
Verband für Schiffbau und Meerestechnik (VSM),
	l'associazione che rappresenta le aziende tedesche del settore della
	costruzione navale e delle tecnologie marine, ha manifestato
	soddisfazione per l'impegno espresso, sinora a parole, dal governo
	federale tedesco e da quello del Land della Bassa Sassonia, di
	intervenire direttamente per sostenere con denaro pubblico il piano
	di ristrutturazione del gruppo navalmeccanica Meyer Werft
	
(
	del 
22
	e 
22
	agosto 2024). «Considerando il notevole livello di competenza
	dell'azienda, le assai positive prospettive del mercato e il
	portafoglio ordini pieno - ha evidenziato oggi l'associazione in una
	nota - il settore pubblico si assume rischi accettabili da ogni
	punto di vista. Molto probabilmente l'impegno si rivelerà
	vantaggioso per la Repubblica Federale di Germania, per il Land
	della Bassa Sassonia e per i contribuenti».
	
	Tuttavia VSM ha auspicato che l'intervento pubblico abbia
	veramente carattere temporaneo: «condividiamo l'opinione
	espressa da molti - ha spiegato l'associazione - secondo cui la
	proprietà pubblica maggioritaria non dovrebbe essere una
	soluzione permanente. Siamo ottimisti sulla possibilità di
	trovare in futuro una struttura proprietaria del settore privato e
	consideriamo assolutamente realistica la condizione di una
	partecipazione temporanea dello Stato».
	
	VSM ha rimarcato la centralità di Meyer Werft nel settore
	della navalmeccanica tedesca: «Meyer Werft - ha ricordato
	l'associazione - è di gran lunga l'attore più
	importante nella costruzione navale civile in Germania e una
	componente centrale dell'intera industria marittima. Il fatto che le
	navi da crociera siano attualmente il segmento di mercato più
	importante per il cantiere non dovrebbe porre in secondo piano il
	fatto che le strutture e le capacità tecniche dell'azienda
	sono di fondamentale importanza per molte altre attività,
	come la costruzione di piattaforme di conversione o il know-how nel
	settore della ricerca e dello sviluppo in campo marittimo».
	
	Secondo VSM, inoltre, le cause che hanno accentuato le
	difficoltà dell'azienda sono ormai alle spalle: «le
	interruzioni della supply chain che hanno gravemente influenzato le
	operazioni di alcuni dei progetti passati - ha spiegato
	l'associazione - sono state risolte e l'attuale tempistica di
	costruzione delle navi è tornata quella prevista. Il
	sottoutilizzo derivante dal fermo quadriennale della domanda di navi
	da crociera terminerà nel 2026. Inoltre l'ultima delle navi
	acquistate a prezzo fisso prima della pandemia sarà
	consegnata l'anno prossimo. Gli ordini successivi già
	aggiudicati includono condizioni contrattuali notevolmente
	migliori».
	
	L'associazione ha difeso anche l'operato della famiglia Meyer a
	cui fa capo la proprietà dell'azienda navalmeccanica: «negli
	ultimi 50 anni - ha osservato VSM - il gruppo Meyer è
	cresciuto notevolmente, in controtendenza rispetto al lungo trend
	della costruzione navale tedesca. Questa crescita si basava, tra
	l'altro, sul fatto che gli utili aziendali confluivano interamente
	nell'ampliamento e nello sviluppo tecnologico del cantiere. Non
	esiste nessun altro cantiere navale in Europa che possa dimostrare
	investimenti comparabili. Riteniamo che molte delle critiche rivolte
	nelle ultime settimane dai media nei confronti della direzione del
	cantiere siano sbagliate e non comprensibili. Come in ogni azienda,
	esiste un potenziale di miglioramento che può e deve essere
	sfruttato. Fondamentalmente, però, i successi passati
	dimostrano che Meyer Werft ha preso molte delle decisioni corrette».
	«Dal punto di vista della VSM e nell'interesse dell'intera
	industria cantieristica tedesca - ha concluso l'associazione - è
	auspicabile che venga mantenuta l'influenza della famiglia di
	imprenditori sulle fortune dell'azienda».