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22 luglio 2022
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- Caricatori e spedizionieri chiedono nuovamente alla
Commissione UE di rimettere mano al regolamento di esenzione per
categoria per le compagnie di navigazione containerizzate
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- Esortano un riesame urgente delle norme
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Caricatori e spedizionieri ci riprovano. Oggi dieci associazioni
che rappresentano queste categorie nonché altri operatori del
settore marittimo-portuale hanno chiesto alla Commissione Europea
l'immediato avvio di una revisione del regolamento europeo di
esenzione per categoria per le compagnie di navigazione
containerizzate, regolamento - hanno ricordato - che esenta questi
vettori marittimi da molti dei controlli e dai contrappesi previsti
dalla legislazione dell'UE in materia di concorrenza e consente loro
- hanno denunciato le dieci associazioni - di scambiarsi
informazioni commercialmente sensibili al fine di gestire il numero
e la capacità delle navi impiegate e la frequenza e le date
delle partenze delle navi utilizzate sulle rotte commerciali in
tutto il mondo.-
- Nella loro lettera alla Commissione in cui chiedono che sia
posta mano al regolamento, che è stata sottoscritta da
CLECAT, FEPORT, European Shippers' Council, European Barge Union,
Global Shippers' Forum, European Tugowners Association, UIRR, FIATA,
International Association of Movers e FIDI Global Alliance, si
ricorda che il regolamento è stato rinnovato l'ultima volta nel 2020
(
del 24
marzo 2020) e si sottolinea che da allora le imprese europee e
le altre parti della supply chain hanno dovuto subire le notevoli
inefficienze del trasporto marittimo dei container, con molte
partenze di navi che sono state cancellate o che sono state
dirottate verso altri porti o con porti che sono stati “saltati”
dai servizi marittimi. A ciò si è sommato, nel
contempo, un eccezionale rincaro dei noli marittimi, tariffe che per
molte rotte sono più che quadruplicate e continuano a
rimanere ad un livello da tre a quattro volte superiore rispetto a
quello del 2019, prima della pandemia.-
- «Gli effetti dei lockdown sulla produzione di beni e gli
spostamenti della domanda dovuti agli effetti della pandemia di
Covid - hanno rilevato le dieci associazioni - sono stati certamente
significativi, ma la capacità del settore del trasporto
marittimo di gestire collettivamente questi impatti, e nel contempo
di produrre profitti per un totale di oltre 186 miliardi di dollari
nel 2021, a spese della restante parte della supply chain e, in
ultimo, dei consumatori europei, dimostra che qualcosa non va. I
benefici derivanti dalle esenzioni dalla normativa generale sulla
concorrenza di cui godono le compagnie di navigazione non sono
equamente ripartiti tra le compagnie e il resto dell'economia, e ciò
di per sé costituisce un motivo valido per cui l'esenzione
per categoria dovrebbe essere rivista con urgenza».
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- Nella lettera le associazioni evidenziano che le indagini
condotte negli Stati Uniti dalla Federal Maritime Commission hanno
portato alla recente approvazione dell'Ocean Shipping Reform Act
(
del 14
giugno 2022), normativa che affronta molte delle lamentele dei
clienti e dei fornitori di servizi delle compagnie di navigazione
containerizzate.-
- Le dieci associazioni hanno concluso rilevando che il riesame
del regolamento consentirà a tutte le parti interessate di
presentare prove e argomentazioni su come la Commissione Europea
dovrebbe intervenire per assicurare che il mercato del trasporto
marittimo containerizzato operi in modo equo e trasparente, e ciò
dovrebbe includere l'esame di nuove misure e meccanismi che
dovrebbero essere valutati e attuati prima della scadenza del
regolamento attualmente in vigore prevista ad aprile 2024.
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