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Il rincaro dei prodotti energetici pesa sull'attività dei porti svizzeri sul Reno
Nella prima metà del 2022 le importazioni di combustibili liquidi sono diminuite di oltre il -43%
3 agosto 2022
Nel primo semestre di quest'anno i porti fluviali della Svizzera sul Reno hanno movimentato 2,3 milioni di tonnellate di merci, con un calo del -17,8% rispetto a 2,8 milioni di tonnellate nella prima metà del 2021. Schweizerischen Rheinhäfen (SRH), l'ente che gestisce i porti fluviali di Kleinhüningen, Birsfelden e Auhafen Muttenz, ha specificato che la flessione è stata determinata quasi esclusivamente dagli elevati prezzi del petrolio e dell'energia causati dalla guerra in Ucraina, con la conseguenza che le scorte di oli minerali sono state notevolmente diminuite e le importazioni sono state ridotte a livelli minimi. Nei primi sei mesi del 2022 queste tipologie di prodotti nei porti svizzeri hanno registrato una flessione superiore al -43% con sole 724mila tonnellate di combustibili liquidi importate attraverso gli scali fluviali renani rispetto a 1,29 milioni nel primo semestre dello scorso anno.
Particolarmente consistente, invece, è stata la crescita del traffico dei container che è stato pari a 71.860 teu, con una progressione del +17,0% sui primi sei mesi dello scorso anno e superiore anche ai 63mila teu movimentati nella prima metà dell'anno pre-pandemia del 2019 (quando il traffico complessivo era stato di 3,2 milioni di tonnellate).
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