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23 novembre 2021
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- Per migliorare la sostenibilità ambientale
dell'e-commerce si potrebbero istituire punti di consegna/ritiro di
prossimità
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- Lo propone il Freight Leaders Council, che evidenzia il forte
impatto che gli acquisti on-line hanno sulla logistica e
sull'ambiente
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La crescita dell'e-commerce in atto ormai da anni, e soprattutto
l'enorme impulso che la pandemia di Covid-19 ha impresso alle
vendite on-line, stanno avendo un notevole impatto sulla logistica
anche in Italia, in particolare in queste settimane pre-natalizie.
Una situazione analizzata dal Freight Leaders Council (FLC),
l'associazione tra aziende attive in ogni fase della supply chain,
che ha posto in evidenza come mai come ora le attività
logistiche siano sotto stress.-
- L'associazione ha rilevato che il Black Friday (26 novembre) e
il successivo Cyber Monday (29 novembre), in preparazione del
Natale, sono sempre stati molto apprezzati da consumatori e
produttori, perché sono occasioni uniche per fare affari e,
contestualmente, svuotare i magazzini dalle scorte invendute.
Quest'anno, però - ha specificato il FLC - la situazione è
molto differente e nel 2021, tra i meccanismi meno visibili al
consumatore finale, i processi logistici avranno un peso rilevante
nella determinazione dei prezzi e degli sconti, nei tempi di
consegna e nell'impatto sull'ambiente.
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- «Eventi promozionali come il Black Friday - ha osservato
il presidente del Freight Leaders Council, Massimo Marciani -
innescano un picco enorme della domanda, a cui si aggiunge il flusso
dei resi, ma solo per un periodo ristretto, mentre l'effetto di
questa attività sulle operazioni logistiche è enorme.
Nei paesi anglosassoni, ad esempio, molte aziende hanno deciso di
non aderire alla frenesia promozionale a causa della massiccia
inefficienza che questo evento spot provoca alla gestione ordinaria
del proprio business, così come all'aumento dei costi per
l'assunzione di lavoratori e per l'affitto di attrezzature di
magazzino aggiuntive».
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- Tutto ciò mentre l'e-commerce intanto sta prepotentemente
acquisendo rilevantissime quote di mercato. Il Freight Leaders
Council ha confermato che anche in Italia le modalità di
acquisto del consumatore stanno rapidamente cambiando, un trend
accelerato anche dall'emergenza pandemica, e si sta velocemente
passando dal canale di acquisto fisico, con circa un milione di
esercizi commerciali serviti da approvvigionamenti periodici,
pianificati e razionali verso indirizzi conosciuti, ad un canale
on-line che interessa circa 28,5 milioni di persone e quindi 28,5
milioni di indirizzi (spesso sconosciuti) con ordini casuali,
generalmente per il giorno dopo e, in alcuni casi, per il giorno
stesso. Sono 9mila - ha evidenziato il FLC - i negozi che hanno
chiuso i battenti lo scorso anno e, allo stesso tempo, le vendite al
dettaglio su internet sono cresciute dell'85% rispetto al 2019 e del
38% rispetto al 2020. Il settore vale oggi 40 miliardi di euro con
una penetrazione del 10% sul totale.
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- «Non possiamo assolutamente pensare - ha chiarito Marciani
- di contrastare questo trend, ma piuttosto dobbiamo aiutare i
consumatori a spingere i brand ad adottare principi di sostenibilità
(non solo ambientale) in modo chiaro e aperto. Se un cliente on-line
su tre sceglie la piattaforma dove operare gli acquisti in base alle
opzioni di consegna/ritiro, allora vuol dire che la vera leva di
marketing dei prossimi anni sarà la logistica».
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- «La corsa allo shopping on-line - ha aggiunto Marciani -
alimenta la logistica del capriccio, mettendo sotto stress l'intero
sistema distributivo, costretto a rispondere a tempi di consegna
ridotti, spesso non necessari, che generano un aumento dei livelli
di inquinamento, del consumo di imballaggi, di congestione e di
incidentalità urbane. I consumatori dovrebbero conoscere
anche le conseguenze del richiedere ritmi veloci, sarebbe opportuno
considerare modelli di consegne più sostenibili per il
sistema economico e per l'ambiente».”
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- «Occorre - ha sottolineato il presidente del Freight
Leaders Council - rendere i consumatori consapevoli dell'impatto che
generano con l'acquisto compulsivo on-line, con la consegna
istantanea e con i resi. Tutto questo non è mai gratis né
ininfluente in termini di inquinamento delle nostre città e
del nostro pianeta. Una soluzione intermedia potrebbe essere quella
di tornare a consolidare gli ordini, se non in partenza, almeno in
consegna, tramite l'utilizzo di punti di consegna/ritiro di
prossimità. Inoltre, è assolutamente necessario
sensibilizzare i consumatori, metterli nella condizione di svolgere
una scelta consapevole utilizzando gli operatori logistici onesti,
etici e attenti all'ambiente, retribuiti il giusto prezzo per il
servizio reso. Solo così il futuro del canale di vendita
on-line potrà essere sostenibile».
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