
|

|
27 maggio 2022
|
|
- L'industria navalmeccanica russa prova ad imboccare la strada
dell'autarchia
-
- United Shipbuilding Corporation entra nel segmento delle
portacontainer
-
Dal 24 febbraio scorso, quando i militari di Mosca hanno
iniziato a calcare il territorio dell'Ucraina, la strategia
industriale della Russia ha preso, almeno nelle intenzioni, una
decisa piega verso una condizione di autarchia. Precedentemente, pur
influenzata dalle sanzioni imposte dall'Occidente già dal
2014 a seguito dell'annessione russa della Crimea e quale ritorsione
per la mancata attuazione degli accordi di Minsk, l'industria russa
era fortemente dipendente da forniture dall'estero. E lo è
ancora, ma i dirigenti della principali industrie nazionali
assicurano che questa svolta avrà successo, nonostante
diversi giornali russi, e non certo quelli più critici nei
confronti del governo che già hanno dovuto cessare le
pubblicazioni, sollevano dubbi sulla possibilità
dell'economia russa di fare a meno di beni dall'estero dato che la
Russia importa anche i chiodi come hanno ricordato diversi
quotidiani nazionali manifestando perplessità anche sulla
prospettiva di attivare canali di importazione paralleli.-
- La febbre autarchica dei dirigenti dell'industria ha contagiato
anche il settore della cantieristica navale, con i responsabili
delle aziende del comparto che se nei primi giorni della guerra,
come quelli di altri segmenti dell'industria, hanno manifestato
qualche preoccupazione per gli effetti del conflitto sulla
produzione, timori seccamente tacitati da Vladimir Putin che ha
espresso la decisa convinzione che l'industria russa subirà
al massimo qualche temporaneo contraccolpo, più recentemente
hanno fatto proprio questo convincimento rappresentandolo come
certezza, come ad esempio ha fatto oggi l'amministratore delegato
del gruppo navalmeccanico russo United Shipbuilding Corporation
(USC), Alexei Rakhmanov, partecipando al vertice nazionale sulla
politica industriale in corso a Mosca.
-
- Rakhmanov ha parlato della reazione dell'industria russa alle
prime sanzioni del 2014, affermando che la Russia stava perdendo 100
miliardi di dollari regalando tutte le proprie risorse naturali e,
nel caso dell'industria navalmeccanica, consegnando il mercato ai
produttori stranieri di attrezzature navali. Rakhmanov ha
specificato che si è compiuto qualche tentativo nazionale per
sviluppare un nuovo concetto di motori navali senza tuttavia
investire un centesimo per insediare un'attività produttiva
sul suolo russo. L'amministratore delegato della United Shipbuilding
Corporation ha assicurato che, tuttavia, non tutto è perduto
ed è possibile recuperare attraverso una combinazione tra
meccanismi di mercato ed una rigorosa gestione pubblica.
-
- Che l'industria navalmeccanica russa possa dipendere solo da se
stessa e da fornitori nazionali lo ha sottolineato ieri l'USC in
occasione del varo presso il cantiere navale Krasnoe Sormovo
Shipyard di Nizhny Novgorod, che fa parte del gruppo, della sesta di
una serie di undici rinfusiere che
- l'azienda sta costruendo per conto della connazionale State
Transport Leasing Company (STLC). Serie di navi - ha assicurato il
direttore generale del cantiere navale, Mikhail Pershin - che
costituiscono la base della moderna flotta mercantile russa: «sulla
portarinfuse varata - ha spiegato - sono state installate numerose
componenti di produzione nazionale anziché quelle straniere.
Continuiamo ad attuare - ha precisato - il nostro programma di
sostituzione delle importazioni. Questa nave da carico è
dotata di un propulsore russo. In precedenza queste componenti
venivano acquistate in Germania. La produzione di propulsori - ha
reso noto Pershin - è stata attivata presso la NPO Vint, che
fa parte della USC. Inoltre su questa nave sono state installate gru
e verricelli per l'ormeggio di produzione nazionale anziché
turca. Sulle ultime navi della serie abbiamo poi in programma di
utilizzare eliche orientabili di fabbricazione russa, che in
precedenza sono state acquistate in Germania e anche in Cina».
-
- Oggi inoltre l'amministratore delegato United Shipbuilding
Corporation, a margine del convegno, ha annunciato all'agenzia di
stampa “TASS” che USC sta entrando nel segmento delle
portacontenitori avendo avviato la progettazione di una
portacontainer da 340 teu per il primo cliente, con lo scopo di
giungere alla produzione in serie di navi di questo tipo.
-
- A frenare questa frenesia autarchica, che sembra essere stata
alimentata da Putin, sembra essere lo stesso Putin che oggi,
intervenendo da remoto al primo Forum Economico Eurasiatico, ha
chiarito che la Russia è conscia degli enormi vantaggi
apportati dall'alta tecnologia delle economie sviluppate e che non
ha alcuna intenzione di isolarsi da questo mondo dal quale invece
altri intendono spingere fuori la Russia, tentativo - ha avvertito -
che nessuno sarà in grado di attuare. «Se non ci
separiamo con una sorta di muro - ha precisato - allora nessuno sarà
in grado di separare un paese come la Russia. Poi, se stiamo
parlando non solo della Russia ma anche dei nostri partner
nell'Unione Economica Eurasiatica e nel mondo intero, allora questo
è un intento assolutamente irrealistico. Al contrario - ha
ammonito Putin - coloro che desiderano questo arrecano un danno
principalmente a se stessi. E per quanto stabili siano le economie
di quei paesi che perseguono una politica così miope, lo
stato attuale dell'economia mondiale dimostra che la nostra
posizione è corretta e giustificata, anche prendendo in
considerazione gli indicatori macroeconomici».
-
- Poi il discorso di Putin torna a fomentare spinte autarchiche:
rivolgendosi ad Aleksandr Nikolaevic Sochin, attuale presidente
dell'ateneo universitario Scuola superiore di economia, e
riferendosi al suo impegno per risolvere i problemi che
caratterizzano la supply chain e i trasporti, il presidente delle
Federazione Russa ha specificato che «tutto più essere
regolato e realizzato in modo nuovo. Non senza qualche danno - ha
precisato - ma ciò conduce al fatto che diventiamo in qualche
modo davvero più forti. In ogni caso stiamo sicuramente
acquisendo nuove competenze, stiamo iniziando a concentrare le
nostre risorse economiche, finanziare e amministrative in aree di
svolta».
|
|
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genova - ITALIA
tel.: 010.2462122, fax: 010.2516768, e-mail
|