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28 aprile 2022
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- La ripresa della logistica italiana minacciata dagli effetti
della guerra in Ucraina
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- Nicolini (Confetra): dal punto di vista economico lo scenario
è di grande incertezza
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La Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della
Logistica (Confetra) ha pubblicato l'Almanacco della Logistica 2022
elaborato dal proprio Centro Studi che evidenzia come il settore
della logistica, seppur duramente colpito dall'impatto della
pandemia, abbia saputo reagire con forza recuperando i volumi
movimentati in quasi tutti i comparti. Evoluzione positiva che,
tuttavia, ora è oscurata dagli effetti sulla logistica della
guerra in Ucraina. «Pensavamo - ha spiegato il presidente di
Confetra, Guido Nicolini - di intravedere la luce in fondo al tunnel
dopo due difficili anni, ma dobbiamo, purtroppo, affrontare questa
ulteriore terribile crisi legata al conflitto russo-ucraino.
Anzitutto auspichiamo si trovi il prima possibile una soluzione
pacifica che ponga fine al drammatico esodo dei profughi e alla
perdita di vite umane. Ma anche dal punto di vista economico lo
scenario è di grande incertezza. Sappiamo, purtroppo, che ci
sono effetti psicologici che impattano sulle vicende economiche
quanto e forse ancor di più di fattori oggettivi. In una fase
come questa, quindi - ha osservato Nicolini - è difficile
sostenere una ripresa degli investimenti e una capacità del
tessuto industriale privato di agganciare le sfide della transizione
digitale e ambientale. Tutte le materie prime hanno subito
fortissimi rialzi, da quelle legate all'energia a quelle dell'ambito
alimentare. Tutto ciò non può che avere un impatto
pesante. Tutti gli analisti convergono nel dire che questi rincari
divoreranno, purtroppo, una parte importante della ripresa».-
- L'Almanacco della Logistica 2022 rileva come nel 2021 il forte
rimbalzo della produzione industriale italiana (+11,8%) abbia
portato ad una consistente ripresa degli scambi con l'estero sia in
import che in export e, conseguentemente, una buona ripresa della
logistica in tutte le modalità di movimentazione delle merci,
con le dovute differenze. Il prodotto interno lordo ha fatto
registrare una crescita del +6,6% non sufficiente a recuperare la
forte contrazione dell'anno pandemico (-3,0% rispetto al 2019) e le
componenti che hanno trainato questa ripresa continuano ad essere,
ma del resto - specifica il rapporto - lo sono da oltre dieci anni,
le esportazioni e in misura minore le importazioni.
- Lo scorso anno il traffico stradale e autostradale dei veicoli
pesanti ha recuperato il dato pre-pandemico e, anche in questo caso,
il traffico ai valichi alpini ha fatto da traino (+6,8% rispetto al
2019). Anche le merci movimentate per via aerea hanno fatto
registrare una forte espansione che ha consentito il recupero
integrale dei volumi del 2019 e si è assistito, inoltre, ad
una forte polarizzazione del traffico nello scalo di Milano Malpensa
che è arrivato a gestire quasi il 73% dell'intero traffico
aerocargo nazionale. Il traffico ferroviario, dopo aver mostrato la
sua resilienza durante la pandemia, non ha interrotto il suo trend
di crescita sia in termini di treni-km (+13,5%) sia di tonnellate di
merce trasportata (+16,6%), un andamento indice di treni sempre più
pesanti. Molto più variegato è risultato l'andamento
del settore marittimo dove ad un sostanziale recupero del traffico
contenitori gateway dei volumi pre-pandemici si è affiancata
una consistente crescita di quello di transhipment (legato alle
performance del porto di Gioia Tauro) ed una consistente contrazione
delle rinfuse liquide (-10,4%). Bene il traffico ro-ro che ha
recuperato e superato abbondantemente i volumi del 2019, così
come le rinfuse solide che grazie al forte rimbalzo si sono portate
a -4,8% dai volumi pre-pandemici.
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