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noticiario
LOGÍSTICA
La strategia logistica dell'APL
E' stato riferito che Timothy J. Rhein, presidente e dirigente
esecutivo della APL (American President Lines Ltd) ha sottolineato,
nel corso di una riunione del personale presso la sede della società
a Oakland, non molto tempo dopo l'annuncio all'inizio di quest'anno
relativo all'intenzione della APL di fondersi con la NOL (Neptune
Orient Lines Ltd), come "la ACS sia il gioiello della corona
della APL". Egli ha inoltre precisato che la ACS rappresenta
una delle ragioni per cui il vettore di Singapore si è
deciso ad acquistare la APL.
ACS sta per American Consolidation Services. Si tratta della
filiale specializzata nel consolidamento dei carichi dell'APL,
che fornisce i servizi logistici per la gestione delle merci dei
clienti attraverso le loro catene di fornitori, dai produttori
alla distribuzione ed ai centri di dettaglio. La ACS offre altresì
servizi informatici sofisticati, in grado di trasmettere tempestivamente
alla clientela gli ordini di acquisto e le informazioni relative
all'imbarco. E infatti Robert Hanelt, direttore marketing e pianificazione
della ACS, ha fatto capire come la sua società sia impegnata
soprattutto nel settore informatico.
La società, che impiega circa 600 persone in tutto il
mondo e dispone di uffici e magazzini in 82 città e 38
Paesi, è forte specialmente in Cina, dove recentemente
ha raggiunto un accordo di collaborazione con imprese locali per
sviluppare e gestire un centro di consolidamento e logistica da
27 milioni di dollari USA a Longhua, nella regione di Shenzen.
La ACS è una delle unità imprenditoriali della APL
che mostra una delle crescite più rapide. Nel 1996, essa
ha movimentato 87.600 FEU, con un aumento del 16,6% rispetto ai
livelli del 1995.
Tuttavia, essa non rappresenta il solo strumento dell'armata
logistica dell'APL. Un'altra è costituita dalla BLS (Business
Logistics Services), che lavora a tu per tu con i clienti al fine
di sviluppare e migliorare sistemi logistici per la gestione della
catena. Costituita nel 1992, la BLS impiega circa 150 persone.
La BLS differisce dalla ACS per il fatto che, sebbene entrambe
forniscano servizi per soddisfare le specifiche esigenze logistiche
dei propri clienti, la BLS adotta metodi da consulente, agisce
in qualità di fornitore terzo di logistica e dispone di
una unità, la IMS (Intermodal Management Services), che
rappresenta il fornitore di servizi di trasporto nazionale della
APL.
Generalmente parlando, la BLS è maggiormente concentrata
sui trasporti nazionali (vale a dire statunitensi) rispetto alla
ACS. Ad esempio, essa ha recentemente annunciato di essere sul
punto di cominciare a gestire il trasporto nazionale e le necessità
logistiche nel Nord America per la divisione polimeri della AlliedSignal
Inc, in qualità di fornitore terzo di logistica.
Né il modello ACS né quello BLS appartengono esclusivamente
alla APL, sebbene la NOL attualmente non disponga di capacità
logistiche ad essi paragonabili. Tuttavia, molti altri importanti
vettori marittimi dispongono di filiali proprie specializzate
in servizi logistici. Inoltre, un numero sempre maggiore di spedizionieri
si è prontamente gettato in questo mercato, partendo dal
presupposto che, non avendo veicoli - quali navi o aeroplani -
da riempire, sono meglio in grado di fornire ai produttori un'assistenza
logistica ed un servizio autonomi.
Altri soggetti attivi nel mercato sono le società di marketing
intermodale, terzi (spesso, consulenti), gli autotrasportatori,
gli operatori di depositi ed altri ancora. E' significativo come
alcuni vettori marittimi gestiscano le proprie filiali logistiche
in modo diverso da quello della propria società-madre,
tanto è vero che i documenti commerciali della ACS, ad
esempio, non fanno alcun riferimento alla dipendenza dalla APL.
Il mercato relativo alla fornitura di tali servizi logistici
è in crescita e connaturato da una dura concorrenza. Secondo
Mitsuko "Mich" Mizushima, vice presidente servizi logistici
della APL, alla guida della BLS, si stima che il mercato dei terzi
che forniscono servizi logistici globali, da solo, entro il 2000
raggiungerà un valore di 40 miliardi di dollari/anno, circa
il doppio delle sue dimensioni attuali. "Dal momento che
le imprese si sono ristrutturate e hanno ridotto le proprie dimensioni,
molte di loro hanno affidato le funzioni logistiche a terzi"
spiega Mizushima.
I produttori che richiedono tali servizi spesso si riforniscono
e/o forniscono a livello globale e provengono dai settori automobilistico,
abbigliamento, calzature, prodotti elettronici, giocattoli, prodotti
chimici e vendita al dettaglio. Per Frank Masi, vice presidente
esecutivo e vendite globali della APL, la necessità di
un supporto logistico rappresenta una delle caratteristiche che
definiscono un caricatore "globale". "Un caricatore
globale non è caratterizzato semplicemente da esigenze
di natura geografica" riflette "ma anche da esigenze
specifiche per questo tipo di servizio". Spesso i clienti
sono grossi, ma non sempre.
Per un vettore marittimo, come la APL, i motivi che lo inducono
a fornire servizi di questo tipo sono ovvii e vari. In primo luogo,
certi clienti vogliono proprio loro. Intervistato da Containerisation
International diversi mesi fa, alla domanda relativa a quali
innovazioni nel servizio i clienti desiderassero, Rhein ha risposto:
"Essi desiderano che il vettore abbassi i costi delle scorte,
il che significa che tu, vettore moderno alle soglie del 21°
secolo, devi poter disporre di capacità logistiche".
In secondo luogo, la fornitura di tali servizi crea collegamenti
più stretti tra il fornitore ed il cliente rispetto a quelli
esistenti allorquando la linea di navigazione si limita a segnare
nei propri registri i contenitori di quest'ultimo. Si tratta di
un legame non così semplice da sciogliere da parte del
caricatore, dal momento che potrebbe risultare costoso per quest'ultimo
tirarsi fuori da un affare del genere. "Si corteggia il vettore,
ma poi si sposa il consolidatore" fa notare Hanelt, considerando
le strette relazioni che devono sussistere tra i fornitori di
logistica e/o di servizi di consolidamento ed i loro clienti.
Allo stesso modo, Masi sostiene la necessità di comprendere
e soddisfare le esigenze della clientela a livello multiplo. Egli
ha inoltre sottolineato l'opportunità di riuscire a fornire
tutto ciò. "Più si riesce a soddisfare, anzi
ad andare al di là delle loro esigenze, più è
probabile fare affari con loro e mettere in piedi relazioni durature
e sostenibili" afferma Masi.
Tuttavia, le separazioni possono verificarsi e la maggior parte
dei caricatori rettificano i propri accordi almeno una volta l'anno,
di norma nel primo trimestre che è quello più tranquillo,
allorquando le scorte sono basse e ci sono meno merci in circolazione.
In terzo luogo, secondo Hanelt, l'essere presenti nel settore
logistico normalmente offre al fornitore di servizi l'opportunità
di gestire la propria azienda in attivo, laddove - nell'attuale
ambiente di concorrenza tariffaria - i vettori marittimi possono
solo conseguire qualche profitto mediante un attento controllo
dei costi. La struttura tariffaria dell'ACS comprende tutta una
gamma di servizi standard; peraltro, i prezzi di certe funzioni
a valore aggiunto vengono calcolati conformemente.
Tuttavia, i margini nell'attività di consolidamento sono
risicati, come Rhein aveva suggerito in un'intervista precedente,
allorquando aveva rivelato: "Nessuno fa soldi con il consolidamento,
eppure continuano ad esercitare tale attività. Qualcuno
si è arreso, noi no. Si tratta di un'attività difficile,
che comunque fa risparmiare al cliente un sacco di soldi, dal
momento che si prendono i colli di svariati venditori e li si
consolida in un solo contenitore. Una compagnia di navigazione
non lo fa. La ACS sì".
Continua Rhein: "Tutti i nostri concorrenti lo fanno. Alcuni
lo fanno meglio di altri. Noi siamo molto avanzati dal punto di
vista tecnico in termini di sistemi e telecomunicazioni. Probabilmente
costituiamo i maggiori operatori in Asia, anche se verosimilmente
non siamo i più grandi a livello mondiale; certamente,
siamo tra le prime imprese del settore. E' un'altra caratteristica
ad alto valore aggiunto e probabilmente ciò che ci contraddistingue
è il fatto che non consideriamo tale caratteristica come
un'attività distinta. Noi la consideriamo un supplemento
all'attività primaria di trasporto e spedizione".
Tale attività precipua e la gamma di conoscenze di cui
l'APL nel suo complesso dispone quando si trova a dover mettere
insieme una soluzione logistica per un cliente viene ritenuta
un vantaggio da Masi e Mizushima. Entrambi respingono l'argomentazione
secondo la quale essere un'impresa basata sul possesso di beni
patrimoniali costituisce un ostacolo ed impedisce al fornitore
del servizio di offrire una consulenza autonoma al cliente.
"Questa situazione mette in grado l'impresa di soddisfare
le ordinazioni della clientela poiché in questo modo essa
ha il controllo del procedimento. Si tratta del proprio prodotto,
e quindi si evita che altri debbano metterci le mani" controbatte
Masi. Mizushima, dal canto suo, ha sottolineato la necessità
di essere obiettivi. "Non si deve necessariamente favorire
un prodotto della APL. Il cliente è
abbastanza smaliziato per accorgersene" ha fatto notare.
Hanelt spiega che alla ACS l'esigenza primaria era quella di
modificare i procedimenti al fine di soddisfare le richieste della
clientela. "La APL ha un prodotto generico ed i clienti apportano
modifiche ai propri procedimenti allo scopo di adattarsi al prodotto
fornito dalla APL. Noi disponiamo di un procedimento principale,
ma lo possiamo modificare per adattarlo alle esigenze del cliente"
ha concluso, sottolineando il fatto che le soluzioni offerte dall'ACS
non comportano necessariamente l'utilizzazione dei servizi della
APL. "I nostri clienti talvolta scelgono altri vettori marittimi"
puntualizza Hanelt.
Non vi è dubbio che la linea di tendenza dei caricatori,
ed in special modo quelli con esigenze globali, ad affidare a
terzi in parte o completamente la gestione delle proprie catene
di fornitura è destinata a continuare. In tal modo, le
capacitò logistiche della APL sembrano poter costituire
un vantaggio a lungo termine per la NOL.
(da: Containerisation International, settembre 1997)