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noticiario
PUERTOS
Porti francesi: la fine dell'
"ancien régime"
I porti francesi mostrano segnali
di nuova vita. Anni di agitazioni sindacali e di prassi lavorative
portuali sorpassate, unitamente ad una burocrazia statale di mano
pesante, hanno lasciato in eredità ai porti del Paese una
reputazione di inaffidabilità e di non convenienza dal
punto di vista dei costi. La riforma del lavoro portuale (Reforme
Portuaire) è stata emanata nel 1991, ma il lungo processo
relativo alla sua effettiva entrata in vigore comincia solo ora
a dare i suoi frutti. Gli ultimi 12 mesi sono stati assai tranquilli
per i porti francesi ed i traffici stanno tornando.
I risultati relativi ai contenitori
presso i porti del Paese sono aumentati del 6,3% nel 1996, ed
il principale porto contenitori, Le Havre, ha oltrepassato per
la prima volta il limite del milione di TEU. Le Havre ha siglato
un accordo con i sindacati, nel luglio del 1994, con il quale
sono stati garantiti al porto in questione almeno tre anni di
tranquillità. L'Autorità Portuale di Le Havre ha
così avuto a disposizione gli ultimi tre anni per darsi
da fare allo scopo di riuscire a classificare il proprio porto
nella fascia degli scali "primari".
Si spiega così l'affermazione
di Le Havre secondo la quale esso ha la "pole position"
tra gli scali dell'Europa settentrionale. A quindici ore di viaggio
dall'ingresso nell'Oceano Atlantico, Le Havre costituisce il primo
scalo del continente in termini di esportazioni per le navi-madre
sui traffici transatlantici che si servono della rotta Manica-Mare
del Nord. L'Autorità Portuale afferma di essere in grado
di offrire le infrastrutture navali più vantaggiose di
qualsiasi porto della propria regione. Esso può accogliere
navi di pescaggio fino a 46 piedi in qualsiasi momento della giornata,
ed è ben posizionato rispetto all'era delle navi da 6.000
TEU e più. "A causa della nostra localizzazione, il
porto può garantire il trasporto marittimo a corto raggio
e tempi di viaggio idonei all'interscambio commerciale con gli
altri continenti" afferma l'Autorità Portuale. Patrick
Cornet, capo delle comunicazioni presso l'Autorità Portuale,
ammette che i principali concorrenti di Le Havre, Rotterdam ed
Anversa, rappresentano un'opposizione formidabile, ma confida
nel fatto che i vantaggi comportati da Le Havre riescano a far
tornare i clienti nel proprio porto.
"Stimiamo una crescita annuale
tra il 5 ed il 10% in ordine ai risultati relativi ai contenitori
fino alla fino del secolo" dice Cornet. "Da quando siamo
pervenuti ad un accordo con il personale rispetto alla riforma
del lavoro portuale, abbiamo goduto di un periodo di stabilità,
ed abbiamo potuto dedicarci al conseguimento di nuovo lavoro a
discapito di altri porti".
L'Autorità Portuale aggiunge
che oggi cinque o sei porti della Manica e del Mare del Nord riescono
a farsi scalare da navi-madre; in futuro, prevede che saranno
solo tre o quattro, e Le Havre si propone di essere uno di quelli.
Lo scorso anno, la Hyundai e la Sinotrans
hanno iniziato a fare scalo, portando con sé complessivamente
50.000 TEU all'anno ed oggi le prime 20 linee di navigazione del
mondo fanno tutte regolarmente scalo a Le Havre, sottolinea Cornet.
Si dice che la MSC (Mediterranean Shipping Company) stia pensando
di effettuare uno scalo di trasbordo a Le Havre, ma l'iniziativa
è ancora da confermare.
Ormeggio rapido
Il prossimo stadio della rinascita
di Le Havre è costituito dal progetto Porto 2000 da 1 miliardo
di franchi francesi, che si propone di riorganizzare le infrastrutture
in vista delle navi da 6.000 TEU e più. Ai grandi consorzi
delle linee di navigazione (vale a dire, quelle in grado di effettuare
più di 100.000 movimentazioni di contenitori all'anno nel
porto), sarà offerto un terminal dedicato, quindi senza
attese per l'ormeggio, che - nelle speranze del porto - dovrebbe
servire quale punto d'accesso-chiave per l'intera Europa. Verrà
predisposta l'accoglienza per navi lunghe più di 1.000
piedi, larghe da 131 a 148 piedi e con pescaggio tra 44 e 48 piedi,
in qualsiasi condizione di marea.
PRINCIPALI PORTI CONTAINERIZZATI FRANCESI (PER TEU)
|
| 1996
| 1995
| Divario percentuale
|
Le Havre
| 1.020.040
| 970
| + 5,1
|
Marseilles-Fos
| 547
| 498
| + 9,9
|
Rouen
| 123
| 120
| + 2,3
|
Nantes - Saint Nazaire
| 56
| 38
| + 47,4
|
Dunkirk
| 53
| 49
| + 6,9
|
Fonte: Le Marin
|
Al momento attuale, l'approvazione
del piano dipende dalla ultimazione di un rapporto elaborato da
terzi che comprenderà uno studio relativo all'impatto ambientale.
Se al Porto 2000 venisse data via libera, la prima fase consisterebbe
nel completamento di un molo lungo 2.300 piedi - sufficiente per
due ormeggi - entro il 2001. La lunghezza verrebbe raddoppiata
entro altri tre anni.
I collegamenti ferro-stradali verso
zone della Francia quali il nord e l'est hanno sempre rappresentato
una debolezza per Le Havre. Anche qui, peraltro, sono in corso
miglioramenti. Fino a poco tempo fa, Le Havre disponeva di un'autostrada
appena - quella che la collega con Parigi - ed i carichi dalla
Francia orientale, dalla Svizzera e dall'Italia avrebbero potuto
essere movimentati più rapidamente via Lilla e da lì
su Anversa o Rotterdam. Tuttavia, il Ponte Normandia, aperto nel
1995, ora collega Le Havre con le nuove autostrade A29 ed A28
verso l'Europa settentrionale (che, una volta completate nel 2001,
dovrebbero ridurre del 40% il tempo occorrente per raggiungere
Amiens e St.Quentin in Piccardia), così come anche con
l'autostrada "Estuario" verso la Francia meridionale
e la penisola iberica.
Il 70% circa dei contenitori che attraversano
l'hinterland di Le Havre viaggia ancora su strada, mentre solo
il 25% viene trasportato per ferrovia. I recenti scioperi degli
autotrasportatori sia in Francia che in Spagna, però, hanno
posto in rilievo il rischio consistente nel fare troppo affidamento
su una sola forma di trasporto ed il porto spera che nuovi collegamenti
ferroviari possano mutare i rapporti di forza tra le varie modalità.
A giugno dello scorso anno, è
stato inaugurato un treno-navetta da Le Havre a Lione, realizzato
congiuntamente alla CNC (Compagnie Nouvelles de Conteneurs) Transports,
la divisione intermodale della società ferroviaria statale
SNCF. Esso viaggia tra volte alla settimana alla volta di Lione
e due volte alla settimana ritorna a Le Havre. Ciascuna navetta
ha una capacità di carico di 60 TEU. L'autorità
portuale dichiara tassi di carico medi del 70% in relazione allo
scorso anno, mentre le indicazioni inerenti alle prime settimane
di quest'anno fanno pensare che essi potrebbero avvicinarsi all'80%.
Le Havre, inoltre, è inserita
nella rete ferroviaria Qualitynet gestita da Intercontainer-Interfrigo,
il che significa che i contenitori possono essere trasportati
alla volta delle principali città dell'Europa Occidentale
entro un periodo di 48 ore.
Il boom delle chiatte
A complemento sia della strada che
della rotaia, viene effettuato dal 1994 un servizio di chiatte
da Le Havre al terminal Gennevilliers di Parigi. Due navette di
ritorno alla settimana sono assicurate dalla Logiseine, una associazione
in partecipazione tra l'operatore terminalistico Terminaux de
Normandie e l'operatore di chiatte Compagnie Fluviale de Transport.
Sin dall'apertura, il traffico di box su questa direttrice è
cresciuto in misura significativa. Lo scorso anno, sono stati
caricati o scaricati 9.400 TEU a Gennevilliers dal servizio della
Logiseine, con un aumento del 70% rispetto all'anno precedente.
Ma le speranze di Le Havre poggiano
ancora sul mantenimento della pace con la forza-lavoro. "Adesso
siamo un importante nodo portuale. Siamo in grado di offrire i
vantaggi della qualità dei servizi e della buona posizione
geografica, ma non possiamo permetterci altri problemi di natura
sociale" afferma Cornet.
La crescita maggiormente significativa
dei traffici dello scorso anno si è verificata presso il
porto molto più piccolo di Nantes/St.Nazaire, che ha fatto
registrare un imponente aumento del 47% nei risultati, fino a
56.000 TEU. Ciò è stato dovuto principalmente ai
nuovi servizi offerti dalla MSC, nonché da altri servizi
feeder della CGM (Compagnie Générale Maritime)/Portlink
alla volta del Nord Europa e di Casablanca, con partenza dal terminal
container Montoir del porto. Al momento, la CMA (Compagnie Maritime
d'Affrètement), nuovo proprietario della CGM, intende mantenere
il Montoir nei propri programmi. La decisione della MSC di servirsi
del Montoir negli ultimi anni ha ampliato il numero dei suoi collegamenti
con altri porti dai 50 del 1995 ai 150 odierni.
I lavori stanno per cominciare in
ordine all'ampliamento delle infrastrutture di Montoir, nel cui
ambito sono previste un'estensione di 1.500 piedi alla banchina
ed una terza gru a cavaliere. L'ambizione di Nantes-St.Nazaire
è quella di essere riconosciuto da caricatori e vettori
quale importante punto di scalo per i servizi di raccordo sui
traffici nord-sud.
Lo spirito di Dunkirk
I risultati dei contenitori presso
il porto di Dunkirk sono aumentati del sette per cento fino a
52.860 TEU lo scorso anno. Negli ultimi anni, l'autorità
portuale ha ottenuto buoni risultati promuovendo i servizi feeder
da e per i maggiori porti della Manica e del Mare del Nord che
si trovano nel raggio delle 12 ore di viaggio.
Lo scorso anno ha fatto registrare
la firma di un accordo di collaborazione tra i porti di Dunkirk
e Lilla al fine di istituire un nuovo servizio di trasporto containerizzato.
Lo NCS (Nord Container Service) si propone di assicurare una nuova
operazione logistica alla volta della Francia settentrionale per
le linee di navigazione che non fanno regolarmente scalo a Dunkirk.
Chiatte fluviali e servizi ferroviari viaggiano regolarmente tre
volte alla settimana dallo LCT (Terminal Contenitori di Lilla)
allo NFT (Nord France Terminal) di Dunkirk. I contenitori possono
così essere trasportati dai o ai principali porti vicini,
quali Rotterdam, Felixtowe e Le Havre.
(da: Container Management, maggio
1997)