalo portuale di
chiudere i primi sei mesi del 2022 con un nuovo record storico di
traffico semestrale. Secondo l'Autorità di Sistema Portuale
del Mare Adriatico Centro Settentrionale, infatti, il totale della
prima metà di quest'anno dovrebbe attestarsi a più di
13,5 milioni di tonnellate, con una crescita del +7% sul primo
semestre del 2021 ed anche un rialzo del +3% sul primo semestre
dell'anno pre-pandemia del 2019.-
- Nei primi sei mesi del 2022 le sole merci allo sbarco hanno
totalizzato 2,44 milioni di tonnellate, con un aumento del +16,9%
sulla prima metà dello scorso anno, mentre le merci
all'imbarco sono ammontate a 333mila tonnellate (+6,4%).
-
- Nel solo settore delle merci varie il dato complessivo delle
merci containerizzate è stato di 250mila tonnellate (+7,0%),
traffico realizzato con una movimentazione di container pari a
25mila teu (+17,8%), quello dei rotabili di 149mila tonnellate
(+21,4%) e il dato delle merci convenzionali di 651mila tonnellate
(-4,9%). In forte crescita le rinfuse solide con 1,25 milioni di
tonnellate (+27,1%) così' come le rinfuse liquide con 260mila
tonnellate di prodotti petroliferi (+26,2%) e 220 mila tonnellate di
altri carichi liquidi (+25,1%).
-
- Relativamente agli effetti della guerra Russia-Ucraina
sull'attività del porto ravennate, l'AdSP, e in particolare
sul traffico di argilla, feldspati e sabbie per l'industria della
ceramica che rappresenta un primario segmento merceologico per lo
scalo, l'Autorità di Sistema Portuale ha evidenziato che da
fine febbraio il settore della ceramica, principalmente le aree
emiliana e di Faenza, è rimasto senza approvvigionamenti e,
una volta esaurita l'argilla stoccata nei magazzini portuali di
Ravenna, è iniziata la ricerca di alternative all'Ucraina.
Sono così arrivate - ha reso noto l'ente - navi dalla
Turchia, dalla Spagna e dal Portogallo che hanno sostituito parte
del quantitativo di argilla (2,5 milioni di tonnellate) che prima il
porto di Ravenna riceveva dai porti ucraini, in particolare Nikolaev
e Mariupol, distrutti dai bombardamenti russi e minati. L'authority
portuale ha spiegato che è stata così scongiurata la
rottura di stock paventata dagli imprenditori ceramici italiani,
quando lo scoppio del conflitto in Ucraina aveva prospettato che al
drammatico rincaro dei costi energetici si sarebbe potuto sommare il
problema di mancanza di argille, con il rischio di dover bloccare la
produzione di piastrelle Made in Italy. L'ente ha precisato che si è
anche lavorato ad individuare altre fonti di approvvigionamento e
l'attesa maggiore era per la prima nave proveniente dall'Asia: a
fine maggio, infatti, è attraccata al terminal Sapir a San
Vitale, proveniente dall'India, la nave Sider Onda con un
carico di 30mila tonnellate di argilla. Oltre all'India, anche la
Germania si pone come possibile fonte di approvvigionamento
alternativa all'Ucraina per quanto riguarda le argille. Così,
in occasione di Ceramitec a Monaco di Baviera, Confindustria
Ceramica e BKRI, l'omologa associazione tedesca dei produttori di
materie prime per ceramica e minerali industriali, hanno firmato una
lettera di intenti che permetterà al Distretto Ceramico di
Sassuolo di importare argille bianche pregiate. In particolare, le
aziende tedesche si sono impegnate ad aumentare fino al 10% entro
agosto e fino al 30% entro fine 2022 le forniture di argilla e altri
minerali ai ceramisti italiani.
-
- Oltre a quello delle merci, a maggio 2022 il porto di Ravenna ha
registrato anche un traffico crocieristico di quasi 22mila
passeggeri, attività che a maggio 2021 era ferma a causa
della pandemia.
-
- Nei primi cinque mesi di quest'anno lo scalo ha movimentato
globalmente 11,47 milioni di tonnellate di merci, con una
progressione del +8,3% sullo stesso periodo del 2021, di cui 1,10
milioni di carichi containerizzati (+9,0%) con una movimentazione di
contenitori pari a 103mila teu (+12,9%), 746mila tonnellate di
rotabili (+24,9%), 2,96 milioni di tonnellate di merci convenzionali
(+10,1%), 4,70 milioni di tonnellate di rinfuse solide (+3,8%), 1,02
milioni di tonnellate di prodotti petroliferi (+1,5%) e 946mila
tonnellate di altre rinfuse liquide (+23,1%).
|