
Il Net-Zero Framework, la bozza di regolamento per la
decarbonizzare lo shipping che è stata approvata lo scorso
aprile dal Marine Environment Protection Committee (MEPC)
dell'International Maritime Organization
(
dell'
11
aprile 2025), progetto di legge che ha incontrato l'unanime
sostegno delle principali rappresentanze internazionali
dell'industria marittima e che sarà esaminato durante la
sessione straordinaria del MEPC che si terrà da domani a
venerdì prossimi a Londra, vede la ferma opposizione
dell'amministrazione governativa statunitense. Da quanto è
tornato ad occupare la carica di presidente degli USA, Donald Trump
ha ribadito il proprio deciso no al progetto di regolamento
(
del
9
aprile e
13
agosto 2025).
Nell'imminenza della riunione del MECP da cui ci si attende
l'approvazione del regolamento, l'annuncio del voto contrario degli
USA è stato riaffermato venerdì in una dichiarazione
congiunta del segretario di Stato, Marco Rubio, del segretario
all'Energia. Chris Wright, e del segretario ai Trasporti, Sean
Duffy, dal titolo inequivocabile: “Intervenire per difendere
l'America dalla prima tassa globale sulle emissioni di carbonio
delle Nazioni Unite - il Net-Zero Framework dell'International
Maritime Organization.
«Il presidente Trump - hanno ribadito Rubio, Wright e
Duffy - ha chiarito che gli Stati Uniti non accetteranno alcun
accordo ambientale internazionale che gravi indebitamente o
ingiustamente sugli Stati Uniti o danneggi gli interessi del popolo
americano. La prossima settimana, i membri dell'IMO voteranno
sull'adozione del cosiddetto NZF, volto a ridurre le emissioni
globali di anidride carbonica del settore marittimo internazionale.
Questa sarà la prima volta che un'organizzazione delle
Nazioni Unite impone una tassa globale sulle emissioni di carbonio a
livello mondiale. L'Amministrazione respinge inequivocabilmente
questa proposta presso l'IMO e non tollererà alcuna
iniziativa che aumenti i costi per i nostri cittadini, i fornitori
di energia, le compagnie di navigazione e i loro clienti, o per i
turisti. L'impatto economico di questa misura potrebbe essere
disastroso, con alcune stime che prevedono un aumento dei costi di
spedizione globali fino al 10% o più. Vi chiediamo di unirvi
a noi nel respingere nella riunione di ottobre l'adozione della NZF
e di lavorare assieme per la nostra sicurezza economica ed
energetica collettiva».
Come usuale per l'amministrazione Trump, con la dichiarazione,
oltre a sollecitare appunto gli altri Stati ad opporsi al progetto
di regolamento, si minaccia di adottare ritorsioni contro quelle
nazioni che sosterranno l'adozione del regolamento, misura che viene
denunciata quale «esportazione neocoloniale di normative
climatiche globali guidata dall'Europa». In particolare,
Rubio, Wright e Duffy hanno annunciato che verranno valutate diverse
azioni a partire dalla conduzione «di indagini e dall'esame di
potenziali norme per contrastare le pratiche anticoncorrenziali di
alcuni Paesi battenti bandiera e il potenziale blocco dell'accesso
ai porti statunitensi alle navi registrate in tali Paesi»,
dall'imposizione di «restrizioni sui visti, tra cui un aumento
delle tariffe e delle procedure di elaborazione, requisiti
obbligatori di nuovi colloqui e/o revisioni delle quote per i visti
C-1/D per i membri dell'equipaggio marittimi» e
dall'imposizione di «sanzioni commerciali derivanti da
contratti governativi statunitensi, tra cui quelli per nuove navi
commerciali, terminal e infrastrutture per il gas naturale
liquefatto, e/o altre sanzioni finanziarie alle navi battenti
bandiera di nazioni favorevoli al NZF». Inoltre, si minaccia
di «imporre tasse portuali aggiuntive alle navi possedute,
gestite o battenti bandiera di Paesi che sostengono il quadro»
e, «tra le altre misure in esame, di valutare sanzioni ai
funzionari che sponsorizzano politiche climatiche promosse da
attivisti che graverebbero sui consumatori americani».
«I nostri colleghi membri dell'IMO - è
l'intimidazione finale di Rubio, Wright e Duffy - dovrebbero essere
avvertiti».