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8 giugno 2022
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- Il Parlamento europeo vota contro l'inclusione dello shipping
nel sistema per lo scambio di quote di emissioni dell'UE
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- Dardenne (T&E): le ambiziose misure per il trasporto
marittimo e stradale sono state ritardate. Grimaldi (ALIS):
scongiurato il rischio di un back shift modale con il ritorno di
milioni di camion sulle autostrade
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L'inclusione dell'industria dello shipping nel sistema ETS per
lo scambio di quote di emissioni di biossido di carbonio dell'Unione
Europea, sollecitata dalla Commissione Europea
(
del 14
luglio 2021), che oggi sarebbe potuta diventare realtà, è
invece slittata o potrebbe saltare dato che nella riunione odierna
il Parlamento europeo ha votato contro il pacchetto di misure in
tema di riforma del mercato del carbonio che comprende l'estensione
del sistema ETS EU al trasporto marittimo. I voti contrari a queste
misure sono stati 340, quelli a favore 265 e gli astenuti sono stati
34.-
- Il relatore della proposta di direttiva per la modifica della
direttiva 2003/87/CE che istituisce il sistema ETS dell'EU, Peter
Liese, evidenziando che destra, verdi e socialdemocratici hanno
accettato compromessi sullo scambio di quote di emissione, ha
lamentato che «i socialdemocratici e i verdi non sono stati
all'altezza delle loro responsabilità per la protezione del
clima. La proposta - ha evidenziato Liese - ha rafforzato la
proposta della Commissione in molti punti e rappresenta una maggiore
protezione del clima: ad esempio, avremmo ottenuto una riduzione del
63% invece che del 61% dello scambio di quote di emissioni nel 2030;
avremmo incluso l'incenerimento dei rifiuti, avremmo incluso il
trasporto marittimo molto prima di quanto previsto dalla Commissione
e ci sono molti altri punti in cui abbiamo rafforzato la proposta
della Commissione». Liese si è comunque dichiarato
ottimista: «personalmente - ha spiegato - credo che il
Consiglio dei ministri troverà ragionevoli compromessi su
tutti i punti in questione, ma - ha precisato - è un peccato
per il Parlamento».
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- L'organizzazione non governativa Transport & Environment
(T&E) ha accolto con favore il via libera odierno del Parlamento
europeo all'estensione dell'ETS dell'UE al trasporto aereo, ma nel
contempo ha manifestato disappunto per il ritardo impresso
all'inclusione nel sistema sia del trasporto marittimo che del
trasporto stradale. «I legislatori europei - ha commentato il
responsabile per l'aviazione di T&E, Jo Dardenne - hanno inviato
un segnale chiaro. La maggior parte delle emissioni dell'aviazione
europea non sarà più ignorata, segnando un importante
passo avanti nella lotta ai voli a lungo raggio fortemente
inquinanti. Ora spetta ai governi nazionali trasformare tutto ciò
in realtà. Tuttavia - ha recriminato Dardenne - i disaccordi
sull'intero pacchetto comportano che le ambiziose misure per il
trasporto marittimo e stradale concordate dal Parlamento ora sono
state ritardate. I negoziatori - ha esortato - dovrebbe tornare al
tavolo il prima possibile e mantenere le ambiziose misure già
concordate per l'autotrasporto e per lo shipping».
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- Lieto per la decisione del Parlamento europeo di respingere la
proposta per l'inclusione del settore marittimo nel sistema ETS si è
dichiarato il presidente dell'Associazione Logistica
dell'Intermodalità Sostenibile: «ALIS - ha affermato
Guido Grimaldi - apprende con soddisfazione l'esito della plenaria
del Parlamento europeo di oggi che, in linea con quanto da noi
pubblicamente dichiarato nelle ultime settimane, ha bocciato la
proposta della Commissione Europea relativa al sistema ETS,
contenuto nel pacchetto climatico Fit for 55, e ne ha approvato il
ritorno in Commissione Ambiente».
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- «La nostra posizione contraria - ha ricordato Grimaldi - è
stata sempre chiara rispetto a questo nuovo sistema di tassazione,
dal momento che rappresenterebbe nel trasporto marittimo un serio
problema per le compagnie armatoriali, con il concreto rischio di
chiusura di alcune linee di Autostrade del Mare e di aumento dei
costi operativi per le aziende nonché dei prezzi di alcuni
collegamenti con le isole a danno della continuità
territoriale. Siamo pertanto soddisfatti - ha ribadito il presidente
dell'associazione italiana - che il Parlamento europeo abbia accolto
le istanze di ALIS e abbia riconosciuto i potenziali danni
ambientali ed economici che deriverebbero dall'applicazione dell'ETS
nel settore marittimo, e soprattutto il violento rischio di un vero
back shift modale e di un salto indietro di 30 anni facendo tornare
milioni di camion all'anno sulle autostrade italiane ed europee, con
il conseguente aumento delle emissioni di CO2 di almeno il 70% ed un
incremento dei costi di esternalità derivanti ad esempio
dall'aumento dell'incidentalità».
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- «Ora - ha concluso Grimaldi - auspichiamo che i prossimi
lavori autunnali della Commissione Ambiente del Parlamento europeo
confermino l'esclusione dal sistema ETS delle Autostrade del Mare e
delle linee di cabotaggio insulare, che collegano le isole in Italia
e in tutta Europa, continuando a sostenere le imprese nel percorso
di sostenibilità economica ed ambientale».
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