
Nel 2023 il commercio mondiale per via marittima è
	cresciuto del +2,4% sull'anno precedente essendo ammontato a 12,29
	miliardi di tonnellate, mentre nel 2024 è attesa una crescita
	modesta del trasporto marittimo pari al +2% trainata dalla domanda
	di materie prime alla rinfusa come il minerale di ferro, il carbone
	e i cereali assieme alle merci containerizzate. La previsione è
	contenuta nel “Rapporto sui trasporti marittimi 2024”
	presentato oggi dalla Conferenza delle Nazioni Unite sul Commercio e
	lo Sviluppo (UNCTAD).
	
	
	Relativamente al solo traffico marittimo containerizzato, il
	rapporto rileva che se nel 2023 questo flusso di trasporti è
	cresciuto solo del +0,3%, nel 2024 la ripresa dovrebbe essere più
	consistente con un rialzo atteso del +3,5%, anche se la crescita a
	lungo termine - osserva il documento - dipenderà da come il
	settore dello shipping si adatterà alle attuali crisi, come
	la guerra in Ucraina e l'aumento delle tensioni geopolitiche in
	Medio Oriente. Inoltre il rapporto dell'UNCTAD rileva che se nel
	2023 la capacità di stiva delle navi portacontenitori è
	salita del +8,2%, le interruzioni in atto su primarie rotte
	marittime, con il conseguente allungamento delle rotte percorse
	dalle navi, hanno temporaneamente accresciuto la domanda di
	tonnellaggio contribuendo ad alleviare il problema dell'eccesso di
	offerta. Tuttavia se le interruzioni alle rotte cessassero, lo
	squilibrio fra domanda ed offerta potrebbe condurre ad un eccesso di
	capacità della flotta di portacontainer.