
Dopo i primi 180 giorni in cui l'importo delle nuove tariffe a
carico dei servizi di trasporto marittimo realizzati da operatori e
armatori cinesi e dei servizi di trasporto marittimo realizzati da
tutti quegli operatori che utilizzano navi costruite in Cina che
fanno scalo nei porti statunitensi era stato fissato pari a zero,
dal prossimo 14 ottobre l'importo di questa tassa sarà di 50
dollari per tonnellata netta delle navi per poi successivamente
aumentare come stabilito lo scorso 17 aprile dall'U.S. Trade
Representative (USTR) nell'ambito del programma definito dalla nuova
amministrazione governativa federale americana guidata dal
presidente Donald Trump per contrastare la concorrenza cinese nel
settore della cantieristica navale
(
del
10
e
18
aprile 2025).
A poco più di mese dall'applicazione delle nuove tariffe,
la prima compagnia di navigazione containerizzata a comunicare quale
sarà il loro effetto sui propri servizi marittimi e sulla
propria offerta commerciale è la francese CMA CGM, che oggi
ha reso noto di non stare prendendo in considerazione al momento
l'implementazione di uno specifico surcharge a carico delle merci
spedite da e per gli Stati Uniti. Inoltre, la compagnia di Marsiglia
ha precisato che prevede di mantenere inalterata la copertura dei
propri servizi verso i porti americani e di ridurre al minimo
l'impatto delle imminenti tariffe definite dall'USTR.