
Non sono stati ancora rivelati i dettagli del piano del governo
	tedesco per sostenere l'attività del gruppo navalmeccanico
	Meyer Werft, ma dalle dichiarazioni rese durante la visita alla
	società cantieristica del cancelliere federale Olaf Scholz e
	del primo ministro della Bassa Sassonia Stephan Weil, appena
	conclusasi a Papenburg, si evince che il piano per il sostegno
	finanziario all'azienda è stato ormai definito e concordato
	dalle parti anche se non è ancora noto se prevede, come
	anticipato nelle scorse ore dalla “Reuters”, l'ingresso
	diretto delle istituzioni governative federale e statale nel
	capitale sociale che attualmente è in mano alla famiglia
	Meyer.
	
	Scholz e Weil hanno confermato l'intenzione di sostenere
	l'azienda cantieristica nell'ambito di un piano di ristrutturazione,
	annuncio che - hanno commentato l'amministratore delegato del gruppo
	Meyer, Bernd Eikens, e l'esperto in ristrutturazione aziendale del
	gruppo, Ralf Schmitz - rappresenta «un contributo politico
	essenziale per dare al cantiere navale, alle sue migliaia di
	dipendenti, alle loro famiglie e ai partner commerciali una
	prospettiva futura sicura». «Ora - hanno aggiunto -
	abbiamo l'opportunità di lasciarci alle spalle la crisi,
	rendere il cantiere nuovamente competitivo e indirizzarlo verso una
	redditizia crescita».
	
	Da parte sua Bernard Meyer, presidente del gruppo Meyer,
	ringraziando il cancelliere Scholz e il primo ministro Weil, ha
	affermato che «la soluzione che è stata ora trovata non
	è facile per la famiglia, ma - ha precisato - abbiamo sempre
	sostenuto che gli interessi dell'azienda hanno la precedenza su
	quelli della famiglia. Vediamo - ha sottolineato - una grande
	opportunità per rimettere l'azienda sulla buona strada per il
	futuro e lo dimostra anche il positivo sviluppo del portafoglio
	ordini cresciuto negli ultimi mesi sino a 11 miliardi di euro. La
	disponibilità della Confederazione, dello Stato e delle
	banche commerciali a noi collegate a sostenerci nella forma ora
	concordata - ha proseguito Meyer - dimostra inoltre che da decenni
	abbiamo raggiunto con la nostra azienda una posizione speciale nel
	settore della costruzione navale. Conosciamo la nostra attività
	e vediamo l'opportunità di un ulteriore sviluppo di successo
	e a lungo termine nei nostri siti. Con l'accordo sul diritto di
	prelazione per la famiglia - ha precisato Bernard Meyer confermando
	l'inclusione di questa clausola nell'accordo con le istituzioni -
	abbiamo la possibilità di diventare nuovamente un'azienda a
	conduzione familiare. Essendo la seconda più grande azienda
	dopo il settore pubblico, anche attraverso la partecipazione al
	consiglio di sorveglianza sosterremo in modo costruttivo l'ulteriore
	sviluppo del cantiere navale».
	
	L'annuncio dell'accordo è stato accolto con estremo
	favore dal sindacato IG Metall Küste: «si tratta - ha
	evidenziato il direttore distrettuale dell'organizzazione sindacale,
	Daniel Friedrich - di un'enorme opportunità per un nuovo
	inizio che deve essere sfruttata». «Il previsto
	coinvolgimento del governo federale e del Land - ha specificato -
	salverà non solo le sedi di Papenburg e di Rostock, ma anche
	parti importanti della cantieristica navale in tutta la Germania».
	«Questa politica industriale esemplare e trasversale alle
	strategie dei partiti - ha aggiunto - assicurerà capacità
	di cantieristica navale e migliaia di posti di lavoro nella Bassa
	Sassonia e nel Meclemburgo-Pomerania Occidentale».
	
	Il piano di ristrutturazione, tuttavia, non sarà indolore
	per i dipendenti del gruppo navalmeccanico essendo previsti esuberi.
	Il presidente del consiglio di fabbrica di Meyer Werft, Andreas
	Hensen, ha annunciato che a breve verrà presentato un piano
	basato su un programma di esodi volontari.