
Ieri a Stettino, nell'ambito dell'undicesima edizione
dell'International Maritime Congress, si è tenuta una
riunione informale dei ministri europei del settore marittimo che si
è conclusa con la consegna alla Commissione Europea di una
dichiarazione congiunta degli Stati membri dell'UE che chiede
maggiore competitività e resilienza nei settori europei del
trasporto marittimo e della cantieristica navale nonché una
strategia industriale dell'UE per l'economia marittima.
Le associazioni European Shipowners (ECSA) e SEA Europe, in
rappresentanza rispettivamente degli armatori e dei cantieri navali
europei, hanno accolto con favore la dichiarazione sottolineando
che, in un momento in cui il protezionismo sta prendendo piede in
tutto il mondo, il documento invia un forte segnale evidenziando che
l'Europa non ha bisogno di misure protezionistiche, ma di
investimenti per colmare il divario di innovazione e per rendere il
cluster industriale marittimo più competitivo.
Alla luce dell'esortazione espressa dai ministri, anche European
Shipowners e SEA Europe hanno pubblicato una dichiarazione congiunta
in cui invitano a rafforzare la competitività internazionale,
la sostenibilità e la resilienza del settore manifatturiero
marittimo europeo, costituito dai cantieri navali e dai produttori
di equipaggiamenti marittimi, attraverso una strategia industriale
marittima europea di impatto e a mantenere un settore marittimo
europeo competitivo a livello internazionale attraverso parità
di condizioni a livello normativo e fiscale a livello
internazionale.
Inoltre le due associazioni chiedono di sostenere i cantieri
navali e i produttori europei di attrezzature marittime attraverso
incentivi finanziari che favoriscano la domanda attraverso programmi
volontari, navi a basse e zero emissioni, ammodernamenti e
tecnologie pulite in Europa, e incentivando gli investimenti per
l'ammodernamento dei processi di produzione dei cantieri navali e di
attrezzature marittime al fine di migliorarne ulteriormente
l'efficienza.
Rimarcano quindi l'importanza di introdurre obblighi vincolanti
per la realizzazione e produzione di combustibili puliti in Europa,
in linea con gli obiettivi del Net Zero Industry Act, attraverso il
Sustainable Transport Investment Plan.
Sollecitano poi a facilitare l'accesso ai finanziamenti, sia
pubblici che privati, per gli investimenti marittimi a sostegno
della transizione energetica e digitale. In particolare -
chiariscono European Shipowners e SEA Europe - gli introiti del
sistema ETS dell'UEx, sia a livello europeo che nazionale,
dovrebbero essere meglio indirizzati alla transizione energetica del
settore marittimo, ma anche a sostenere gli investimenti in
combustibili puliti, a stimolare la domanda di navi e tecnologie a
basse e zero emissioni in Europa e a sostenere l'ammodernamento dei
processi di costruzione navale e di produzione di attrezzature
marittime. Per le due associazioni, differenti strumenti di
finanziamento e di concessione di fondi, tra cui finanziamenti
bancari, garanzie, mercati dei capitali e investitori privati,
dovrebbero facilitare una migliore condivisione del rischio nei
progetti innovativi e di transizione.