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L'OPEC ha deciso di aumentare del 7% la produzione di petrolio
All'accordo non hanno aderito l'Iran, che incrementerà la produzione in misura minore, e l'Irak, vincolato alla quota fissata dal Consiglio di sicurezza dell'ONU
29 marzo 2000
Dopo due giorni di trattative svoltesi a Vienna, l'Organization of the Petroleum Exporting Countries (OPEC) ha deciso di incrementare del 7% la produzione di petrolio (circa 1,45 milioni di barili il giorno), riportandola al livello di un anno fa. Negli ultimi dodici mesi il prezzo del greggio è salito da 10 dollari a 30 dollari il barile.
Non tutte le undici nazioni che fanno parte dell'organizzazione hanno però votato a favore dell'aumento: non hanno infatti aderito alla decisione l'Iran, che non ha ratificato l'accordo, e l'Irak, che si pone ai margini della quota fissata dall'OPEC visto che - a seguito dell'embargo imposto dalle Nazioni Unite dopo la guerra del Golfo - può esportare greggio in una quota determinata dal Consiglio di sicurezza dell'ONU.
I nove paesi che hanno sottoscritto l'intesa hanno stabilito di aumentare immediatamente la produzione. L'Iran - nonostante abbia preso una decisione che è stata accolta da molti osservatori come un'incrinatura all'interno dell'organizzazione - ha comunque in programma un incremento della propria produzione, ma in misura minore di quanto previsto dall'accordo (circa 1,2 milioni di barili il giorno).
Commentando l'esito dei negoziati, il ministro saudita membro nell'OPEC Ali al-Naimi ha detto che la decisione «avrà un impatto positivo e ridurrà i prezzi».
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