
Oggi la Commissione Europea ha pubblicato il “The EU Blue
Economy Report 2025”, che presenta i risultati economici dei
settori dell'economia blu dell'UE riferendosi agli ultimi dati
disponibili forniti da Eurostat relativi al 2022, anno in cui il
settore ha mostrato generalmente una ripresa dalla crisi del
Covid-19 dando lavoro direttamente a 4,82 milioni di persone,
generando quasi 890 miliardi di euro di ricavi e rappresentando
250,7 miliardi di euro di valore aggiunto lordo. Il documento
presenta anche le stime per il 2023, anno in cui - si rende noto - i
settori dell'economia blu europea hanno continuato a crescere
contribuendo con 263 miliardi di euro al valore aggiunto lordo
dell'UE e impiegando 4,88 milioni di persone.
Anche nel 2022 il turismo costiero è continuato ad essere
il principale settore dell'economia blu generando il 33% del valore
aggiunto lordo dell'economia blu dell'UE e il 53% dell'occupazione
totale del settore. Nel 2022 sono stati registrati forti aumenti sia
del valore aggiunto lordo che dell'occupazione, oltre che in quello
del turismo costiero, nei settori del trasporto marittimo e delle
energie rinnovabili. Inoltre, settori emergenti come l'energia dagli
oceani, la biotecnologia blu e la desalinizzazione creano nuove
opportunità di business e promuovono la crescita economica.
Il settore dell'energia eolica offshore è uno di quelli in
più rapida crescita, con un aumento del valore aggiunto lordo
del +42% rispetto al 2021. Questo aumento ha incrementato i profitti
del settore, che hanno raggiunto i 4,1 miliardi di euro.
Il documento evidenzia che il 2013 e il 2022 è avvenuto
un aumento significativo del valore aggiunto lordo in tutti i
settori dell'economia blu europea. Tra questi, il turismo costiero
rimane il settore trainante e nel 2022 ha registrato una piena
ripresa in termini di valore aggiunto lordo e fatturato, dopo essere
sceso rispettivamente del 64% e del 59% nel 2020 a causa della
pandemia di Covid-19. Nello stesso periodo, l'energia eolica
offshore ha registrato la crescita maggiore, con un +1.049%, seguita
dal trasporto marittimo (+99%), dalla costruzione e riparazione
navale (+73%), dalle risorse biologiche marine (+44%) e dalle
attività portuali (+36%).
Il rapporto sottolinea, inoltre, che l'UE sta progredendo verso
un'economia blu sostenibile, in linea con gli obiettivi del Green
Deal europeo di migliorare l'efficienza delle risorse, la resilienza
e la competitività, eliminando al contempo le emissioni nette
di gas serra e salvaguardando il capitale naturale. Il trasporto
marittimo, ad esempio - si precisa - è sulla buona strada,
con una riduzione nel periodo 2013-2022 del 10% delle emissioni per
tonnellata di merci trasportate per il trasporto marittimo, incluso
quello cabotiero. Inoltre, la flotta peschereccia dell'UE ha
ottenuto una riduzione del 31% delle emissioni di CO2 nello stesso
arco di tempo. La maggiore efficienza della flotta peschereccia
dell'UE è dimostrata anche da una riduzione del 17% del
consumo di carburante nel 2022 rispetto al 2009.