
In Europa il settore del trasporto ferroviario delle merci
attraversa gravi difficoltà. Lo ha sottolineato il direttore
generale di Associazione Fermerci, Giuseppe Rizzi, in un incontro
avvenuto ieri a Bruxelles con gli eurodeputati Carlo Fidanza e
Flavio Tosi, quest'ultimo relatore per la direttiva sul trasporto
combinato. «Il trasporto ferroviario merci europeo - ha
spiegato Rizzi - è in una tempesta continua: vincoli di
capacità, arretrati nella manutenzione, cantieri diffusi,
scarsa coordinazione transfrontaliera e i nuovi requisiti di accesso
alla rete ferroviaria svizzera, minano la competitività del
settore, con il rischio concreto di un arretramento verso la
modalità di trasporto esclusivamente stradale. In particolare

- ha specificato il direttore generale di Associazione Fermerci -
nei corridoi alpini e sull'asse Italia-Francia e Italia-Svizzera, le
interruzioni hanno già mostrato effetti drammatici, come
dimostrano le chiusure dei valichi di Modane e del Gottardo a
seguito della frana e dell'incidente avvenuti nel 2023. A ciò
si aggiunge la complessa situazione tedesca, che vede in prospettiva
a partire dal 2027 fino al 2030 chiusure complete per 40 linee
ferroviarie fino a cinque mesi ciascuna e i recenti interventi
normativi emanati dall'Ufficio Federale dei Trasporti della
Confederazione Elvetica che causeranno il blocco della circolazione
di buona parte della flotta vagoni attualmente circolante»
Inoltre, Rizzi ha evidenziato che, mentre in Italia le criticità
legate alla transizione infrastrutturale causate dall'attuazione dei
lavori PNRR termineranno molto probabilmente a fine 2026, in
Germania, principale partner logistico-ferroviario per l'Italia, dal
2026 al 2030 le interruzioni ferroviarie incrementeranno in modo
considerevole a causa di lavori di ammodernamento della rete. Rizzi
ha rilevato che si tratta di uno scenario futuro molto critico e
impossibile da sostenere per tutte le imprese del comparto logistico
ferroviario, nazionale ed internazionale.
Osservando che il gestore dell'infrastruttura italiana sta
affrontando con tutti i mezzi disponibili - ampia apertura al
confronto e coordinamento con imprese e altri gestori di rete -
questa fase critica per il settore, Rizzi ha spiegato che lo stesso
non vale per gli altri Paesi: «senza un approccio integrato,
fatto di coordinamento internazionale, finanziamenti adeguati e
regole comuni, il settore ferroviario merci rischia di perdere
ulteriore capacità e competitività».
In occasione dell'incontro Fermerci ha ribadito anche la
necessità di una revisione equilibrata della direttiva
europea sul trasporto combinato che tenga conto delle differenze di
competitività tra gli Stati membri e di un'adeguata
regolazione della direttiva Pesi e Dimensioni, affinché non
si allarghi il divario con la ferrovia a favore del trasporto su
gomma.