
Nei giorni scorsi nell'ambito dell'International Bargaining
Forum (IBF), il forum in cui il sindacato International Transport
Workers' Federation (ITF) si confronta sul contratto di lavoro dei
marittimi con il Joint Negotiating Group (JNG) che rappresenta la
parte datoriale, è stato raggiunto un accordo in base al
quale i marittimi di tutto il mondo riceveranno un aumento salariale
del 5% in due anni che sarà suddiviso in un aumento del 3,5%
a partire dal primo gennaio 2026 e un ulteriore aumento dell'1,5% a
partire dal primo gennaio 2027. Inoltre, è stato hanno
concordato di aumentare le indennità di morte e di invalidità
in linea con l'aumento salariale del 5%.
«È essenziale - ha commentato il presidente
dell'ITF e presidente della sezione Dockers del sindacato, Paddy
Crumlin - che i marittimi che si trovano ad affrontare aumenti del
costo della vita non subiscano tagli salariali in termini reali.
Pertanto, nonostante una serie di difficili negoziati, siamo lieti
di aver raggiunto questo obiettivo. Non possiamo dimenticare che i
marittimi hanno affrontato momenti assai difficili negli ultimi
anni: dalla pandemia alle continue situazioni di conflitto che hanno
colpito le rotte commerciali marittime, fino alle attuali turbolenze
politiche che hanno colpito il commercio nel suo complesso. In tutto
questo, i marittimi hanno perseverato e resistito, e meritano ogni
centesimo dell'aumento salariale che giustamente sta arrivando».
«Non è stata - ha aggiunto il portavoce dell'ITF e
primo vicepresidente della sezione Seafarers del sindacato, Conrad
Oca - una serie di trattative facili e, come sempre, l'esito ha
richiesto un compromesso da entrambe le parti. Sono tuttavia lieto
di affermare che si tratta di un risultato positivo ed equo per i
marittimi, che necessitano di un aumento salariale che rifletta i
cambiamenti che abbiamo visto nel loro costo della vita.
Parallelamente, è di vitale importanza mantenere la
professione il più attraente possibile per i marittimi e le
potenziali nuove reclute, in un momento in cui ci troviamo ad
affrontare una crisi continua di reclutamento e fidelizzazione del
personale».
Anche il portavoce del gruppo di negoziazione dei datori di
lavoro JNG e presidente dell'IMEC, Belal Ahmed, ha evidenziato il
difficile svolgimento delle trattative salariali, «in quanto -
ha spiegato - il settore si sta preparando a quello che sarà
probabilmente un periodo difficile, date le sfide poste dalla
globalizzazione e dal commercio mondiale. Uno dei principi
fondamentali dell'IBF è garantire la protezione e la
promozione di un settore marittimo sostenibile; l'accordo raggiunto
ci pone in una posizione favorevole, garantendo al contempo un equo
aumento salariale ai marittimi che svolgono un ruolo così
cruciale e mantenendo il loro pacchetto retributivo attraente».