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COUNCIL OF INTERMODAL SHIPPING CONSULTANTS
ANNO XXXVI - Numero 30 APRILE 2018
PROGRESSO E TECNOLOGIA
GLI INNOVATORI NON RIESCONO A RIMEDIARE AI PROBLEMI DELLA
SPEDIZIONE DI MERCI
Gli "innovatori" digitali si trovano ad affrontare gli
stessi problemi degli spedizionieri di merci tradizionali, dato che
le soluzioni solamente digitali sono inefficaci quando lo spazio si
restringe e si richiedono accordi per assicurare la capacità,
afferma Steve Walker, fondatore della SWG Global.
Walker, ex consigliere di amministrazione della DSV e fondatore
della SBS Worlwide, ritiene che l'idea secondo la quale gli
spedizionieri di merci "digitali" conquisteranno il
mercato sia una delusione, malgrado i miliardi che vi vengono
investiti da parte dei finanziatori.
In un articolo pubblicato oggi da Lloyd's Loading List,
Walker sostiene che gli innovatori digitali originali, i portali
dedicati alle tariffe e le piattaforme di prenotazione del trasporto
merci "vengono sempre più messi in ombra dagli
irresistibili apparati pubblicitari degli spedizionieri digitali
come Flexport, Twill ed iContainers".
A detta di Walker i nuovi innovatori "hanno dichiarato di
stare sfruttando il vuoto di tecnologia lasciato dai modelli
aziendali degli spedizionieri tradizionali e che hanno attirato
enormi quantitativi di investimenti esterni in un mercato globale
del valore di trilioni di dollari".
Ha poi notato che la Flexport è stata valutata 1 miliardo
di dollari "ed è stata in grado di raccogliere ulteriori
finanziamenti a volontà" ma che, ha evidenziato, un
significativo innovatore digitale non vi è riuscito, la Shyp
con sede a San Francisco, che ha vantato una valutazione di 250
milioni di dollari.
"La Shyp ha attribuito la responsabilità per non
esservi riuscita alla pressione della concorrenza ed ai margini in
diminuzione: un ambiente, questo, che è familiare agli
spedizionieri di tutto il mondo" sottolinea Walker.
Aggiunge: "I recenti cambiamenti nel mercato sollevano la
questione in ordine alla sostenibilità dei portali digitali
di trasporto marittimo che possono offrire un canale per attirare
tariffe quando l'offerta è alta, ma che non sono così
efficaci quando lo spazio si restringe e vengono richiesti accordi
per assicurarsi la capacità.
Riguardo a questo più problematico scenario, i mercati ad
hoc come i portali non sono tanto efficaci, a meno che non possano
garantire la capacità.
È probabile che i caricatori siano cauti nell'affidarsi a
questi canali in tempi di incertezza.
Essi potrebbero essere attratti dal fascino delle tariffe più
basse, ma la potenziale carenza di funzionalità operativa
potrebbe lasciarli in grossi problemi se qualcosa dovesse andare
storto in una spedizione".
Infatti, la Flexport ha gradualmente espanso la proprie impronta
nel "mondo reale" nel corso degli ultimi anni, aprendo
diversi importanti magazzini ed noleggiando anche il proprio primo
aereo cargo per assicurare la capacità.
Walker sostiene che il modello "innovatore" del
trasporto merci digitalizzato "non costituisce in realtà
un vantaggio: non è nemmeno un esclusivo argomento di
vendita: si tratta semplicemente di commercializzazione accelerata e
questo è un grosso pericolo per chiunque".
Senza dubbio, c'è un interesse alla tecnologia che
realizza la trasparenza dei prezzi e della capacità, ma senza
elementi di servizio più sofisticati essa non aggiunge valore
e va semplicemente ad aggiungersi alla commercializzazione.
Walker afferma che mediante la realizzazione di sistemi partendo
da zero gli spedizionieri digitali vantano efficienze operative - e
di conseguenza costi ridotti - che gli spedizionieri tradizionali
non possono emulare.
"Ma tali "innovazioni" sembrano sempre più
uno sfruttamento di un vantaggio percepito piuttosto che una vera
innovazione, il che significa che altri innovatori seguiranno la
spirale verso il basso della Shyp, dal momento che sono esposti a
tale fragilità".
Continua quindi: "Gli spedizionieri "digitali"
sono spedizionieri proprio come tutti gli altri: il che significa
che sono al servizio di aziende che giudicheranno il loro servizio
non sulla base del loro marketing e dell'interfaccia ma della loro
affidabilità e del costo".
Walker sostiene che è stato "un errore, spesso
ripetuto" ritenere che gli spedizionieri tradizionali non
fossero innovativi.
"Essi hanno attuato, adattato e fatto evolvere la
tecnologia per decenni e sopravvivranno a quest'ultimo
sconvolgimento" aggiunge.
"Gli spedizionieri già fanno anche loro molto di ciò
che stanno facendo gli spedizionieri digitali con le quotazioni e le
prenotazioni online, la tracciabilità e rintracciabilità
e le analisi della filiera distributiva.
Essi dovrebbero sfruttare la potenziale funzionalità dei
loro sistemi tradizionali ed aumentare la propria efficacia di
marketing al fine di eliminare il vantaggio del nuovo arrivato di
cui fruiscono gli spedizionieri digitali".
Conclude Walker: "Non c'è dubbio che il trasporto
globale sta attraversando un profondo cambiamento e che la
spedizione di merci apparirà assai diversa nel giro di cinque
o dieci anni.
Le tecnologie più entusiasmanti saranno quelle che
fermeranno la commercializzazione e aggiungeranno valore per i
vettori, i caricatori e gli spedizionieri.
Il settore è inondato da dati e tecnologie come la catena
di blocchi che sono in grado di offrire una positiva visione
futura".
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