- RELAZIONE DEL PRESIDENTE USCENTE
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NICOLA COCCIA
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- ASSEMBLEA
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Roma, 18 marzo 2010
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Signor Ministro, Onorevoli parlamentari, Presidente di
Confindustria, Signore, Colleghi, Amici,
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- è davvero un grande onore avervi qui in un giorno così
importante per la nostra Confederazione, che vede l'avvicendamento
alla Presidenza ed il rinnovo di tutte le cariche confederali.
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- Ieri, l'Assemblea di Confitarma ha eletto all'unanimità
quale Presidente della Confederazione Italiana Armatori il nostro
amico e collega Paolo d'Amico.
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- Voglio quindi, innanzi tutto, congratularmi con lui e porgergli
i migliori auguri per il percorso che oggi si accinge ad iniziare.
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- E' lo stesso percorso su cui si sono avvicendati i vari
presidenti di Confitarma (me incluso), i quali rappresentano
l'armamento privato e devono dar voce alle nostre proposte e
istanze, accompagnando l'evoluzione della flotta.
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- I mandati di ogni presidente di una Confederazione come la
nostra hanno in comune l'esigenza di dare al contempo continuità
all'azione e capacità di guardare avanti in un mondo
globalizzato che corre sempre più veloce.
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- Quando sono stato eletto nel 2005, la flotta mercantile
italiana, con oltre 11.800.000 tonnellate, si rivelava già
capace di imporsi nei mercati mondiali attraverso alti standard
di qualità e sicurezza, risultato del costante lavoro delle
nostre imprese e di chi mi ha preceduto.
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- Per rafforzare la crescita del nostro settore, capital
intensive, abbiamo creato un nuovo rapporto fra armamento e
mondo del credito, fondato su maggiore conoscenza reciproca,
migliore informazione e analisi congiunte del mercato.
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- Ciò ha portato ad un duplice risultato: forte aumento
della nostra flotta e posizionamento di importanti banche italiane
nel mondo dello shipping finance internazionale.
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- Con gli accordi con Borsa Italiana e con SACE abbiamo anche
gettato le basi per concretizzare progetti che daranno importanti
risultati e che sono di stimolo per nuove iniziative.
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- Oggi, grazie agli investimenti realizzati, mettiamo a
disposizione dell'industria italiana una flotta di quasi 16.000.000
di tonnellate, specializzata, tecnologicamente avanzata, giovane e
sicura. Una flotta che nell'ultimo quinquennio è cresciuta
del 33% e che nei prossimi anni crescerà ulteriormente.
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- Sono numeri importanti, ottenuti grazie alla dinamicità
dell'armamento italiano, che in questi anni ha conquistato quote di
mercato sempre più rilevanti.
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- Ricordo che in uno dei miei primi interventi pubblici avevo
sottolineato che in un mondo come il nostro non ci sono alternative:
o si punta a crescere oppure inevitabilmente saremo ridimensionati.
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- Molto resta ancora da fare ed è importante quindi
continuare su questa strada.
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- Un altro aspetto al quale ho dedicato grande attenzione è
quello di far conoscere e comunicare il mondo del mare.
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- All'epoca del mio insediamento come Presidente di Confitarma era
prioritaria per l'intero settore dell'economia del mare l'esigenza
di far capire a tutti - istituzioni politiche, mondo della finanza,
industria terrestre, consumatori - l'importanza del sistema mare e
in primis dei trasporti marittimi che - vorrei ricordare -
mettono in rete nel circuito mondiale l'economia del Paese.
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- Siamo tutti costretti a stare sempre al passo - e spesso di
corsa - con il mondo che ci circonda, se vogliamo mantenere e
migliorare la qualità della nostra vita.
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- In questo contesto si inserisce un'iniziativa come la 48 Ore
del Mare, manifestazione nata per essere collettore e al tempo
stesso fabbrica di idee, occasione di incontro, analisi e confronto.
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- Insomma, la rappresentazione del mondo che noi armatori viviamo
quotidianamente.
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- Lo sviluppo della flotta ha generato un notevole incremento
dell'occupazione sia a bordo che a terra.
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- Nonostante questo periodo di ridimensionamento dell'economia, il
settore non ha registrato riduzioni dell'occupazione.
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- Ma bisognava stare al passo con i tempi.
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- In un mondo come quello marittimo, sempre più
informatizzato e caratterizzato da un rapido sviluppo sia
tecnologico che normativo, nuove figure professionali si stavano
affermando a livello internazionale, mentre l'Italia registrava su
questo fronte una sorta di immobilismo.
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- Partendo da questa riflessione abbiamo agito su due versanti.
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- Da una parte dando notevole impulso alla formazione delle nuove
generazioni, sia attraverso azioni dirette come la costituzione di
ForMare - Polo Nazionale delle Attività Marittime, sia
attraverso la partecipazione e il sostegno ad attività e
progetti formativi per il mare e per la terra, partendo sempre dalle
concrete esigenze delle aziende per definire i programmi e
strutturare i corsi al fine di avvicinare domanda e offerta di
lavoro.
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- A tal proposito, mi piace ricordare che la mia presidenza si è
aperta con l'inaugurazione dell'Accademia Italiana della Marina
Mercantile di Genova e si conclude con l'inaugurazione, due giorni
fa, della sua sede di Torre del Greco.
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- Il secondo versante sul quale abbiamo agito è la
sburocratizzazione. Un tema che riguarda tutta l'operatività
delle navi.
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- La gestione di una flotta, come per tutte le attività
economiche - Confindustria non si stanca di ripeterlo - si basa
anche su norme adeguate e moderne e su un'Amministrazione capace ed
efficiente.
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- Uno dei primi atti della mia presidenza è stata
l'istituzione della Commissione Regole e Competitività,
composta da rappresentanti di imprese armatoriali e di tutte le
Amministrazioni interessate, con il compito di rivedere normative
che, oltre ad essere obsolete, sono causa di maggiori costi per le
imprese.
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- L'iniziativa di Confitarma nasceva in linea con le indicazioni
dell'Unione europea scaturite a Lisbona nel 2000, dove emerse che
“la competitività ed il dinamismo delle imprese
dipendono direttamente da un contesto normativo propizio
all'investimento, all'innovazione e all'imprenditorialità”.
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- Abbiamo quindi avviato con il Dipartimento della funzione
pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri un progetto
finalizzato alla misurazione degli oneri amministrativi, che per il
nostro comparto in relazione ad ogni nave nuova sono stati
quantificati in circa 100.000 euro, derivanti dalle varie procedure
per la semplice consegna e poi in ulteriori 30.000 euro all'anno.
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- Ricordo anche l'avvio di due disegni di legge tendenti a
sburocratizzare il sistema marittimo, sui quali proprio tutte le
Amministrazioni interessate, che hanno partecipato ai lavori della
Commissione Regole e Competitività, avevano espresso il loro
consenso. Il loro iter parlamentare però non si è
mai concluso, nonostante la totale convergenza di maggioranza e
opposizione sui contenuti delle proposte.
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- Insomma, ci siamo messi tutti diligentemente intorno al tavolo,
ma poi di fatto non abbiamo ottenuto alcun risultato concreto,
perché mancano il consenso e l'attenzione della politica per
chiudere il cerchio.
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- Quando ho intrapreso questo cammino ho ereditato il frutto del
lavoro di grandi presidenti: il Registro internazionale, un
eccezionale strumento di competitività.
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- In questi anni, ci siamo impegnati per migliorarlo.
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- Ma mentre le linee-guida della Commissione europea confermano la
centralità del trasporto marittimo nello sviluppo
dell'economia dell'Unione, in Italia spira un vento d'incertezza a
livello politico.
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- Con grande amarezza devo constatare che il mondo della politica
italiana sembra aver distolto la sua attenzione nei confronti del
nostro settore, con gravi conseguenze sotto vari profili.
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- Innanzitutto, sotto l'aspetto della competitività della
nostra flotta: dopo aver celebrato i primi dieci anni del Registro
internazionale, oggi è forte il rischio di un pericoloso
passo indietro.
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- Colgo l'occasione per ribadire che è fondamentale
mantenere quanto di buono è stato fatto finora per la
capacità competitiva del settore marittimo. Però, se
viene meno la fiducia e si perde la certezza nel diritto, per
continuare a competere l'armamento italiano dovrà emigrare
all'estero, ipotizzando l'uso di bandiere comunitarie alternative.
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- Temiamo infatti che stia venendo meno quella visione, costruita
con fatica nel corso degli ultimi anni, che aveva finalmente
riconosciuto il giusto valore della “marittimità”
del nostro Paese.
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- L'assenza di una politica per il mondo del mare si manifesta in
generale per tutte le tematiche che interessano il sistema
marittimo.
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- Basti pensare:
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- che, malgrado la sua evidente specialità sancita dal
Codice della Navigazione, la normativa in questo campo rischia di
essere definita in sedi ministeriali diverse da quelle proprie;
- che molte delle nostre richieste a costo zero, relative non solo
alle certificazioni ma alla gestione tecnica e normativa della nave,
non hanno trovato un riscontro positivo;
- che in materia di maritime security altri dicasteri,
diversi dall'autorità designata, stanno proponendo interventi
in questi giorni;
- che la riforma dei porti da anni non riesce a decollare.
- Tutti ostacoli che incidono con grave danno sulla gestione
quotidiana di un settore complesso come il nostro, caratterizzato da
una specificità che richiede conoscenza e competenza
collaudate e forti.
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- E invece, a seguito di questa spalmatura di competenze tra varie
amministrazioni, si sta perdendo il senso della centralità
dell'aspetto marittimo.
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- Aumentano le navi ma aumentano anche lacci e laccioli,
ipotecando così una politica di settore proiettata al futuro.
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- E pertanto non nascondo un certo disagio nel rinnovare ancora
una volta la richiesta di rafforzare il ruolo dell'Amministrazione
marittimo-portuale del Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti, dotandola delle risorse umane necessarie per rispondere
con efficienza alle istanze dell'industria del mare e promuovendo un
suo ruolo più attivo nelle sedi internazionali ed europee.
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- L'esempio di un paese come la Grecia, in crisi ma fortemente
impegnato nella difesa degli interessi della sua industria
marittima, è eloquente: ha saputo collocare ai vertici della
DGMARE della Commissione europea i suoi rappresentanti.
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- Signor Ministro,
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- nel nostro Paese non si riserva la giusta attenzione ai problemi
dell'economia reale, ai problemi dell'impresa e ai problemi dello
sviluppo dell'impresa.
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- Tra pochi anni il pianeta sarà abitato da nove miliardi
di persone e paesi oggi in via di sviluppo, già popolosi ed
in continua crescita demografica, si affacceranno al consumo creando
nuove esigenze di trasporto: paesi con un costo del lavoro
inferiore, capaci quindi di “aggredire” i nuovi mercati
sempre più globalizzati.
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- Lo dico chiaramente: da questo punto di vista le nostre carenze,
come quelle di tutti i paesi industrializzati, si manifesteranno
ancora di più. Purtroppo, però, l'Italia non ha saputo
avviare, come invece altri paesi europei, quel processo di
modernizzazione che ci consentirebbe di stare al passo di un mondo
che è cambiato e cambierà ancor più
velocemente.
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- Siamo fermi e non sappiamo quale sarà il ruolo delle
nostre imprese nell'economia globalizzata.
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- E anche se l'attuale situazione economica del paese condiziona
fortemente la politica, non si possono più rinviare le
scelte, soprattutto in un settore come il nostro da cui può
scaturire la ripresa, come dimostrano i risultati ottenuti con il
Registro internazionale.
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- Siamo un settore non ancora maturo e quindi con forti
potenzialità di crescita. Decisivo sarà il prossimo
anno o addirittura i prossimi mesi.
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- Ci sono sfide da affrontare ed opportunità da cogliere:
so che alle sfide non ci sottrarremo e che sapremo cogliere le
opportunità, perché anche la nuova squadra che guiderà
Confitarma è ricca di talento, motivazione, ambizione,
passione, coraggio.
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- In conclusione vorrei ringraziare tutti coloro con cui lavoriamo
quotidianamente e che hanno contribuito al raggiungimento degli
obiettivi che in questi anni ci eravamo prospettati.
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- Rivolgo quindi un particolare grazie:
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- ai miei Vice Presidenti, ai Presidenti di Commissione, al
Presidente dei Giovani armatori e a tutti i Consiglieri, che in
questi anni mi hanno affiancato con il loro prezioso supporto per il
raggiungimento di obiettivi prefissati;
- allo Stato Maggiore della Marina Militare, con il quale abbiamo
molto lavorato per fronteggiare il grave problema della pirateria
nelle acque del Corno d'Africa;
- al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, che in
questi anni ha ancor più rafforzato il suo ruolo;
- ai Sindacati, nostra controparte in molte occasioni, con i quali
il rapporto è sempre stato franco e costruttivo;
- agli organi di stampa, per il risalto che hanno saputo dare alle
iniziative e ai programmi realizzati da Confitarma.
- Ed infine, ma non da ultimo, le mie più sincere
espressioni di gratitudine alla struttura di Confitarma: al
Direttore, ai Dirigenti e al personale tutto, per le elevate
capacità umane e professionali che hanno permesso di rendere
questa Confederazione efficiente ed in grado di offrire servizi
sempre più qualificati alle imprese, creando il consenso in
un mondo associativo certamente vivace.
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- Per tutto questo, cari Amici, semplicemente grazie.
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- Metto a disposizione di Paolo d'Amico il mio bagaglio di
esperienza ed emozioni, raccolte nel corso di questi anni.
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- Un percorso associativo che mi ha arricchito, maturato ed
insegnato ad essere sempre pronto a nuove sfide.
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- Grazie
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