
Non avendo ricevuto ulteriori chiare indicazioni né dalla
giustizia amministrativa né da quella ordinaria e neppure da
altri organi dello Stato su quale sarà il futuro di uno dei
propri principali investimenti in Italia, dopo la sentenza del
Consiglio di Stato dello scorso autunno che, accogliendo il ricorso
della società terminalista PSA SECH aveva annullato la
concessione portuale in capo alla Genoa Port Terminal del gruppo Spinelli
(
del
16
ottobre 2024), la compagnia tedesca Hapag-Lloyd, che possiede il
49% del gruppo Spinelli
(
del
12
gennaio 2023), prova ora a smuovere le acque cercando di dare
visibilità mediatica, più che alla vicenda
giudiziaria, alla possibilità che questo caso metta in
pericolo gli investimenti che l'azienda ha programmato in Italia, a
partire dal Genoa Port Terminal che attualmente prosegue l'attività
con autorizzazione dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar
Ligure Occidentale sinora concessa fino al prossimo mese.
Così, in un comunicato, Hapag-Lloyd evidenzia qual è
il proprio impegno in Italia, dove - ricorda - impiega oltre 500
dipendenti il 90% dei quali con base nel capoluogo ligure, e
sottolinea che è il primo cliente nel segmento dei container
del porto di Genova e secondo cliente dell'intero sistema portuale
nazionale. Inoltre ricorda che Genova rappresenta una sede
strategica per il gruppo fin dagli anni '90 e, da quasi sei anni, la
“capitale” della Regione Sud Europa che per Hapag-Lloyd
supervisiona l'intera area del Mediterraneo.
Inoltre, Hapag-Lloyd rimarca che ha investito diverse centinaia
di milioni di euro nel porto di Genova anche in vista di grandi
progetti infrastrutturali come la diga foranea e il Terzo Valico
ferroviario, «sulla base - specifica la compagnia tedesca - di
una concessione inizialmente valida fino al 2056, confidando su una
collaborazione stabile, affidabile, improntata alla fiducia e
trasparente con le autorità italiane e su un quadro normativo
chiaro».
Nel comunicato la società di Amburgo esprime la sua piena
potenza di fuoco evidenziando che «Hapag-Lloyd è il
gruppo tedesco di spedizioni e logistica quotato in borsa, con
azionisti quali Kuhne Maritime, CSAV (Compañia Sudamericana
de Vapores), Qatar Holding, il Public Investment Fund e la Città
di Amburgo» e che «l'azienda figura tra i principali
investitori internazionali che hanno scelto - e sono pronti a
rinnovare - la propria fiducia nell'Italia».
«Con livelli occupazionali raddoppiati dal 2018 e con
l'azienda che si è assunta la responsabilità diretta
di altri 700 lavoratori nel terminal portuale e nella logistica
interconnessa - prosegue il comunicato di Hapag-Lloyd Italia - oggi
siamo pronti a riaffermare le nostre scelte strategiche. Proprio per
questo cerchiamo il massimo livello di trasparenza nei rapporti con
le istituzioni, come parte del nostro diritto e dovere di tutelare i
nostri investimenti e, per estensione, i nostri azionisti. Con la
nostra flotta di circa 300 navi e il coinvolgimento nella
cooperazione Gemini, abbiamo bisogno di certezze e affidabilità
per continuare a investire e far crescere il nostro business in
Italia. Non possiamo portare avanti i piani se ci troviamo di fronte
a una concessione che - al di fuori del nostro controllo - viene
improvvisamente considerata in scadenza alla fine del prossimo
giugno, trentuno anni prima di quella data originaria del 2056 che
ha giustificato il nostro investimento nel terminal del porto di
Genova».
Che Hapag-Lloyd si attenda risposte dalla politica più
che dalla giustizia lo conferma la conclusione della nota in cui si
precisa che la compagnia è fiduciosa e confida
«nell'eccellente collaborazione in corso con il governo
italiano, come base per superare i fraintendimenti, riattivare la
concessione e porre le premesse per lo sviluppo del traffico
attraverso Genova nonché per la crescita dell'occupazione».