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19 luglio 2022
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- Arresti domiciliali per sei dirigenti di S.I. Cobas e USB
nell'ambito delle indagini sugli scioperi nel settore della
logistica
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- Le due organizzazioni sindacali hanno proclamato uno sciopero
di 24 ore
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Alcuni dirigenti sindacali di S.I. Cobas e dell'Unione Sindacale
di Base (USB) sono stati posti stamani agli arresti domiciliari su
mandato della Procura della Repubblica di Piacenza con ipotesi di
reato che vanno dall'associazione a delinquere per violenza privata,
alla resistenza a pubblico ufficiale, al sabotaggio e
all'interruzione di pubblico servizio e che sono riferite agli
scioperi nel settore della logistica svoltisi dal 2014 al 2022.-
- Se nel motivare i provvedimenti i magistrati hanno sottolineato
«la non sovrapponibilità tra le associazioni per
delinquere formate dagli indagati e le sigle sindacali, queste
ultime «votate alla salvaguardia dei diritti dei lavoratori,
diversamente dagli indagati», in risposta a tali
provvedimenti, S.I. Cobas e USB hanno indetto 24 ore di sciopero di
tutte le categorie del lavoro privato e pubbliche a partire dai
turni serali della giornata di oggi.
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- S.I. Cobas ha reso noto che sono stati posti agli arresti
domiciliali quattro dirigenti nazionali dell'organizzazione
sindacale e che sono stati colpiti dalle medesime misure anche due
esponenti nazionali di USB, mentre altre due misure cautelari sono
state emesse per altri due esponenti locali di USB.
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- S.I. Cobas ha denunciato che «questa operazione ha
l'obbiettivo di infangare e screditare il sindacalismo conflittuale
nel suo insieme, strumentalizzando singoli episodi, del tutto
fisiologici, di dialettica interna tra i lavoratori di diversa
appartenenza di sigla all'interno di singoli magazzini, travisando
volutamente i fatti, i termini e i contenuti di alcune dure vertenze
sul territorio piacentino allo scopo di presentare le lotte contro
lo sfruttamento e i salari da fame come una sorta di “faida”
tra sindacati per accaparrarsi qualche iscritto in più».
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- S.I. Cobas ha evidenziato che «le lotte che la Procura
vuole criminalizzare hanno portato in centinaia di aziende e
magazzini a un miglioramento delle condizioni di vita e salariali
dei lavoratori e al superamento di quel sistema di sfruttamento e
caporalato in cui hanno da sempre sguazzato finte cooperative spesso
legate alla criminalità organizzata e che, con la complicità
dei sindacati confederali, si è allargato e alimentato come
un cancro proprio grazie alla compiacenza e all'omertà di
quelle stesse istituzioni e di quelle stesse procure che oggi si
accaniscono contro il SI Cobas e l'USB».
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- Riferendosi al provvedimento emesso dalla Procura di Piacenza,
l'Unione Sindacale di Base ha recriminato che «con ben 350
pagine di ordinanza si costruisce un vero e proprio “teorema
giudiziario” sulla scorta di un elenco interminabile di “fatti
criminosi” quali picchetti, scioperi, occupazioni dei
magazzini, assemblee ecc.». «La logistica - ha
sottolineato l'organizzazione sindacale - è uno degli snodi
centrali dell'economia capitalista di nuova generazione, la
circolazione delle merci è un ganglio determinante della
catena del valore ed è lì che la contraddizione si
esprime a livello più alto: sfruttamento della manodopera,
per lo più straniera e ricattabile, utilizzo senza freni
degli appalti e subappalti a cooperative anche con infiltrazioni,
nemmeno troppo sotterranee, della malavita organizzata, diritti
sindacali inesistenti e sistematicamente violati e quindi è
lì che le lotte, il conflitto sono più dure e
determinate e lì colpisce la repressione».
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