L'International Transport Workers' Federation (ITF) ritiene che il Parlamento europeo abbia compiuto «un grande passo avanti» - ha spiegato il sindacato - «emendando e di fatto attenuando l'effetto della controversa direttiva sui porti dell'UE», che è stata approvata dall'aula di Strasburgo martedì scorso (
inforMARE dell'
11 marzo 2003).
ITF ha sottolineato come gli emendamenti introdotti dal Parlamento abbiano «limitato il suo impatto negativo». «Un emendamento chiave - ha precisato ieri l'organizzazione sindacale - rende molto più difficoltosa l'introduzione dei "porti di convenienza", perché obbliga gli utenti dei porti ad ottenere preventivamente l'autorizzazione per tutte le loro attività dalle autorità competenti».
Secondo il segretario della sezione del lavoro portuale di ITF, Kees Marges, è però ancora presto per cantare vittoria: «abbiamo vinto una grande battaglia - ha detto - ma la guerra non è ancora finita». Il voto del Parlamento europeo - ha spiegato - potrebbe infatti non essere accettato dal Consiglio dei ministri.
Il sindacato teme inoltre che la direttiva, così com'è configurata ora, permetta l'utilizzo dei marittimi per la movimentazione dei carichi. «I lavoratori portuali e i sindacati dei marittimi - ha concluso Marges - non lo accetteranno mai, qualunque sia la direttiva alla fine introdotta».