
«I numeri ci dicono con chiarezza che ogni euro investito
nella Guardia Costiera genera un valore di 1,53 euro per l'economia
nazionale». Lo ha sottolineato il comandante generale della
Guardia Costiera, ammiraglio ispettore capo Nicola Carlone,
intervenendo stamani presso l'Auditorium INAIL di Roma alla
presentazione del rapporto dal titolo “Il contributo della
Guardia Costiera all'economia del Paese”, iniziativa promossa
dal Comando Generale della Guardia Costiera nell'ambito degli eventi
legati alla ricorrenza dei 160 anni dall'istituzione, avvenuta nel
1865, del Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia Costiera.
«È una conferma oggettiva - ha sottolineato Carlone
- dell'importanza strategica del nostro operato e del valore
aggiunto che il Corpo produce quotidianamente per il Paese. Al
centro di questo valore - ha evidenziato - ci sono gli 11.000 uomini
e donne del Corpo: un capitale umano altamente specializzato su cui
continuiamo a puntare, attraverso percorsi formativi mirati e
investimenti nella crescita professionale».
A margine dell'evento, il presidente della Confederazione
Italiana Armatori (Confitarma), Mario Zanetti, ha osservato che la
Guardia Costiera è molto più di un presidio di
legalità e salvataggio: è un vero e proprio
abilitatore di valore, in grado di restituire alla collettività
il 53% delle risorse a lei assegnate. «Il contributo del
Comando Generale delle Capitanerie di Porto - ha aggiunto - è
fondamentale per garantire l'operatività, la sicurezza e
l'efficienza dei nostri porti. Il sistema dell'armamento italiano
riconosce in questa istituzione un partner essenziale per lo
sviluppo del trasporto marittimo e dell'intera economia del mare”.