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23 giugno 2022
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- Soddisfazione dell'associazione degli armatori greci per
l'attribuzione dei costi dell'EU ETS agli operatori commerciali
delle navi
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- Travlos: il Parlamento europeo dimostra la sua determinazione
a promuovere soluzioni che tengano conto delle proposte
dell'industria dello shipping quale partner strategico dell'UE
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Il via libera dato ieri dal Parlamento europeo alla revisione
del sistema EU ETS per lo scambio di quote di emissioni nell'UE sta
ampliando la frattura interna all'industria armatoriale già
evidenziatasi nelle diverse fasi di discussione e definizione del
testo, così come inizialmente presentato dalla Commissione
Europea e poi successivamente emendato, tra quegli armatori che sono
proprietari di navi e quelli che operano flotte formate da navi di
cui non detengono la proprietà o ne possiedono solo una parte
(
del 22
giugno 2022). Il testo approvato ieri attribuisce i costi di
conformità al sistema EU ETS all'entità che opera
commercialmente la nave e che quindi, secondo il testo approvato, è
in ultima analisi responsabile delle decisioni che incidono sulle
emissioni di gas ad effetto serra della nave.-
- A lamentarsi proprio del fatto che il testo attribuisca questi
costi solo agli operatori commerciali delle navi è stato oggi
il World Shipping Council, l'associazione internazionale che
rappresenta le società di navigazione che effettuano servizi
di linea, società su cui evidentemente ricadrebbero tali
oneri essendo per lo più operatrici commerciali delle navi
delle loro flotte, sia che ne detengano o meno la proprietà.
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- Se l'associazione degli armatori europei ECSA ha invece accolto
con soddisfazione il voto favorevole del Parlamento europeo, proprio
per il fatto che il testo approvato impone il trasferimento
obbligatorio dei costi dell'EU ETS agli operatori commerciali delle
navi, altrettanto positivo è stato il commento
dell'associazione degli armatori greci: «con la sua
risoluzione - ha commentato la presidente dell'Union of Greek
Shipowners (UGS), Melina Travlos - il Parlamento europeo invia un
forte messaggio e dimostra la sua determinazione a promuovere
soluzioni che tengano conto delle proposte dell'industria dello
shipping quale partner strategico dell'UE». L'apprezzamento
dell'UGS è rivolto specificamente al fatto che gli operatori
commerciali delle navi debbano essere ritenuti responsabili delle
proprie scelte operative. Inoltre l'associazione greca ha espresso
soddisfazione anche per il riconoscimento da parte del Parlamento UE
della necessità di creare un Ocean Fund per finanziare la
decarbonizzazione del trasporto marittimo.
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