- Venerdì scorso si è conclusa l'odissea per cinque dei sei marinai della nave di bandiera cambogiana Silver 1, che dallo scorso 3 agosto è ormeggiata nel porto di Civitavecchia. Lo ha reso noto la Stella Maris, l'associazione internazionale di volontariato che opera all'interno dei porti, spiegando che il loro rimpatrio nelle città di Sofia e Odessa, dove ad aspettarli ci sono mogli e figli, è stato possibile grazie ai fondi dell'8x1000.
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- Torneranno a casa tre marittimi bulgari e due ucraini, mentre a bordo rimarrà il primo ufficiale di macchina di nazionalità ucraina. La nave è stata posta sotto sequestro, emesso dal tribunale di Ravenna, perché l'armatore, non soltanto non paga l'equipaggio da alcuni mesi, ma - ha precisato Stella Maris - sembra sia intenzionato a non pagare neanche le spese di attracco. Il proprietario del carico, pur di venire incontro alle necessità dell'equipaggio aveva anticipato una somma di denaro (proponendosi di recuperarla successivamente dall'armatore) consentendo il rientro di alcuni marinai, mentre sei marittimi sono rimasti a bordo.
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- Per consentire a queste ultime sei persone di tornare a casa l'Apostolato del Mare, diretto da Don Giacomo Martino, si è attivato attraverso i volontari della “Stella Maris” di Civitavecchia, guidata da Don Artur Jeziorek, con l'aiuto del Comitato Welfare della Gente di Mare, presieduto a livello nazionale dall'ammiraglio ispettore capo Raimondo Pollastrini.
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- Stella Maris ha sottolineato che è stata una vera e propria corsa contro il tempo. Don Artur è riuscito a procurare dalla Capitaneria di Porto un gruppo elettrogeno alimentato a gasolio, per fornire energia elettrica per l'illuminazione a bordo e il carburante (circa 200 litri) dall'Enel. La Caritas ha fornito generi alimentari di prima necessità come latte, farina, zucchero, riso, marmellata e biscotti. Il laboratorio analisi dell'ospedale “San Paolo” ha donato 105 euro per l'acquisto di carne, verdure ed altri generi alimentari. I volontari hanno fornito medicinali (uno dei marittimi è diabetico), integratori salini e prodotti per difendersi dalle zanzare da cui erano letteralmente presi d'assalto, un fornello ed una bombola di gas propano per consentire ai malcapitati di avere, almeno, l'opportunità di cucinare ciò che si è riusciti a comperare con le offerte.
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- Venerdì, infine, dopo mesi di cavilli burocratici tra i vari enti interessati - ha spiegato l'associazione - è arrivato il nulla osta per il rimpatrio.
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- Stella Maris ha evidenziato come si sia trattato, ancora una volta, di un'emergenza umanitaria, con marinai senza denaro, cibo, acqua e carburante per l'energia elettrica e confinati nella zona rossa del porto, zona che - ha ricordato l'associazione - per ragioni di sicurezza, successive all'attentato delle torri gemelle, è raggiungibile solo a chi usufruisce di particolari permessi.
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