
Nei giorni scorsi una delegazione del World Shipping Council
(WSC), l'associazione internazionale di cui fanno parte le
principali compagnie di navigazione containerizzate mondiali, ha
incontrato a Shanghai i rappresentanti della China Shipowners'
Association (CSA) nel corso di una riunione incentrata
principalmente sugli effetti sul trasporto marittimo determinati
dalle nuove tasse a carico delle navi cinesi che fanno scalo nei
porti USA che sono state introdotte dall'Office of the United States
Trade Representative (USTR) nel quadro delle misure per contrastare
la concorrenza cinese nel settore della cantieristica navale ai
sensi della Sezione 301 del Trade Act del 1974 che consente al
presidente statunitense di adottare misure contro azioni e politiche
di governi esteri che si ritiene danneggino il commercio americano
(
del
18
aprile 2025).
Il vicepresidente esecutivo della CSA, Liu Shanghai, ha
confermato la decisa opposizione della China Shipowners' Association
alle nuove tasse sulle navi cinesi, che vengono applicate negli USA
a partire dallo scorso 14 ottobre
(
del 22
aprile 2025), ed ha evidenziato che queste misure violano il
principio di non discriminazione della World Trade Organization e
compromettono la concorrenza leale nel settore del trasporto
marittimo internazionale. Shanghai ha sottolineato che queste misure
non solo danneggeranno i legittimi diritti e interessi delle
compagnie di navigazione cinesi, ma comprometteranno anche la
stabilità della supply chain globale e determineranno un
aumento dei costi degli scambi commerciali.
Liu Shanghai ha
spiegato che lo scorso settembre il governo cinese ha modificato le
norme sul trasporto marittimo per migliorare ulteriormente la base
giuridica delle contromisure da adottarsi rispetto alle tasse
introdotte dall'USTR e ha deciso di imporre “tasse portuali
speciali” alle navi statunitensi
(
del 30
settembre e 10
ottobre 2025). Il vicepresidente della CSA ha specificato che le
misure adottate dalla Cina dimostrano non solo una chiara
reciprocità giuridica, ma anche moderazione, ed hanno
l'obiettivo di salvaguardare i legittimi diritti e interessi
dell'industria navale cinese e di promuovere un ritorno dell'ordine
marittimo internazionale a un percorso razionale e basato sul
dialogo.
Il presidente e amministratore delegato del World Shipping
Council, Joe Kramek, ha manifestato la profonda preoccupazione
dell'associazione per il potenziale impatto delle misure ai sensi
della Sezione 301 sulla supply chain globale e ha affermato che il
WSC continuerà a sostenere un ambiente commerciale e
marittimo internazionale libero e stabile.
Intanto l'agenzia di stampa “Reuters”, citando
l'emittente statale cinese CCTV, ha reso noto che le navi di
bandiera statunitense, o di proprietà o gestione
statunitense, che sono state costruite in Cina e che fanno scalo nei
porti cinesi sarebbero state esentate dal pagamento delle tasse
contro le navi USA introdotte da Pechino.