
Il governo russo ha annunciato oggi un programma per dare forte
impulso al settore della cantieristica navale che prevede entro il
2036 un aumento del +61% della capacità dei cantieri navali
nazionali sia relativamente al settore della difesa che a quello
civile per arrivare ad un +73% entro il 2050. La sola produzione
civile è prevista aumentare rispettivamente del +61% e del
+64% entro le due scadenze e particolare attenzione sarà
rivolta alla creazione di una flotta in grado di operare sulla rotta
del Mare del Nord, in previsione di un aumento del numero di navi
che la percorreranno che dovrebbe salire a 51 entro il 2036 e a 135
entro il 2050.
Tra gli scopi del piano c'è anche la sostituzione di
componenti per navi importati dall'estero con la produzione
nazionale, con l'obiettivo di realizzare metà di questi
prodotti in Russia entro il 2036 per salire all'80% entro il 2050,
nonché di raddoppiare il numero dei cantieri di riparazione
navale al fine di triplicare i volumi di queste attività
realizzate in Russia. Il programma include anche lo sviluppo delle
risorse umane incrementando il numero totale dei lavoratori del
settore dagli attuali 166mila a 190 mila nel 2036 e a 200mila nel
2050.
L'ordinanza di approvazione del piano è stata firmata dal
primo ministro Mikhail Mishustin che ha annunciato che nei prossimi
sei anni per lo sviluppo della cantieristica navale verranno
stanziati più di 500 miliardi di rubli (sei miliardi di
dollari). «Si tratta - ha sottolineato di un volume record di
finanziamenti per il settore».
Illustrando il programma, ha specificato che per la definizione
del piano è stata presa in considerazione anche la dinamica
dello smantellamento delle navi attualmente in esercizio, la maggior
parte delle quali - ha ricordato - sono state costruite negli anni
'70 e '80 del secolo scorso. «Lo scenario di base della
strategia sino al 2036 - ha reso noto - prevede la costruzione di
oltre 1.600 navi civili e di equipaggiamenti marittimi nei cantieri
navali russi. Tra le priorità del trasporto marittimo ci sono
la rotta del Mare del Nord e il corridoio di trasporto nord-sud.
L'attenzione - ha precisato il premier - è rivolta allo
sviluppo di competenze in progetti di grande tonnellaggio, incluse
petroliere, gasiere, tanker e rinfusiere. Inoltre prestiamo
particolare attenzione alla costruzione di rompighiaccio e di navi
per rifornimenti e manutenzione oltre che, naturalmente,
all'accelerato rinnovamento della flotta passeggeri e peschereccia».
Mishustin ha sottolineato che la strategia passa principalmente
attraverso un'approfondita modernizzazione dei cantieri esistenti e
attraverso l'eliminazione della carenza di capacità
produttiva con la costruzione di nuovi cantieri navali. «Nel
contempo - ha aggiunto - è necessario moltiplicare la quota
di costruzione in serie di navi civili, il che ne aumenterà
l'attrattività dei prezzi». In particolare, si prevede
che la quota di navi civili di serie prodotte da cantieri russi
aumenterà dal 30% al 50% del volume totale di produzione
navale entro il 2036 e salirà all'80% entro il 2050.
Mishustin ha chiarito che, tuttavia, «l'assoluta priorità
dei costruttori navali russi resta l'adempimento degli ordini per la
difesa dello Stato. In questo caso il documento principale rimane la
Strategia per lo sviluppo della Marina, la cui versione sino al 2050
è in fase di preparazione. E naturalmente - ha evidenziati -
i compiti civili e militari dei cantieri navali devono essere
sincronizzati».