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14 luglio 2021
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- T&E, bene l'inclusione dello shipping nel sistema ETS dell'UE, ma
non il sostegno all'uso del GNL quale fuel per le navi
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- Abbasov: la Commissione rimane l'unica grande istituzione che
continua a spingere incautamente il settore a investire in navi a
gas naturale liquefatto
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L'organizzazione non governativa Transport & Environment
(T&E) ha accolto con soddisfazione la proposta di includere il
trasporto marittimo nel sistema di scambio di quote di emissione
dell'UE avanzata oggi dalla Commissione Europea, sottolineando che
«per decenni il settore è sfuggito alla tassazione ed è
stato persino esentato dai recenti requisiti per la minimum
corporate tax concordati dai leader mondiali». «L'UE -
ha sottolineato il responsabile per il settore dello shipping di
T&E, Faig Abbasov - sta finalmente facendo pagare il trasporto
marittimo che inquina. Ora - ha rilevato - i legislatori devono
difendere un mercato del carbonio che copra i viaggi extra-europei,
in modo che le più grandi compagnie di navigazione non
possano cavarsela. I ricavi dell'ETS dovrebbero essere reinvestiti
nell'implementazione di navi a emissioni zero e nelle infrastrutture
portuali per la ricarica e per il rifornimento di idrogeno».-
- Secondo l'organizzazione, tuttavia, «desta preoccupazione
il fatto che, secondo l'analisi di T&E, la proposta FuelEU
Maritime potrebbe portare a far sì che entro il 2035 il gas
naturale liquefatto e i biocombustibili potrebbero essere più
della metà (il 55%) dell'energia utilizzata dalle navi che
fanno scalo nei porti dell'UE. Questo - ha osservato T&E -
nonostante il GNL offra riduzioni minime delle emissioni e rilasci
metano, un gas per il riscaldamento globale fino a 36 volte più
potente della CO2».
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- Transport & Environment ha evidenziato che nel contempo la
Commissione Europea ha proposto una nuova legge sulle infrastrutture
(AFIR) che richiede ai principali porti di spendere miliardi per
l'installazione di infrastrutture di rifornimento di gas per le
navi, mentre la legislazione non richiede né incentiva la
diffusione di combustibili sostenibili basati sull'idrogeno verde.
«La Banca Mondiale, l'AIE, i cantieri navali e gli armatori -
ha rilevato Abbasov - riconoscono ora il ruolo fondamentale
dell'idrogeno verde nella decarbonizzazione dello shipping. La
Commissione - ha accusato - rimane l'unica grande istituzione che
continua a spingere incautamente il settore a investire in navi a
gas naturale liquefatto che ci costringeranno a decenni di ulteriore
inquinamento e di asset bloccati. I governi e i parlamentari europei
devono invece spostare l'attenzione sulla promozione dell'idrogeno e
dell'ammoniaca rinnovabili».
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