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26 ottobre 2020
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- Presentato il Secondo Studio dell'Osservatorio Cargo Aereo
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- Il cargo aereo rappresenta il 25% del valore dell'export
italiano extra UE
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Il cargo aereo rappresenta il 25% del valore dell'export
italiano extra UE confermandosi un settore fondamentale per
l'economia del Paese. Lo sottolinea il Secondo Studio
dell'Osservatorio Cargo Aereo di ANAMA e del Cluster Cargo Aereo,
presentato oggi a Milano nell'ambito di un convegno digitale,
ricordando che l'Italia è tra i primi dieci esportatori al
mondo. Il documento, realizzato in collaborazione con TRT con
l'obiettivo di approfondire le dinamiche e i punti di forza che
caratterizzano i principali aeroporti italiani - Milano Malpensa,
Bergamo Orio al Serio, Roma Fiumicino, Venezia e Bologna - nel
confronto con gli aeroporti europei di Francoforte, Monaco,
Parigi-Charles De Gaulle, Amsterdam-Schiphol, Lussemburgo, evidenzia
che, tuttavia, il sistema aeroportuale italiano movimenta il 7% del
cargo aereo europeo contro ad esempio il 30% della Germania, seguita
da Francia e Olanda. Negli ultimi anni l'Italia ha comunque
migliorato le proprie performance e nel 2019 ha superato il Belgio,
raggiungendo il quinto posto a livello europeo.-
- Lo studio, sulla base di un'analisi qualitativa mirata su
imprese manifatturiere e di spedizioni, elenca inoltre i gap da
colmare per potenziare le risorse del cargo aereo italiano in
termini di affidabilità del servizio e transit time - fattori
di scelta rilevanti per le merci ad alto valore aggiunto o con
caratteristiche di deperibilità. Innanzitutto il
miglioramento dei collegamenti per capillarità e frequenza
da/per gli hub aeroportuali e, da questo punto di vista, Malpensa,
il principale aeroporto cargo italiano, sconta, però,
l'assenza di una forte compagnia di bandiera di cui sia hub di
riferimento. Ne consegue un livello inferiore di connettività
dell'aeroporto. La numerosità delle destinazioni degli
aeroporti di Parigi e Francoforte - osserva lo studio - deriva
proprio dal loro ruolo di hub internazionale per le rispettive
compagnie di bandiera Air France e Lufthansa.
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- In secondo luogo lo sviluppo di infrastrutture più
adeguate alle esigenze delle aziende, quali poli logistici
aeroportuali di consolidamento dei flussi e sviluppo di
infrastrutture aeroportuali dedicate. Il gap infrastrutturale con i
principali aeroporti europei si è però nel tempo
ridotto, grazie agli ingenti investimenti per lo sviluppo di Cargo
City.
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- Lo studio, nell'appendice dedicata all'impatto del Covid-19,
evidenzia le peculiarità di un settore che, in un momento di
gravissima crisi come quello attuale, ha dimostrato grandi capacità
di resilienza. Gli spedizionieri aerei, in collaborazione con gli
altri attori della filiera, rivestono, infatti, un ruolo strategico
nell'internazionalizzazione della supply chain dei prodotti
italiani, rispondendo in modo adeguato ai cambiamenti in atto nelle
reti di distribuzione derivanti dall'innovazione tecnologica e dallo
sviluppo dell'e-commerce.
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- «L'emergenza - ha rilevato a nome del Cluster Cargo Aereo
il presidente di Anama, Alessandro Albertini, in apertura dei lavori
- ha attirato l'attenzione della politica e dei media sul nostro
settore. Stiamo lavorando con determinazione affinché il
mondo dei trasporti in generale e quello del cargo aereo in
particolare, assurgano agli onori della cronaca poiché
trasporti efficaci ed efficienti sono alla base di una economia
solida e in salute. Ribadiamo l'importanza di riprendere al più
presto i lavori del Tavolo sul Cargo Aereo per aggiornare il
Position Paper del 2017 sottoscritto dal Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti e da tutte le Associazioni componenti
il Cluster».
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- Intervenendo al convegno, il presidente di Confetra, Guido
Nicolini, ha sostenuto che «la logistica, il trasporto e,
naturalmente, il cargo aereo, hanno bisogno di un forte impulso.
Oggi più che mai, di fronte al nuovo crescendo della pandemia
- ha spiegato - c'è bisogno di concretizzare velocemente gli
interventi già decisi per il settore. Confetra da mesi si
batte su tutti i tavoli in questo senso. Abbiamo fatto passi in
avanti, ma ancora c'è da lavorare. Nello specifico è
corretto, come fa Anama, chiedere al MIT di riprendere i lavori del
Tavolo del cargo aereo e attualizzare il position paper del 2017».
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- «L'Italia - ha denunciato la presidente di Fedespedi,
Silvia Moretto - sconta una criticità del sistema logistico a
livello nazionale: l'Italia si trova al 19° posto contro il
primo posto della Germania sulla base dell'indice di fluidità
logistica (LPI). Quest'anno tutti dovrebbero essersi resi conto di
quanto è fondamentale investire nella logistica perché
non è sufficiente produrre prodotti di eccellenza, bisogna
poter contare su un sistema di distribuzione efficace e dinamico. Da
qui, dunque, dobbiamo muoverci per potenziare il cargo aereo che
oggi muove il 7% delle merci sulla via area a livello europeo,
pensiamo ad esempio che la Germania movimenta sempre a livello
europeo il 30% del cargo aereo».
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