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Ridotto impatto ambientale del trasporto di carbone via mare
Ne ha parlato Ugo Salerno, amministratore delegato della Coeclerici Armatori, nel corso dell'odierno convegno organizzato dall'Assocarboni ad Arenzano
10 marzo 2000
Nel corso del convegno dell'Assocarboni su "Un anno di liberalizzazione del sistema elettrico: quali prospettive per i combustibili ?" che si è svolto oggi ad Arenzano, Ugo Salerno amministratore delegato della Coeclerici Armatori e vice presidente di Coeclerici Logistic spa, ha sottolineato il , un carico né infiammabile né esplosivo né inquinante. Il carbone non rientra nella lista delle merci pericolose e nocive trasportate per nave stilata dall'International Maritime Organization (IMO).
Inoltre le moderne tecnologie permettono di ridurre al minimo le emissioni inquinanti derivanti dalla movimentazione dei carichi di carbone nei terminal portuali. La riduzione delle emissioni, minimizzando la creazione di polveri durante la movimentazione del carbone, evita inoltre la perdita di carico mediante l'impiego di benne chiuse. La caduta di parte del carico in mare viene impedita dall'impiego di tramogge dotate di superfici estensibili per coprire la distanza tra esse e la nave che deve essere scaricata.
Vi sono inoltre altri mezzi che impediscono del tutto la creazione di polvere. Tutte queste tecnologie sono impiegate dalle società del Gruppo Coeclerici (CC).
Il gruppo CC movimenta ogni anno tra Italia ed estero circa 10 milioni di tonnellate di carico secco ed opera anche in aree molto sensibili all'impatto ambientale, quale la laguna di Maracaibo (Venezuela)
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