
ECG è l'associazione europea della logistica dei veicoli,
ma ha la ferma intenzione di ampliare il proprio raggio d'azione a
tutti i mercati mondiali. In occasione dell'assemblea generale e del
congresso di primavera dell'associazione tenutisi il 22 al 23 maggio
scorsi a Cascais, in Portogallo, il presidente dell'ECG, Wolfgang
Göbel, ha evidenziato la necessità di evitare di

«rimanere intrappolati nel pensiero europeo. Le sfide del
nostro settore - ha ricordato - sono globali, e altrettanto devono
essere le nostre risposte. L'ECG - ha annunciato - si sta
posizionando come forza trainante per una collaborazione connessa
tra continenti».
Un importante passo di questa espansione è stato
l'accordo di cooperazione strategica firmato ad aprile da ECG con la
China Automotive Logistics Association (CALA) della China Federation
of Logistics & Purchasing (CFLP) per promuovere l'efficienza, la
qualità, e le linee guida all'interno del settore.
L'evento di Cascais ha messo in luce l'impatto delle sfide
geopolitiche, la crisi che attraversa attualmente l'industria
automobilistica e le difficoltà legate al complesso percorso
di transizione verde. In particolare, il settore si sta adattando
alle nuove sfide adottando una prospettiva globale, guidata dal calo
dell'utilizzo degli impianti di produzione in tutto il mondo e dallo
spostamento della produzione verso i mercati locali. Sfide che, per
i fornitori di servizi logistici - ha evidenziato Justin Cox,
direttore di Global Production per GlobalData - hanno significato
adattarsi alla perdita di produzione di cinque milioni di veicoli.
Nel suo intervento, il professor Alexander Sandkamp, fellow
dell'Istituto di Kiel per l'Economia Mondiale, si è
soffermato sull'impatto dei dazi statunitensi sulla produzione in
Europa, specificando che non è così significativo come
ci si potrebbe aspettare: «considerando il commercio interno
all'UE - ha spiegato - questa assorbe più del 60% delle sue
esportazioni. Gli Stati Uniti rappresentano solo l'8%. L'UE - ha
rilevato Sandkamp - dovrebbe quindi rafforzare ulteriormente il suo
mercato interno riducendone le barriere commerciali, in particolare
per quanto riguarda i servizi, garantendo una qualità elevata
costante delle sue infrastrutture di trasporto e monitorando nuove
leggi, come la CSDDD (Direttiva sul dovere di diligenza delle
imprese ai fini della sostenibilità), la quale ha un
potenziale di smorzamento degli scambi. Ciò contribuisce a
ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti».