I lavoratori del Porto Canale di Cagliari che attualmente percepiscono l'indennità mensile di disoccupazione potrebbero confluire in un'agenzia per il lavoro portuale temporaneo analogamente a quanto accaduto nei porti di Taranto e Gioia Tauro. Nella riunione odierna presso il Ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza del Porto Canale di Cagliari si è discusso delle possibili soluzioni per poter dare delle prospettive ai circa 200 lavoratori ex Porto Industriale di Cagliari, oggi in Naspi, a seguito al rifiuto da parte di Contship Italia di procedere a prolungare la cassa integrazione per cessazione dell'attività.-
- «Il Ministero dello Sviluppo Economico, con il contributo di tutte le parti coinvolte - ha reso noto la sottosegretaria Alessandra Todde a conclusione della riunione - ha delineato un percorso condiviso per permettere la risoluzione della vicenda nel minor tempo possibile. Sulla base di quanto è emerso al tavolo - ha spiegato - da una parte è necessario approfondire tutti gli strumenti disponibili per integrare la Naspi, anche attraverso strumenti di formazione, garantendo nel breve periodo il reddito dei lavoratori. Dall'altra, analizzare la normativa con cui istituire un'agenzia, in base al precedente del porto di Taranto e di Gioia Tauro, in cui possano confluire i lavoratori in attesa - ha specificato la sottosegretaria riferendosi alla gara indetta per individuare un operatore che gestisca il container terminal al Porto Canale (
del 31 agosto 2020) - che si chiariscano le prospettive della call gestita dall'Autorità Portuale».-
- «In conclusione - ha aggiunto Todde - seguiamo attentamente la vertenza approfondendo questi due temi in parallelo, e lavoriamo per riaggiornarci in tempi molto stretti così da definire un percorso condiviso con tutte le parti coinvolte. Il tavolo sarò riconvocato entro una decina di giorni e il Mise continuerà, come sempre ha fatto, a lavorare in sinergia come facilitatore Istituzionale per il raggiungimento degli obiettivi prefissati».
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