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T-Link accusa l'Autorità Portuale di Genova di impedirle di svolgere il proprio servizio di autostrada del mare
Un decreto dell'ente limita ad un massimo di 120 il numero di passeggeri, inclusi gli autisti dei camion, dei servizi di autostrade del mare movimentati in aree adibite al traffico delle merci
19 ottobre 2009
La nuova compagnia di navigazione T-Link, che ha scorsa primavera ha attivato una linea di autostrada del mare tra Genova (Voltri) e Palermo (Termini Imerese) (inforMARE del 6 aprile 2009), accusa l'Autorità Portuale di Genova di impedirle di svolgere il proprio servizio.
L'ente portuale - secondo T-Link - avrebbe impedito di fatto alla compagnia di effettuare il collegamento con l'emissione di un decreto - che pubblichiamo di seguito - con il quale lo scorso 29 settembre ha recepito una recente deliberazione del Comitato Portuale sull'ammissibilità delle aree portuali destinati ai traffici misti merci-passeggeri delle autostrade del mare.
Tale decreto - denuncia oggi T-Link - è «in netta contraddizione e contrasto rispetto a quanto deliberato il 18 giugno scorso dal Comitato Portuale, e cioè dall'organo deliberativo collegiale dell'Autorità Portuale». Secondo la società, infatti, «imponendo limitazioni del tutto ingiustificate, irrazionali ed immotivate, il decreto impedisce in sostanza alle compagnie di navigazione che operano al di fuori di Stazioni Marittime, di gestire alcun tipo di traffico passeggeri anche non prevalente rispetto alle merci. Così facendo, il decreto impedisce a T-Link ed a qualsiasi nuovo operatore che intendesse aprire una nuova linea, di svolgere un servizio di autostrade del mare nel porto di Genova».
Pur non menzionandola nell'accusa, T-Link punta l'indice contro la decisione di limitare ad un massimo di 120 il numero di passeggeri, inclusi gli autisti al seguito dei camion, per ogni operazione di sbarco e imbarco dalla nave operata nell'ambito delle autostrade del mare in aree adibite al traffico delle merci. «È noto, infatti - sottolinea T-Link - che, come anche riconosciuto dall'Unione Europea, vista l'evoluzione delle navi-traghetto e del mercato di riferimento, il traffico passeggeri (seppure non prevalente rispetto alle merci) è divenuto una componente essenziale dei servizi di autostrade del mare attesa la necessità per detti servizi di integrare al traffico merci un mix non prevalente di passeggeri con auto al seguito, onde aumentare i coefficienti di riempimento delle navi e mantenere quindi prezzi di trasporto competitivi soprattutto per il traffico pesante. Ciò che è essenziale per incentivare i trasportatori ad avvalersi di detti servizi e di levare quindi il traffico pesante dalle strade con evidenti benefici per la circolazione e per l'ambiente».
La compagnia evidenzia quindi come, con tale decreto, il presidente dell'Autorità Portuale, Luigi Merlo, abbia «impedito a T-Link, una delle rare compagnie di navigazione che sta incrementando il traffico, di continuare a gestire il proprio traffico di autostrade del mare». «Questo quindi - rileva la compagnia - è il trattamento che l'Autorità Portuale riserva agli operatori che hanno scelto Genova come propria base operativa e che portano a Genova nuove linee e nuovi traffici creando nuova occupazione in un momento particolarmente difficile per la città e per il porto che ha visto perdere importanti quote di traffico».
La denuncia chiama in causa anche il ruolo della compagnia concorrente Grandi Navi Veloci (GNV) nella gestione del traffico passeggeri a Genova. «La situazione è ancor più grave - spiega T-Link - se si considera che Stazioni Marittime è di fatto controllata da GNV e cioè il concorrente diretto di T-Link sulla linea Genova-Palermo che evidentemente si avvantaggia enormemente dalle restrizioni imposte col decreto dell'Autorità portuale. In questo modo, GNV ritorna ad essere il monopolista del trasporto passeggeri da e per la Sicilia. Ciò determina gravissime distorsioni della concorrenza, tanto più in una situazione in cui in data 6 agosto 2009 l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato l'istruttoria nei confronti di GNV, su segnalazione di T-Link di Navigazione Spa per presunto abuso di posizione dominante ipotizzando comportamenti predatori di vario genere, tra cui l'applicazione di prezzi tali da far uscire T-Link dal mercato» (inforMARE dell'11 agosto 2009).
«Pare quindi ragionevole ipotizzare che, a valle del decreto del presidente dell'Autorità Portuale, non avendo più concorrenti sul mercato del trasporto dei passeggeri - osserva T-Link - GNV cercherà di recuperare sui passeggeri le perdite che ha registrato in questi mesi applicando al trasporto merci prezzi non remunerativi».
Ribadendo che «il decreto del presidente Merlo minaccia di cancellare» il proprio servizio, T-Link sottolinea lo sforzo compiuto e tuttora in atto per sviluppare la nuova linea sul porto di Genova. «Sulla base della decisione assunta nel 18 luglio scorso dal Comitato Portuale, che confermava la possibilità (peraltro già sancita dall'Unione Europea) di fare traffico passeggeri nell'ambito di linee di autostrade del mare e che confermava quindi la possibilità di operare traffico passeggeri (a patto che fossero rispettate condizioni di safety e security) anche in aree portuali diverse da Stazioni Marittime - ricorda la compagnia - T-Link si è creata in questi mesi un'organizzazione ad hoc. Ha chiuso un'intesa con il concessionario del porto di Voltri, VTE, per l'utilizzo di un accosto e di un terminal dedicato di oltre 20.000 metri, ha rinnovato per 12 mesi il noleggio di una nave, T-Rex Uno (per oltre otto milioni di euro), procedendo quindi al noleggio di una seconda, Maria Grazia Onorato. Impiega circa 40 marittimi per nave, 14 addetti ai terminal e circa 20 amministrativi con uffici in piazza della Vittoria. La società sta conseguendo un'eccezionale crescita mese su mese. Dal suo avvio ad oggi ha garantito, tra IVA e contributi, un gettito allo Stato di oltre 1.600.000 euro ed ha raggiunto un fatturato mensile superiore ai 2,5 milioni di euro, frutto di una crescita esponenziale di traffico. Il budget 2010, anch'esso previsto in forte crescita, rientra pienamente nei limiti, fissati dall'Autorità Portuale a giugno, attraverso il suo Comitato». «Tra l'altro - prosegue la compagnia - il fatto che T-Link abbia attivato la propria linea a Voltri, crea enormi vantaggi per la città di Genova in quanto il porto di Voltri ha un collegamento diretto con l'autostrada e si evita in tal modo che il traffico pesante ed il traffico auto entrino in città. Voltri è inoltre l'area indicata proprio dall'Autorità Portuale come terminal di sviluppo per le autostrade del mare, nella programmazione dei prossimi anni».
T-Link conclude chiedendo di «essere posta in condizioni di poter gestire il proprio traffico e quindi di poter gestire anche un traffico passeggeri, seppure non prevalente, rispetto alle merci. Se così non fosse, cosa che non vogliamo nemmeno pensare vista la fondatezza del nostra posizione che tuteleremo in tutte le sedi possibili, T-link sarà costretta a trovare un porto alternativo a Genova e l'Autorità Portuale ne sarà la sola responsabile e, riteniamo, dovrà giustificare il proprio operato nei confronti della città. È evidente - precisa la compagnia - che abbiamo già delle ipotesi alternative e voglio che sia chiaro che, a fronte dell'ennesimo tentativo di volerci far desistere, reagiremo con ancor più determinazione. Del resto i soci hanno recentemente deliberato un forte aumento di capitale proprio per far fronte a queste azioni di disturbo e alle distorsioni del nolo in atto sul nostro mercato di riferimento».
AUTORITÀ PORTUALE DI GENOVA
Decreto N. 1044 /D.P.SVIL.
VISTA la legge 28 gennaio 1994, n. 84 e successive modificazioni ed integrazioni, in tema di riordino della legislazione in materia portuale;
VISTO il Decreto del Ministro dei Trasporti del 6 febbraio 2008, notificato il 7 febbraio 2008, di nomina del Sig. Luigi Merlo nella carica di Presidente dell'Autorità Portuale di Genova;
VISTA la Delibera 58/6/2009 del 18.06.2009 con la quale il Comitato Portuale ha determinato in ordine all'ammissibilità nelle aree destinate alla movimentazione della merce dei traffici misti merci-passeggeri rientranti nella tipologia delle c.d. “Autostrade nel Mare”, a condizione che le merci siano predominanti;
RILEVATO che con la richiamata Deliberazione le condizioni di ammissibilità sono state, tra l'altro, subordinate alla preventiva verifica del rispetto delle condizioni di sicurezza delle operazioni di imbarco/sbarco passeggeri, sia con riguardo al versante della “safety” che con riferimento alla “security”, rilevando a quest'ultimo riguardo le procedure di predisposizione ed approvazione di specifici piani di sicurezza ai sensi del REG(CE) 725/04;
RICHIAMATI gli esiti della seduta del 03.09.09 del Comitato di Sicurezza Portuale di cui all'art. 7 del Programma Nazionale di Sicurezza Marittima, nel corso della quale sono stati esaminati le proposte di aggiornamento del Piano di Sicurezza presentati da alcuni terminalisti in attuazione della richiamata Del. 58/6/2009;
RAVVISATA la necessità di adottare, anche sulla base di quanto emerso in seno al Comitato di Sicurezza Portuale, un provvedimento attuativo per meglio disciplinare gli indirizzi generali definiti dal Comitato Portuale in materia, talché possa darsi al problema dello sbarco/imbarco dei passeggeri sul naviglio ro pax un assetto puntuale ed inderogabile per il periodo necessario in vista dell'emanazione di future disposizioni legislative e, in ogni caso, per l'individuazione e l'allestimento di nuovi idonei spazi per l'esercizio delle attività di cui all'art. I lettera e) del D.M. 14 novembre 1994;
DECRETA
di sviluppare l'attività progettuale avente ad oggetto l'individuazione delle aree occorrenti per l'ampliamento degli spazi destinati attualmente ai servizi di supporto ai passeggeri;
di ritenere ammissibile per un periodo massimo e non derogabile di anni cinque (5) decorrenti dall'entrata in vigore degli inerenti piani della sicurezza di cui infra, lo sbarco ed imbarco di passeggeri operati nell'ambito delle Autostrade del Mare in aree demaniali adibite alla movimentazione delle merci;
di stabilire, per l'esercizio delle suddette attività, le seguenti condizioni:
che sia costantemente rispettato il principio della prevalenza del trasporto merci rispetto a quello di passeggeri;
che debba trattarsi di linee di traffico operanti tra Stati Membri dell'Unione Europea;
che il numero massimo di passeggeri, inclusi gli autisti al seguito di veicoli merci, per ogni operazione nave di sbarco ed imbarco non ecceda le centoventi (120) unità complessive;
che ogni attività di sbarco ed imbarco sia strettamente conforme alle prescrizioni derivanti dai piani di sicurezza relativi alle aree interessate, siccome approvati dalle competenti Amministrazioni, tenuto in particolare conto della necessità di scongiurare qualsivoglia interferenza con il traffico merci.
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