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FORUM of Shipping
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A S S O N A V E

Relazione all'Assemblea degli Associati e degli Aderenti

Presidente Corrado Antonini

Roma, 22 Giugno 2005

 

Signori Associati, Signori Aderenti,

con il commercio mondiale sospinto dalla corsa delle economie asiatiche, Cina in testa, è proseguito nel 2004 e in questa prima parte del 2005 il "momento magico" del trasporto via mare, in fatto di noli, profitti e investimenti.

Si susseguono i record storici negli ordinativi per lo sviluppo delle flotte, che in talune tipologie (petroliere, traghetti ecc.) vanno anche ammodernate per normative poste a difesa di ambiente, passeggeri e lavoro. Ma il termometro dei prezzi, per quanto in salita dopo un quindicennio, non qualifica certo il navale come un "mercato del venditore", troppo cresciuta essendo la capacità produttiva ed accesa la concorrenza tra i colossi asiatici: Corea, Giappone e Cina. L'indebolimento del Dollaro e l'aumento del costo dei materiali hanno fatto il resto quanto alla redditività delle imprese cantieristiche.

L'industria navale dell'Unione europea, pur con forti diversità al suo interno, sta recuperando quote di mercato, specie nel comparto delle navi ad elevata tecnologia.

Passiamo ora, come di consueto, a darVi conto delle vicende che hanno caratterizzato quest'anno i comparti in cui operano le Aziende associate.

 

L'evoluzione del mercato

Il mercato della costruzione navale mercantile sta vivendo un periodo di vero e proprio boom, sia nei volumi di produzione che negli ordini.

Nello scorso anno sono state consegnate nel mondo oltre 1.600 unità per 24,7 milioni di tonnellate di stazza lorda compensata (in appresso tslc), di cui il 77% ad opera, insieme, dei cantieri coreani (34%), giapponesi (32%) e cinesi (11%).

(*) CESA = UE allargata
più Norvegia, Croazia e Romania
Con il 16%, circa, i costruttori dei paesi europei membri del CESA ' Community of European Shipyards' Association (*) sono stati in grado di aumentare la quota di partecipazione al mercato mondiale, in termini di tonnellaggio consegnato, e di mantenere la prima posizione quanto al valore della produzione (10.3 miliardi di Euro a fronte dei 9.7 della Corea), chiara espressione di una superiorità nelle unità più complesse.

La domanda di navi mercantili è salita a 48 milioni di tslc (+7% rispetto al pur eccellente livello del 2003). Il nuovo record è stato possibile grazie alla ancora elevata richiesta di navi a tecnologia standard e alla forte progressione (+61%) di quella di unità high-tech.

E l'ondata di ordini sta continuando, sebbene su livelli più contenuti (11.3 milioni di tslc nei primi quattro mesi del 2005).

Di tutta evidenza è la ripresa degli ordinativi ai cantieri europei, alla quale ha indubbiamente concorso anche la saturazione per almeno un triennio della capacità produttiva del Far East, grazie ad un portafoglio ordini pari, a fine 2004, a quasi l'80% del totale mondiale (90 milioni di tslc). La Corea è giunta a detenerne oltre un terzo, a riprova di quanto poco sia valso il ricorso della Ue al WTO, l'Organizzazione Mondiale per il Commercio, contro le pratiche sleali dei costruttori di quel paese. L'esito di questo ricorso è stato ancora una volta la dimostrazione di quanto la "prova provata" di sottovalutazioni sconfinanti nel dumping sia impresa pressoché impossibile. Di illegittimo è stato accertato solo l'aiuto all'export, che dovrebbe quindi essere abolito a breve.

Anche nel 2004 il grosso della domanda (42%) è stato generato dall'armamento europeo, per il quale lavorano 6 cantieri su 10 sia in Corea che in Cina. Ai costruttori Europei è stato riservato un modesto 15%, che ne fa pur sempre il cliente di riferimento.

I prezzi in dollari sono cresciuti in maniera significativa per la prima volta da un quindicennio, ma questa crescita è stata in parte controbilanciata dall'aumento del costo dei principali materiali e dal deprezzamento della valuta USA, in particolare nei confronti dell'Euro, ma anche di Won e Yen, benché in misura inferiore. Sulle cantieristiche orientali detti aumenti pesano soprattutto sulle commesse acquisite nel 2002-2003 a prezzi notevolmente più bassi, con negative ripercussioni sui bilanci. Di qui il tentativo di alcuni cantieri coreani e cinesi, peraltro coronato da scarso successo, di introdurre nei contratti per consegne oltre il 2007 clausole volte a traslare sulla clientela eventuali nuove escalation valutarie e dei prezzi dell'acciaio.

Non a caso il tema della redditività è stato il motivo conduttore del meeting annuale della cantieristica mondiale, che va sotto il nome di JECKU e che si è tenuto l'Ottobre scorso a Maastricht. In questa riunione, i responsabili delle maggiori aziende e associazioni cantieristiche di Giappone, Europa, Cina, Corea e USA hanno lamentato la ricaduta economica del tutto inadeguata di commesse passate ai cantieri in una fase quanto mai positiva per gli armatori.

Nelle previsioni circa la domanda futura gli interrogativi vertono proprio sul ciclo dei noli, i boom non potendo durare indefinitamente, anche se il fenomeno della globalizzazione sta aprendo all'economia marittima ulteriori opportunità, grazie allo sviluppo di nuovi mercati (oltre alla Cina, l'est europeo, l'India, ecc.).

Secondo taluni esperti, dal 2008 la competizione sul mercato globale verterà più che mai sui prezzi; e dubbi si nutrono, ma l'Europa continuerà a battersi, sulla introduzione di un meccanismo internazionale contro l'injurious-pricing, stante l'opposizione di Corea e Cina in sede OCSE.

Quanto all'offerta, sul medio-lungo termine gravano in particolare gli investimenti della cantieristica cinese (programmati per farne il primo produttore al mondo in un decennio), cui dovrebbero contrapporsi in una qualche misura sia una rivalutazione dello Yuan (fortissime stanno divenendo al riguardo le pressioni degli USA e dell'Europa), sia la progressiva attenuazione di quei dumping ' quali il sociale e l'ambientale ' che oggi non possono essere oggetto di aperto contenzioso, ma solo di aspettative per una loro progressiva attenuazione.

Recentemente, ad esempio, Pechino ha accolto alcune convenzioni internazionali sulle condizioni di lavoro. Proprio su queste tematiche verterà il dibattito in sede JECKU nella prossima riunione che si terrà in Cina ad ottobre.

 

La politica dell'Unione Europea

Specie nel confronto con i colossi asiatici, e a livello sia di settore che di impresa, l'industria cantieristica europea si presenta ancora decisamente frammentata: conseguenza di tanti processi nazionali di ristrutturazione, spesso sollecitati da Bruxelles con il prioritario intento di eliminare le capacità produttive non competitive. Ciò nonostante, la cantieristica europea ha saputo mantenere la sua indiscussa supremazia tecnologica, in virtù anche di un indotto senza confronti per qualificazione e valore delle forniture. La navalmeccanica italiana può essere portata ad emblema di questa evoluzione.

Mancava comunque all'Europa una visione d'insieme del settore; una politica industriale nuova e fortemente propositiva che esaltasse le specializzazioni ma anche ne sfruttasse le sinergie, per non soccombere ' anche per il venir meno nel 2000 del tradizionale e generalizzato sostegno alla produzione - ad una concorrenza, quella asiatica, in lotta al suo interno per il consolidamento di posizioni dominanti a livello mondiale.

Rivendichiamo all'industria il merito di aver invocato con forza ed elaborato con unità di intenti un piano strategico in questo senso ' significativamente denominato LeaderSHIP 2015 ' dando nel contempo atto alla Commissione della Ue, cosciente dell'importanza del settore per l'economia e la difesa del continente, di averlo recepito e definito, poi, in tempi brevi e in stretta collaborazione con l'industria.

Tra le azioni del workplan subito avviate sono da ricordare:

  • l'introduzione del TDM, il Meccanismo Temporaneo di Difesa (contributo del 6%, sia pure solo per navi chimichiere, portacontainers, product e metaniere) esteso ai due anni in cui è stato pendente al WTO il ricorso contro la Corea (meccanismo scaduto quindi al 30 marzo scorso);
  • l'aumento dal 10 al 20%, dal gennaio 2004, dell'aiuto all'innovazione e miglioramento degli aspetti applicativi dell'incentivo; anche la recente presentazione della Waterborne Technology Platform consentirà di fornire una significativa partecipazione del settore marittimo al Settimo Programma Quadro per la ricerca;
  • la presentazione prossima di uno schema comune di finanziamento e garanzia, molto atteso da cantieri e armatori per agevolare l'investimento in navi in ambito comunitario.

In stato avanzato di elaborazione sono le azioni riguardanti i temi: "Navi più sicure ed ecologiche", "Approccio europeo ai fabbisogni della difesa", "Protezione della Proprietà intellettuale", "Accesso ad una forza lavoro qualificata", "Razionalizzazione della struttura industriale".

Va recuperata in misura maggiore, anzitutto, la clientela europea, anch'essa in fase di profonde trasformazioni tecnico-organizzative che, per altro verso, stanno ponendo nuove sfide al sistema della portualità europea.

L'allargamento dell'Unione viene a porre peraltro nuovi problemi di armonizzazione, per l'ingresso già avvenuto o prossimo di paesi cantieristici decisamente concorrenziali, grazie al basso costo del fattore lavoro ma anche a politiche di sostegno pubblico. Basti citare la Polonia e la Croazia, con il loro ragguardevole orderbook (rispettivamente 2,3 e 1,6 milioni di tslc) specie nel comparto delle navi da trasporto standard.

Per contro, l'entità dei vuoti di lavoro testimonia le difficoltà in cui si dibattono le cantieristiche di Spagna e Francia, ancora nelle prime posizioni pochi anni or sono. Ecco allora che il balzo degli ordinativi nel 2004 va visto, non tanto come indice di un recupero generalizzato, ma come risposta al mercato di chi ha potuto offrire, ad armatori alla ricerca di slot per navi standard, i vantaggi di un costo relativamente basso del fattore lavoro, oppure di chi è riuscito a specializzarsi in segmenti di domanda (ad esempio la Germania nelle portacontainers medie e piccole) o in nicchie particolarmente qualificate (come l'Italia nelle navi passeggeri), smarcandosi, per così dire, dai produttori del Far East.

Crediamo che per i cantieri dell'Europa occidentale la scelta della specializzazione, che punta anzitutto all'innovazione di processo e di prodotto, sia una via che, al volgere della congiuntura, non avrà alternative. D'altra parte, il tema della "Razionalizzazione della struttura industriale" viene inteso da Bruxelles non solo nell'ottica di una maggiore efficienza ma anche come predisposizione di strumenti volti ad agevolare la chiusura delle strutture non più competitive.

La cooperazione tra cantieri e tra cantieri e fornitori è certamente un elemento decisivo del processo di efficientamento del settore; al riguardo calza l'esempio del progetto InterSHIP. Supportato dalla Ue e sviluppato da Euroyards (consorzio di 7 grandi aziende, tra cui Fincantieri), il progetto punta a migliorare e a integrare strumenti e metodologie di progettazione e costruzione di navi complesse. Buona parte del lavoro viene svolto da imprese con caratteristiche di piccola-media dimensione "fornitrici di tecnologia".

 

La cantieristica italiana

Costruzioni mercantili

Non è senza una punta di orgoglio che, nel variegato e difficile quadro della cantieristica europea e purtroppo in quello della declinante industria manifatturiera italiana, ci troviamo a descriverVi l'andamento della nostra navalmeccanica nel 2004 e in questi primi mesi del 2005. Un periodo in cui la parte cosiddetta maggiore ' identificabile sostanzialmente nella Fincantieri - ha consolidato la sua posizione competitiva sul mercato mondiale mentre la sezione "medio-minore", grazie alle commesse di recente acquisizione, ha visto alcune sue aziende cominciare a uscire dalle secche dei vuoti di attività, condizione necessaria per muoversi verso posizioni strategiche più rispondenti all'evoluzione del mercato.

Nel 2004 sono state completate 27 navi per complessive 635.000 tslc e per un valore di 2,2 miliardi di Euro. I nuovi ordini hanno riguardato 32 unità per ben 1.285.000 t. (il doppio quindi del consegnato) per un valore di quasi 4 miliardi di Euro. Del tonnellaggio acquisito, 133.000 t. sono andate ai cantieri dell'Associata ANCANAP: un dato incoraggiante rispetto al quadro negativo del 2003 anche in considerazione del passaggio di alcuni centri alla nautica da diporto.

Il portafoglio ordini aggiornato a fine marzo scorso ha superato i 2 milioni di t., per un valore di oltre 6,1 miliardi, di cui 4,6 per l'estero. Sono dati che in valuta pongono la cantieristica italiana a poca distanza dalla ben più vasta industria tedesca.

Navi da crociera e traghetti continuano a rappresentare oltre il 90% dell'orderbook. Ci sia consentito di parlare qui del mercato delle navi passeggeri dal momento che, al mondo, delle 21 grandi navi da crociera attualmente in portafoglio ben 10 sono appannaggio della cantieristica italiana, così come lo sono 17 dei 26 ferry di lunghezza superiore ai 150 metri.

Una leadership incontestabile dunque, frutto di una felice combinazione cantiere-fornitore; di investimenti in ricerca e innovazione; di soluzioni tecnologiche "duali" consentite dallo scambio di esperienze con il comparto delle costruzioni militari; di attenzione al cliente, con il quale trovare una sempre più stretta concordanza di interessi.

Il potenziale di crescita del cruising - in realtà molto più vicino al mercato delle vacanze piuttosto che a quello del trasporto marittimo - viene considerato dagli analisti decisamente positivo (dai 13,4 milioni di croceristi del 2004 si dovrebbe salire a 16,6 nel 2010), rafforzando così la propensione dei maggiori operatori ad arricchire le loro flotte.

Al momento, con il Nord America che resta di gran lunga il mercato delle crociere più ampio, l'area europea, specie la mediterranea, è quella più promettente, seguita dal Far East.

Anche il comparto dei ferry di grandi dimensioni sta registrando una notevole vivacità. Gli ordinativi provengono in prevalenza da armatori europei, anche in conseguenza di norme più severe nei riguardi di una flotta dall'elevata età media.

Cresce e si rinnova, in particolare, la flotta italiana per il cabotaggio - entrato ormai concretamente con le "Autostrade del Mare" nei piani del Governo e della Ue - con benefici importanti per l'attività dei nostri cantieri, specie di quelli centro-meridionali.

Alla committenza, del settore pubblico come di quello privato, rivolgiamo pertanto il più vivo ringraziamento.

Vorremmo poter fare altrettanto con Governo e Parlamento. Ma con amarezza abbiamo dovuto prendere atto, e per il terzo anno consecutivo, che anche l'ultima Legge Finanziaria non ha provveduto al rifinanziamento delle leggi nn. 522/1999 e 88/2001 che, in attuazione di Direttive comunitarie, prevedevano contributi alla produzione (per navi acquisite entro il 2000) e agli investimenti impiantistici. Al riguardo i cantieri hanno maturato consistenti diritti, la cui entità va pienamente salvaguardata, pena la messa in forse della sopravvivenza stessa di un certo numero di cantieri medio-piccoli. Ciò vale anche per le imprese armatoriali che, contando sui benefici della legge 88, hanno ordinato navi moderne e affidabili: la volontà di continuare a far costruire in Italia - è la loro denuncia - potrebbe uscirne frustrata.

Abbiamo inoltre reclamato, fin qui inutilmente:

  • l'attuazione della "Disciplina degli aiuti di Stato alla costruzione navale", emanata dall'Ue nel dicembre 2003, in particolare per ciò che concerne gli aiuti all'innovazione e allo sviluppo (Germania, Francia e Spagna hanno visto già da tempo approvati dalla Ue i loro schemi applicativi);
  • il finanziamento dei programmi di ricerca in corso di esecuzione da parte del CETENA e dell'INSEAN.

Dal Ministro Lunardi, che ringraziamo per la sua presenza tra noi, vorremmo finalmente avere l'assicurazione di un prossimo intervento legislativo (andate deluse le nostre aspettative nel recente decreto sulla competitività) per la sistemazione del "pregresso". Per il futuro, caduta ogni ipotesi di aiuto alla produzione e in considerazione della tendenza della legislazione italiana verso il superamento del sostegno a fondo perduto, continueremo a batterci, di comune accordo con Confitarma, per soluzioni alternative, in primis l'adozione di misure di natura fiscale, già sperimentate in Europa, che assicurino agli armatori la convenienza all'investimento in navi.

Al Ministro, al Capo del Dipartimento Marittimo, Dr. Di Virgilio, al Dr. Provinciali, che ha ereditato le funzioni del Dr. Caliendo - cui dobbiamo gratitudine per l'ottimo lavoro svolto in tanti anni - rinnoviamo l'assicurazione che nell'ASSONAVE troveranno sempre franca collaborazione e ragioni di positivi impegni.

In chiusa di questo paragrafo, riserviamo un cenno ad una delle attività di ASSONAVE che va sempre più prendendo corpo. Ci riferiamo alla convinta partecipazione alle iniziative della Federazione del Mare, tra cui spiccano i Rapporti affidati al Censis sull'economia del mare e per ultimo al Rina sulla valutazione dell'impatto ambientale delle attività marittime. Una Federmare che sta rapidamente assumendo i connotati di "cluster" di queste attività, considerate quindi in una logica unitaria di "gruppo", e non solo sotto l'aspetto economico. La necessità di un approccio integrato ai problemi del mare si sta facendo strada, d'altra parte, anche a Bruxelles, dove è in preparazione un Libro Verde che riguarderà tutto il "Maritime Cluster" dell'Unione.

Costruzioni militari

Il 2004 e' stato un anno particolarmente impegnativo per la cantieristica italiana del comparto militare. Alla presenza del Capo dello Stato è stata varata la portaerei "Cavour", destinata a diventare l'ammiraglia della flotta della Marina Italiana. E' arrivata ad una fase avanzata la costruzione sia delle due fregate della classe "Orizzonte", sia dei due sommergibili U212A, frutto, rispettivamente, di progetti multinazionali con le Marine - e le industrie - di Francia e Germania. A ottobre è stato siglato il Memorandum di intesa tra il Governo francese e quello italiano (che solo di recente ha potuto avviare a soluzione il problema di una prima tranche della copertura finanziaria) per la realizzazione di una nuova generazione di 27 fregate multi-missione, 10 delle quali per la nostra Marina, in sostituzione via via dal 2010 delle classi "Lupo" e "Maestrale".

Si tratta, per tutte le unità citate, di produzioni dall'elevata qualificazione tecnologica ed operativa, costituendo il nucleo centrale del programma di rinnovamento della flotta italiana, concepito, pur nelle ristrettezze del bilancio, in funzione dei compiti di sorveglianza delle coste ma anche di prolungate missioni in teatri operativi lontani.

Le collaborazioni internazionali stanno generando significative economie di scala nella progettazione e nelle forniture di componenti che, giova sottolineare, sono realizzati in massima parte dalle nostre Aziende aderenti, che vedono così crescere anche il loro standing internazionale. E' anche a loro nome che esprimiamo la più alta considerazione allo Stato Maggiore della Marina. Parimenti, ci è gradito rivolgere il benvenuto e l'augurio di buon lavoro all'Amm. Dassatti e un caloroso saluto di congedo all'Amm. Sicurezza, sotto il cui comando si è sviluppato l'impegnativo programma di potenziamento, in uomini e mezzi, della Guardia Costiera.

Il 2004 ha visto anche il riaffacciarsi della nostra industria sui mercati all'esportazione, con le commesse acquisite per Malta (un pattugliatore del tipo in dotazione alla Guardia Costiera), per la Marina Indiana (partecipazione alla costruzione di una portaerei) e per la US Navy (fornitura di componentistica e progettazione per un prototipo della Littoral Combat Ship nella versione monoscafo, realizzata dalla Lockheed-Martin); il tutto a riprova di quanto sia importante per l'export disporre di prodotti già realizzati o in costruzione. Anche la cessione di navi dismesse dalla Marina italiana sta assicurando all'industria nazionale ulteriori occasioni di lavoro per l'ammodernamento delle stesse.

Quanto al futuro del settore, ci sembra che l'evoluzione a livello politico e industriale sia, in una prospettiva breve, nel senso dello sviluppo in chiave cooperativa dei principali programmi, piuttosto che verso concentrazioni tra industrie di diversi paesi, almeno fintanto che non prenderà corpo l'Europa della difesa, con una politica comune del procurement, cioè dei fabbisogni in equipaggiamenti: un obbiettivo programmatico che è stato assegnato alla nuova Agenzia Europea per la Difesa e che anche LeaderSHIP 2015 ha incluso tra i temi più impegnativi da trattare.

La riparazione e trasformazione navale

La penuria di stiva, che è alla base dell'altissima congiuntura nelle rate di nolo, ha spinto gli armatori anche nel 2004 a ridurre al massimo la sosta delle navi nei cantieri di riparazione, o a differirla quando non impellente.

In questi mesi del 2005 gli ordini stanno però aumentando, anche nei nostri centri, con un impatto sui prezzi peraltro assai modesto a causa dell'accesa concorrenza portata in primo luogo dai paesi dell'Est europeo (Bulgaria, Romania, Turchia). Gli interventi di maggiore interesse hanno riguardato navi da crociera e traghetti, a conferma delle tante ricadute dello sviluppo del traffico passeggeri nei porti italiani.

Su questa attività, che ha caratteristiche più di servizio che di industria manifatturiera, si stanno appuntando le attenzioni della Ue e dell'IMO. La prima ha varato, nell'ambito del 6' Programma Quadro, un primo progetto, che finanzierà per il 50%, volto ad aumentare l'applicazione nei cantieri delle più avanzate pratiche e tecnologie al fine di accrescere la produttività e il rispetto per l'ambiente. All'International Maritime Organization, alla discussione sui nuovi standard costruttivi potrebbe presto aggiungersi quella sui nuovi standard nella manutenzione delle navi durante tutto il loro effettivo ciclo di vita; dobbiamo tuttavia confidare che al termine dei lavori non vengano addossati a cantieri e armatori fardelli eccessivi.

Quello dell'assistenza che va ben oltre il convenzionale periodo post-vendita è comunque un argomento ' come si è detto parlando dell'importanza dell'attenzione al cliente ' che sta offrendo interessanti opportunità di crescita.

 

* * * * *

 

Signori Associati, Signori Aderenti,

Una parte del mondo, quella più popolata, è divenuta, grazie alla globalizzazione, protagonista di uno sviluppo senza precedenti.

L'interscambio generato dalla Cina, ma presto potrebbe seguire quello di altri paesi emergenti, ha messo sotto pressione tutta la filiera delle attività marittime - armamento, cantieristica, portualità - la cui importanza non era stata mai così in evidenza.

L'industria navalmeccanica europea si è attardata troppo in non pochi comparti nell'avviare quelle trasformazioni che proprio la globalizzazione dei mercati impone. Ma è l'Eurolandia tutta a segnare il passo, differendo di fatto l'ambizioso obbiettivo dell'Agenda di Lisbona del 2000: divenire per il 2010 l'economia più competitiva e dinamica, basata sugli investimenti nelle nuove tecnologie.

Con LeaderSHIP 2015 - che ha trovato il consenso anche della nuova Commissione - sono state poste le premesse per il rilancio del nostro settore, privilegiando i segmenti produttivi ad esso più congeniali. Tutti debbono comunque essere convinti - lo dicemmo già lo scorso anno nell'illustrarVi il progetto - che lo sforzo maggiore non potrà che essere delle imprese, unite in sistema con il loro indotto. Quando la competizione tornerà a concentrarsi sui prezzi, il costo dei prodotti sarà più che mai il vero fattore critico.

Nel nostro Paese dobbiamo poter contare anche su di un'altra condizione: la certezza che il Governo assolva agli impegni che gli derivano dalla nuova politica, oltre ad onorare quelli pregressi.

L'industria cantieristica italiana ha saputo in questi anni contribuire come poche altre alla diffusione del "made in Italy". La sua posizione competitiva in nicchie di mercato particolarmente qualificate va tuttavia tenacemente difesa da una concorrenza asiatica che anno dopo anno sale verso l'alto della gamma.

Crediamo sia interesse del Paese assicurare le condizioni perché questa industria - alla quale vogliamo qui accomunare quella per la nautica da diporto - possa continuare a sviluppare le sue potenzialità.

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Approved the 2023 consuntive budget of the Western Ligure Sea AdSP
Genoa
The new endowment of the institution's organic plant provides for 50 hires, including three managerial positions
First plant for the distribution of LNG and GNC to vehicles in the port of La Spezia
The Spezia
It has been installed in Stagnoni locations
Agreement between MSC, MSC Foundation and Mercy Ships for the construction of a new hospital ship
Geneva / Lindale
Tomorrow in Livorno a conference on the history of the city port
Livorno
It will be talked about architecture, trade and politics between the XVI and the twentieth century
Agreement Assshipowners-ITS Academy G. Caboto for training in the maritime, port and logistics sectors
Rome
SAILING LIST
Visual Sailing List
Departure ports
Arrival ports by:
- alphabetical order
- country
- geographical areas
In the first quarter of 2024, the port of Algeciras handled 1.2 million containers (+ 8.1%)
Algeciras
The traffic in overall goods increased by 3.3%
In the first three months of this year in Valencia, container port traffic grew by 12.1% percent.
Valencia
In March, the increase was 15.7% percent.
The Spezia and Carrara try to break down the bell towers and solicit cooperation at the ports of Genoa and Savona
The Spezia
Switzerland and Switzerland cut trade between Italy and Switzerland.
Bern
In the first three months of the 2024 decline in Swiss exports. Stable imports
Port of Naples, striking of the fast ferry Island of Procida against a quay
Naples
About thirty minor injuries among passengers
Summoned for April 23 a meeting at MIT on former TCT port workers
Taranto
The unions had requested clarification on the future of the 330 members of the Taranto Port Workers Agency.
The outer Levant dock of the Arbatax port has returned fully operational
Cagliari
In August 2020 he had been shouted by the ferry "Bithia"
The Port of Los Angeles closed the first quarter with a 29.6% percent growth in container traffic
Los Angeles
Expected a continuation of the positive trend
Stable the value of ABB's revenues in the first quarter
Zurich
The new orders are down -5.0% percent. At the end of July Rosengren will leave the CEO position in Wierod
The crisis of the Cooperative Sole Workers of Porto Flavio Gioia officialized at institutions and trade unions
Salerno
USB Mare and Porti, what's going on in the port of Salerno is the result of pressure from shipowners
Euronav sells its own ship management company to Anglo-Eastern
Antwerp / Hong Kong
Manages the fleet of tanker ships of the Antwerp company
Genoa Shipbuilding Industries has acquired a submersible barge of the cargo capacity of 14,000 tonnes
Genoa
It can also be employed as a floating basin for the varo of artifacts up to 9,800 tons
Venice Cold Stores & Logistics obtains the qualification of tax warehouse for wines and sparkling
Venice
Extension of the services offered to companies in the wine sector
Gasparate urges to exempt property of interports from payment of the Imu
Nola
President of the Union Interports Reunited warned that with the PNRR construction sites the railway intermodality is at risk
Hapag-Lloyd plans future investments to expand business in the terminal and intermode sectors
Hamburg
Among the markets, the company focuses attention on Africa, India, Southeast Asia and the Pacific
Set up a consortium to decarbonize transport on the northern Pacific route
Vancouver
It is formed by nine companies and entities and is open to other partners
In the first quarter of this year, container traffic in the port of Long Beach increased by 16.4%
Long Beach
In March, the increase was 8.3% percent.
Delivery of the work of consolidation of the foranea dam of the port of Catania
Catania
Procurement of the value of 75 million euros
PORTS
Italian Ports:
Ancona Genoa Ravenna
Augusta Gioia Tauro Salerno
Bari La Spezia Savona
Brindisi Leghorn Taranto
Cagliari Naples Trapani
Carrara Palermo Trieste
Civitavecchia Piombino Venice
Italian Interports: list World Ports: map
DATABASE
ShipownersShipbuilding and Shiprepairing Yards
ForwardersShip Suppliers
Shipping AgentsTruckers
MEETINGS
Tomorrow in Livorno a conference on the history of the city port
Livorno
It will be talked about architecture, trade and politics between the XVI and the twentieth century
On April 11, the sixth edition of the "Italian Port Days" will begin.
Rome
Also this year the project has been divided into two sessions : the first in the spring and the second from September 20 to October 20
››› Meetings File
PRESS REVIEW
Iran says MSC Aries vessel seized for 'violating maritime laws'
(Reuters)
Le transport maritime national navigue à vue
(Aujourd'hui Le Maroc)
››› Press Review File
FORUM of Shipping
and Logistics
Relazione del presidente Mario Mattioli
Roma, 27 ottobre 2023
››› File
Plan to improve in Genoa and Savona the rail links with cruise terminals and airport
Genoa
It was presented today in the Ligurian capital
From 10 to May 12 at Spezia will be held "DePortibus-The festival of ports that connect the world"
The Spezia
The programme provides for technical events and cultural proposals
Three new STS cranes have arrived in the Kenyan port of Lamu.
Mombasa
They will be able to work on container ships of the capacity of over 18mila teu
One hundred new IVECO trucks powered by HVO in the Smet fleet
Turin
They will be taken over in the course of this year
In the first three months of this year, goods transported by rail between China and Europe increased by 10% percent.
Beijing
Operated 4,541 trains (+ 9%)
In the first quarter of 2024, container traffic in the port of Hong Kong fell by -2.3%
Hong Kong
In March, the decline was -10.6% percent.
The regasification terminal FSRU Toscana left Livorno direct to Genoa
Livorno
In the Ligurian scalp and then in Marseille maintenance interventions will be carried out
Confirmed to Tugchiers Meeting Port of Genoa the granting of trailer services in the port of Genoa
Genoa
Planned investment of 35 million euros to renovate fleet
In the first quarter of 2024, OOIL revenues decreased by -9.0%
Hong Kong
Containers carried by the OOCL fleet increased by 3.4%
Mattioli (Federation of the Sea) relaunches the propulsive role of maritime clusters
Rome
Today, the National Sea Day and the marinara culture are celebrated
In the first quarter of 2024, the revenues of Yang Ming and WHL grew by 18.5% and 8.1%
Keelung / Taipei
In March the increments were equal to 20.3% and 8.6%
In 2023 the freight traffic handled by the State Railways Group fell by -2.0%
Rome
The Logistics Pole posted a net loss of -80 million euros, up 63 million euros.
Port of Genoa, inaugurated new rooms of Stella Maris at Maritime stations
Genoa
They are intended for the welfare and socialization of seafarers in transit in the Superba
Germany's Dachser has acquired the compatriate Brummer Logistik
Kempten
The company specializes in the logistics of perishable products
In the first quarter of 2024, Evergreen's revenues increased by 32.6% percent.
Taipei
In March, the increase was 36.5% percent.
Cooperation pact between the associations of the ports and ferry companies of Greece
The Piraeus
Among the activities, make sure that port benches are adequate for new naval technologies
In 2023 the traffic in goods at ports in Lazio fell by -5.7% percent. Record of cruises
Cyvitavecchia
Passenger of line services growing by 10.0%
RINA will collaborate on the sustainable development of ports and shipping of Indonesia
Genoa
Contract with the World Bank
In Udine the Officine Rotable Maintenance of FVG Rail has been equipped with a lawn back in fossa
Procedure
- Via Raffaele Paolucci 17r/19r - 16129 Genoa - ITALY
phone: +39.010.2462122, fax: +39.010.2516768, e-mail
VAT number: 03532950106
Press Reg.: nr 33/96 Genoa Court
Editor in chief: Bruno Bellio
No part may be reproduced without the express permission of the publisher
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