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Anche i porti dell'Oceano Indiano mirano al movimento crocieristico
Seychelles, Maurice, La Réunion, Madagascar possono costituire una grande potenziale attrattiva per le compagnie crocieristiche
1 dicembre 1998
L'Association de Gestion des Ports de l'Afrique de l'Est et Australe (AGPAEA) ha costituito un gruppo di promozione delle crociere nell'Oceano Indiano, battezzato Cruise Indian Ocean. I porti della regione fondano infatti molte speranze sullo sviluppo dell'attività crocieristica: attualmente i porti dell'Oceano Indiano contano assieme ogni anno una cinquantina di scali di navi crociera, dieci volte meno di quelli dei Caraibi.
L'AGPAEA ha consultato Chrys Hayman, direttore generale di Seatrade Organization, per cercare di capire quale parte del mercato crocieristico, specialmente quello che da maggio a settembre privilegia il Mediterraneo e negli altri mesi i Caraibi, potrebbe essere dirottato nell'Oceano Indiano. Secondo l'associazione è possibile fare di quest'area una nuova metà per le crociere, non dipendente dalle stagioni, che potrebbe estendersi dal Sudafrica agli Emirati Arabi, comprese le isole dell'Oceano Indiano. E Cruise Indian Ocean cerca ora di sfruttare le caratteristiche climatiche e naturali della regione per attirare le navi delle maggiori compagnie crocieristiche, portandole verso le spiagge delle Seychelles e di Maurice, il paesaggio montano di La Réunion o l'eccezionale ambiente naturale del Madagascar.
La politica dell'AGPAEA punta ora a coalizzare tutti gli interessi delle categorie legate alle crociere. Si attende comunque lo svolgimento della prima edizione della Seatrade Ocean Indian, all'inizio del 1999, per verificare concretamente il potenziale di sviluppo dell'attività crocieristica della regione.
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