
Nel primo trimestre di quest'anno i ricavi della greca Danaos
Corporation sono ammontati a 253,3 milioni di dollari, cifra analoga
a quella dello stesso periodo del 2024, di cui 236,2 milioni (+1,2%)
generati dalla flotta di portacontainer della società, che è
formata da 74 navi a cui se ne aggiungeranno 15 in costruzione, e

17,1 milioni (-14,6%) dalla sua flotta di rinfusiere costituita da
dieci navi Capesize. L'utile operativo è stato di 120,2
milioni di dollari (-14,4%) e l'utile netto di 115,1 milioni
(-23,5%), con un apporto di 119,0 milioni (-14,0%) dalle
portacontenitori e un apporto di segno negativo per -6,5 milioni
rispetto ad un utile di 337mila dollari nel primo trimestre del 2024
dalle portarinfuse.
Riferendosi ai mercati in cui opera la compagnia,
l'amministratore delegato della Danaos, John Coustas, ha rilevato
che, «con il progredire dell'anno, il grado di crisi globale
non accenna a diminuire. I conflitti armati proseguono, più
recentemente coinvolgendo India e Pakistan, e l'incertezza dei dazi
ha portato ad un drastico calo del mercato statunitense del
Pacifico. Sinora - ha osservato Coustas - l'economia statunitense
continua ad essere resiliente. Finché i consumatori americani
continueranno a spendere, prevediamo che gli scambi commerciali
riprenderanno, con l'esaurimento delle scorte che alla fine
determinerà un'impennata della domanda. Il mercato delle
rinfuse secche - ha proseguito Coustat - si è ripreso dai
minimi del primo trimestre, sebbene la ripresa sia stata modesta. A
nostro avviso, una ripresa significativa e duratura sarà
difficile in assenza di ulteriori iniziative di crescita in Cina. Se
si prevede che il tanto pubblicizzato progetto Simandou - ha
rilevato inoltre Coustas riferendosi alle intenzioni della Cina di
sfruttare questi giacimenti di ferro in Africa - favorirà il
mercato Capesize aumentando le tonnellate-miglia, non si prevede un
aumento significativo del consumo complessivo di minerale di ferro».