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Mitteilungen
TRASPORTO MARITTIMO
FEFC: tariffe sottodimensionate?
La FEFC (Conferenza Trasporto merci
Estremo Oriente) stima che le tariffe relative ai servizi Asia-Europa
siano calate del 40-50% in termini reali a partire dai primi anni
'80. Le linee di navigazione appartenenti alla FEFC all'inizio
dello scorso anno si erano riproposte di riportare le tariffe
ad un livello più adeguato, ma il 1996, invece, si è
rivelato disastroso. Le tariffe sono scivolate a circa 200 dollari
USA per TEU, comportando una perdita complessiva d'introiti pari
a 600 milioni di dollari per i membri della conferenza, che assicurano
il 60% circa dei servizi tra il Nord Europa e l'Asia.
Dando il via nello scorso mese di
novembre al piano di attività 1997, la FEFC ha posto in
rilievo la crisi: "Le linee della FEFC non possono sopportare
a tempo indeterminato tali paralizzanti riduzioni dei proventi
e hanno dovuto mettersi a valutare in fretta tutti gli strumenti
atti ad arrestare la spirale del calo tariffario". Scartata
l'ipotesi di grossi incrementi tariffari, i membri hanno convenuto
di congelare le proprie tariffe attuali e di applicare tariffe
semplificate multi-settoriali, che includono fattori di adeguamento
valutario (CAF) e fattori di adeguamento a complicazioni (BAF).
Il BAF è stato convertito in un unico sovrapprezzo di 41,54
dollari/TEU, mentre il livello del relativamente stabile CAF è
rimasto invariato. Nel tentativo di standardizzare e proteggere
tali tariffe da mutamenti improvvisi, la FEFC ha dichiarato che
ai caricatori sarebbe stato dato un preavviso di 30 giorni rispetto
ai nuovi prezzi e che la revisione delle tariffe sarebbe avvenuta
con cadenza trimestrale rispetto a ciascun mese.
La storia delle due tariffe
Nello standardizzare queste due tariffe
ad interim, la FEFC ha centrato il nocciolo della questione. Laddove
le compagnie di navigazione tendono a restare attaccate alla tariffa
principale già concordata, sono proprio le tariffe aggiuntive
CAF e BAF che le compagnie stesse vorrebbero ridurre od eliminare,
evitando così che l'idea di tariffe fisse diventi una realtà.
Il calo delle tariffe dello scorso anno ha dimostrato la riluttanza
delle compagnie di navigazione a rimanere fedeli alle tariffe
concordate e la FEFC è consapevole del marcato scetticismo
in ordine al successo del nuovo piano. I membri della conferenza
sono sotto pressione allo scopo di rimanere competitivi rispetto
agli operatori indipendenti e, secondo alcuni, ciò comporta
un livello analogo di tagli ulteriori. Come afferma Fared Salem,
direttore esecutivo del gruppo presso la linea indipendente CMA
(Compagnie Maritime d'Affretement), "sebbene la CMA sia stata
formalmente invitata ad associarsi alla FEFC, ci siamo astenuti
dal fare questo importante passo dal momento che abbiamo constatato
che i membri della conferenza sono altrettanto aggressivi di qualsiasi
vettore indipendente nell'applicazione di prezzi di trasporto
merci caratterizzati da un livello poco realistico".
La FEFC, tuttavia, sostiene di svolgere
ancora un ruolo importante nell'odierno mondo marittimo, com'è
stato riconosciuto anche dalla normativa europea ai sensi del
regolamento 4056/86 del 1986 in cui si sancisce che "...le
conferenze di linea hanno un effetto stabilizzante, assicurando
ai caricatori servizi affidabili; considerato che essi contribuiscono
in genere a fornire servizi di trasporto marittimo adeguati, efficienti
e programmati e tengono senz'altro conto degli interessi degli
utenti; considerato che tali risultati non possono essere conseguiti
senza la cooperazione che le compagnie di navigazione promuovono
nell'ambito delle conferenze in relazione alle tariffe e, dove
occorre, senza la disponibilità di capacità o di
collocazione dei carichi per l'imbarco...".
Linea ferma
La FEFC, tuttavia, non può
negare che le forze di mercato abbiano indebolito lo spirito di
cooperazione e quest'anno, di conseguenza, ha richiesto ai dirigenti
delle compagnie di navigazione alcune garanzie al fine di assicurare
una rigorosa attuazione del piano di attività 1997. Dichiara
la FEFC: "Le nostre linee di navigazione hanno convenuto
- ad altissimo livello dirigenziale - di far sì che tutti
gli aspetti del piano vengano osservati dalle proprie organizzazioni".
La FEFC afferma che un'azione collettiva costituisca l'unica soluzione,
dal momento che i radicali provvedimenti di taglio dei costi adottati
in seguito alla formazione di alleanze più strette ed alle
fusioni non sono riusciti a compensare le attuali perdite di introiti.
Dato che i programmi relativi alla gestione delle capacità
dell'EATA (Accordo Transatlantico Asia Orientale) e del TACA (Accordo
Conferenze Transatlantiche) sono soggetti ad esame da parte della
Corte Europea nell'ambito della Direzione per la Concorrenza dell'Unione
Europea, altre forme di controllo collegiale sono improbabili.
H. K. Kim, direttore generale marketing della HMM (Hyundai Merchant
Marine), afferma che il piano della FEFC può comportare
vantaggi per tutte le linee: "Le compagnie di navigazione
hanno bisogno di condizioni di mercato stabili allo scopo di effettuare
investimenti a lungo termine. L'iniziativa tariffaria della FEFC
potrebbe indurre il mercato marittimo a tariffe più stabili
dal momento che le compagnie non appartenenti a conferenze possono
continuare a perseguire una linea propria".
Tuttavia, i problemi che hanno comportato
la picchiata delle tariffe di trasporto merci non danno segnali
di rapida soluzione, sebbene le linee di navigazione confidino
nella ripresa del mercato. La diminuzione dei prezzi delle nuove
costruzioni, che ha indotto i vettori a rafforzare le dimensioni
delle proprie flotte, ha costituito un fattore importante nella
produzione di eccesso di capacità su queste rotte. A ciò
si è unita l'urgenza di acquisire o mantenere una quota
di mercato in conseguenza della formazione dei mega-consorzi.
Continuano ad essere consegnate navi
sempre più grandi, sebbene Toshio Shimizu, vice capo esecutivo
della K-Line Europa, affermi che ciò non avverrà
nella medesima scala precedente: "Non si verificherà
un grosso incremento della capacità come quello dello scorso
anno, il che contribuirà a stabilizzare il traffico".
Quest'anno dovrebbero altresì registrarsi costituzioni
di alleanze, sebbene il mercato sia senza dubbio più incerto
circa il futuro delle Alleanze Grand e Global, in seguito alla
fusione P&O Nedlloyd.
Mark Paige, direttore ricerche della
società di consulenza Drewry Shipping, afferma che "l'offerta
e la domanda dovrebbero allinearsi maggiormente affinché
vi possa essere un mercato stabile". La FEFC dichiara che
il divario verrà colmato nel 1997: "Fatta eccezione
per le consuete variazioni stagionali, sono attesi per il 1997
elevati livelli di utilizzazione e, con la realizzazione di questo
programma, vi sono buone prospettive per una ripresa nell'ambito
del traffico Nord Europa/Asia. Anche Shimizu è ottimista:
"Dato che la crescita attesa di traffico nel 1997 è
a due cifre, prevediamo che la situazione offerta/domanda migliori".
Segno dei tempi
La K-Line si aspetta di osservare
quest'anno un "leggero incremento" dei traffici rispetto
ai suoi tre servizi Europa-Asia. Lo scorso anno il vettore in
questione ha movimentato 190.000 TEU sulle rotte che gestisce
insieme alla Yangming Line e - da agosto - alla Cosco. Salem,
della CMA, si aspetta un incremento dell'otto per cento "in
linea con le previsioni di traffico generali" dei suoi due
servizi settimanali. Lo scorso anno il FAL (Linea Francese per
l'Asia) ha trasportato 165.000 TEU, mentre il MEX (Espresso Mediterraneo)
- gestito con la Yangming - ha trasportato 75.600 TEU.
Steve Chao, direttore pubbliche relazioni
della Evergreen si aspetta che il traffico aumenti fino a 220.000
TEU rispetto ai 200.000 TEU movimentati nel 1996 nel suo servizio
Estremo Oriente-Europa. Le previsioni più ottimistiche
sono quelle della HMM, che all'inizio di quest'anno si è
tirata fuori dall'accordo sulle quote di spazi-containers con
la MSC (Mediterranean Shipping Company) e la Norasia. La HMM,
che adesso effettua da sola il servizio espresso settimanale AEX,
stima che i carichi ammonteranno complessivamente a 300.000 TEU
rispetto ai 205.000 TEU dello scorso anno.
La HMM attribuisce tale incremento
all'uso di navi più grandi a partire dalla metà
del 1996. Inoltre la Drewry Shipping prevede tassi di utilizzazione
del 70% appena per quest'anno, il che fa pensare che i vettori
saranno costretti a continuare a riempire gli spazi-containers con
traffico di trasbordo che, secondo Paige, "contribuisce molto
poco all'attività di linea primaria".
Decisioni da prendere
Ai vettori viene lasciata la decisione
se assicurare servizi espressi in grado di provvedere al solo
trasporto relativo alle rotte principali oppure servizi che scalino
più destinazioni, dando perciò sfogo al traffico
di trasbordo. La HMM ha optato per i primi, che consistono in
un servizio ogni 16 giorni da Singapore a Le Havre. Dichiara Kim:
"L'effettuazione di un servizio espresso è veramente
importante. Tempi di viaggio brevi rappresentano proprio ciò
che i caricatori richiedono allo scopo di minimizzare i propri
costi".
La HMM, inoltre, è uno dei
pochi vettori che non si sono associati ad una alleanza né
si sono fusi, iniziative che vengono generalmente considerate
essenziali per sopravvivere quando si forniscono servizi sulle
più importanti rotte marittime. "L'effettuazione di
un servizio per conto nostro ha il grande vantaggio di lasciarci
il completo controllo del servizio stesso" dice Kim. Altri
indipendenti, come la CGM (Compagnie Generale Maritime), il cui
presidente Eric Giuily lamentava l'inconsistenza delle tariffe,
si sono ritirati dal mercato. Il vettore in questione, tuttavia,
è stato allora acquistato dalla CMA, le cui principali
rotte commerciali tradizionali sono sempre state l'Est-Ovest o
l'Europa-Estremo Oriente. Salem afferma che la CMA e la CGM verranno
gestite in modo indipendente, dal momento che le diverse rotte
di traffico garantiscono buone opportunità d'interscambio.
Tuttavia, le opportunità di
razionalizzazione e di gestione economica consentite dall'appartenenza
ad una alleanza restano un elemento centrale nella strategia della
maggior parte dei vettori. Shimizu della K Line afferma che la
linea ha tratto vantaggi dal suo recente legame con la Cosco,
avendo ottenuto "tempi di viaggio tra i più rapidi
nell'ambito dei vettori, evitando altresì i costi di raccordo
tra i porti cinesi. Si potrebbe poi conseguire, in questo contesto,
un uso efficiente dell'equipaggiamento".
(da: Container Management, marzo 1997)