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14 luglio 2022
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- Le imprese portuali tedesche chiedono al sindacato di
ricorrere all'arbitrato per sbloccare il rinnovo del contratto dei
lavoratori portuali
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- Oggi inizia sulle banchine della Germania uno sciopero di 24
ore
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Oggi nei porti tedeschi inizia uno sciopero di 48 ore che segue
quello di 24 ore attuato circa tre settimane fa, nuova azione di
protesta che è stata decisa dal sindacato ver.di (Vereinten
Dienstleistungsgewerkschaft) dopo che lo scorso 5 luglio si sono
interrotte le trattative per il rinnovo del contratto dei lavoratori
portuali. Lo stop è dato dal fatto che l'organizzazione
sindacale non ritiene che la proposta di aumenti salariali avanzata
dai datori di lavoro soddisfi a sufficienza la richiesta di ver.di
di una compensazione degli effetti dell'inflazione e, in
particolare, che ciò avvenga per tutta la durata del
contratto. Sebbene ver.di abbia giudicato che l'aumento “permanente”
del +8% del valore dei salari proposto dai datori di lavoro
costituisca un passo nella giusta direzione, tuttavia il sindacato
ritiene che l'aumento programmato per il secondo anno dell'accordo
(2023), senza possibilità di rinegoziazione, sia limitato e
possa risultare insufficiente.-
- Zentralverband der deutschen Seehafenbetriebe (ZDS),
l'associazione che rappresenta le imprese portuali nelle trattative,
ritiene invece che l'aumento globale proposto del +12,5% sia più
che generoso: «i consumatori e le aziende - ha constatato il
negoziatore della ZDS, Ulrike Riedel - sono già gravemente
colpiti dalle interruzioni della supply chain a livello globale e
ver.di chiede uno sciopero di 48 ore nonostante un'offerta del
+12,5%. Ciò - ha denunciato Riedel - è irresponsabile.
Mentre attualmente sono in corso accordi salariali in settori
comparabili a condizioni a volte assai inferiori - ha specificato il
rappresentate dell'associazione - ver.di insiste sulla massima
richiesta. Ciò danneggia non solo la reputazione e la
competitività internazionale dei nostri porti e della
Germania come partner commerciale, ma minaccia anche l'esistenza di
molte aziende e accrescerà la pressione sui posti di lavoro».
Rilevando che le trattative sono, con tutta evidenza, giunte ad un
punto morto, Riedel ha esortato ver.di, in considerazione
dell'enorme importanza dei porti per l'approvvigionamento dei
consumatori e dell'economia, «ad accettare finalmente
l'arbitrato, in modo da poter trovare una soluzione».
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